Uomo politico (Wiszniewo, Polonia, 1894 - Bad Reichenhall, Baviera, 1982); editore a Berlino della Encyclopaedia Judaica (1922-34), dovette abbandonare la Germania a causa delle leggi razziali. Dirigente [...] il servizio di spionaggio ebraico. Dal 1951 al 1978 fu presidente del Congresso ebraico mondiale e dal 1956 dell'Organizzazione sionistica mondiale, da cui si dimise nel 1968 per gravi dissensi con la politica perseguita da Israele verso gli stati ...
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Prima che il sionismo si presentasse come un movimento politico lo storico ebreo-tedesco Heinrich Graetz (1817-1891) e il filosofo Moses Hess (1812-1875) posero le basi teoriche del nazionalismo ebraico. [...] , segnata dalle prime due ondate di immigrazione ebraica in Palestina (1882 e 1904) e dalla fondazione del movimento sionista sulla spinta di Theodor Herzl nel 1898, iniziò dopo i pogrom in Russia seguiti all’assassinio di Alessandro II ad opera ...
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Gli ebrei a Venezia nella prima metà del Novecento
Simon Levis Sullam
Al principio del Novecento, giunto a compimento il lungo processo di integrazione avviato oltre un secolo prima, il gruppo ebraico [...] altri […].
Il consigliere Coen Porto, e altri come lui, si dichiaravano su questa stessa linea:
Io non sono mai stato ‘sionista’. Ho sentito solo il dovere di aiutare i fratelli contro la furia antisemita. Bisogna pensare a noi; mai fare riserva di ...
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Vedi Israele dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
La Nascita di Israele porta a conclusione il progetto nazionale ebraico a cui aveva dato vita il movimento politico sionista di Theodor Herzl, [...] Il risultato furono gli scontri del 1929. Dopo la grande rivolta araba del 1936-39 e una serie di attentati sionisti, il conflitto arabo-ebraico in Palestina proseguì nella sua escalation con la prima guerra arabo-israeliana (1948-49), scoppiata dopo ...
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Storico inglese di origine ebraico-polacca (Wola Okrzejska 1888 - Londra 1960); trasferitosi (1906) a Oxford, naturalizzato, lavorò nel tempo di guerra per la propaganda del Foreign Office e pubblicò saggi [...] sulla politica tedesca nell'Europa orientale. Sionista, fu segretario politico (1929) della Jewish agency for Palestine; prof. di storia moderna a Manchester (1931-53), fu nobilitato nel 1952. Nella sua opera fondamentale, The structure of politics ...
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Pseudonimo dello scrittore e saggista ungherese Max Simon Südfeld (Pest 1849 - Parigi 1923). Esercitò la professione di medico dapprima in patria, poi, dal 1880, a Parigi. Di formazione positivista, scrisse [...] Drohnenschlacht (1898), Zionistische Schriften (1909). Scrisse anche liriche e drammi e collaborò a molti giornali europei. Amico e collaboratore di T. Herzl, fu dalla fine dell'Ottocento tra i pionieri e i più noti sostenitori della causa sionista. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Maria Elisa Soldani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La nascita del sionismo, avvenuta nell’Europa di fine Ottocento, è comprensibile [...] assicurarsi l’appoggio arabo nella regione con l’emanazione del Libro Bianco di MacDonald (1939), che limita l’immigrazione sionista e l’acquisto dei terreni e fissa la creazione di uno Stato palestinese a maggioranza araba, è costretto a rimettere ...
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Botanico (Amburgo 1859 - Berlino 1938). Dal 1885 al 1889 viaggiò nell'Asia orient. e merid.; dal 1892 insegnò agricoltura tropicale nel seminario orientale di Berlino; partecipò al movimento coloniale [...] tedesco, anche con la fondazione del periodico di agricoltura coloniale Der Tropenpflanzer (1897). Ardente sionista, nel 1925 andò all'univ. di Gerusalemme come direttore della sezione naturalistica. Scrisse varie opere di botanica agraria tropicale ...
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rivolta araba del 1936-39
Si definisce così la serie di rivolte di varia entità, di scioperi e atti di sabotaggio che ebbe luogo nella Palestina mandataria in risposta all’immigrazione ebraica e all’acquisto [...] di terre da parte dell’Agenzia sionista. Nella prima fase della rivolta (apr.-ott. 1936), uno sciopero prolungato si accompagnò ad attentati civili e militari, e condusse alla pubblicazione del rapporto redatto da W.R.W. Peel, che raccomandava la ...
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Falsificazione propagandistica antisemita, redatta probabilmente da un agente della polizia segreta russa, apparsa in forma abbreviata nel 1903, e integralmente nel 1905, ma diffusasi soprattutto negli [...] alla Prima guerra mondiale. Consisteva nel presunto resoconto di alcune sedute segrete tenute a Basilea al tempo del congresso sionista del 1897, nelle quali sarebbe stato elaborato un piano di dominio mondiale degli Ebrei attraverso l’alta finanza e ...
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sionista
s. m. e f. e agg. [der. di sionismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Rappresentante, sostenitore, fautore del sionismo. 2. agg. Lo stesso che sionistico.