SACERDOTI, Angelo (Raffaele Vittorio; in ebraico Mordekhai Refael Chaim ha-Kohen). – Nacque a Firenze il 2 febbraio 1886 (secondo il calendario ebraico, 27 Adar 5646)
David Gianfranco Di Segni
da David [...] di manifestare con orgoglio le aspirazioni ebraiche religiose e nazionali.
Sacerdoti fu infatti un acceso sostenitore della causa sionista. Da abile politico riuscì a tessere fattivi contatti con Benito Mussolini, che invece vedeva nel sionismo uno ...
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TEDESCHI, Isach Raffael Samson
Angelo M. Piattelli
(in ebraico Itzchàq Refa’èl Shimshòn Ashkenazi). – Nacque ad Ancona l’8 maggio 1826 da Mosè Elia e da Venturina Aziz.
Fin da bambino venne educato [...] circostante, sullo sfondo di una comunità ebraica ormai al suo tramonto. Salutò con entusiasmo il nascente movimento sionista, considerandolo l’unica possibile fonte di salvezza per i correligionari perseguitati dell’Europa orientale. Tedeschi è ...
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Dalla fine della guerra fredda il Vicino Oriente non è più terreno di rivalità e possibile scontro fra superpotenze. L’epicentro delle crisi si è progressivamente spostato verso l’area del Golfo, dove [...] senza rinunciare alla natura stessa dello Stato ebraico, che è alla base della sua fondazione e dell’intera impresa sionista. Ma, se si trattasse veramente solo di una chimera, non si capirebbe allora perché proprio i principali leader israeliani ...
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TERRORISMO
Domenico Caccamo
Il terrore, impiegato a difesa dello stato giacobino, fu legittimato da Robespierre come "emanazione della virtù", "giustizia pronta, severa, inflessibile", che è necessario [...] mondiale (Mano nera serba, Irish volunteers poi Irish republican army, Organizzazione rivoluzionaria interna macedone, agitazione sionista in Palestina). Forme terroristiche non furono disgiunte dalla rivolta dei paesi coloniali a conclusione della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Maria Elisa Soldani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La storia della Gran Bretagna nel XX secolo è innanzitutto quella di una grande [...] particolare, comincia a prendere corpo il conflitto tra i residenti arabi e gli ebrei rafforzati dalla cospicua immigrazione sionista, che la Gran Bretagna aveva scelto di sostenere con la dichiarazione del ministro degli Esteri Arthur James Balfour ...
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PADOA, Alessandro
Clara Silvia Roero
PADOA, Alessandro. – Nacque a Venezia il 14 ottobre 1868 da Pellegrino, commerciante, e da Pasqua Levi.
Dopo aver compiuto gli studi superiori nella sezione fisico-matematica [...] 1935).
Ebreo osservante, operò in seno alla comunità di Genova e seguì con attenzione le vicende del movimento sionista. In ambito sociale fu membro dell’Associazione Mathesis e rappresentante degli insegnanti medi nell’Unione ligure di mobilitazione ...
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RAVA, Adolfo Marco
Anna Pintore
RAVÀ, Adolfo Marco. – Nacque a Roma l’11 marzo 1879 da famiglia ebrea; la madre, Eugenia Sorani, era professoressa e il padre, Vittore, capo divisione del ministero dell’Istruzione.
Nel [...] (XLII, (1957), 28, p. 4) si rammenta il suo vivissimo interesse per i problemi ebraici e per gli sviluppi del movimento sionista, ma anche la sua avversione a quest’ultimo.
Oltre che filosofo del diritto, Ravà fu anche, a pieno titolo, giurista e ...
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Gitai, Amos (propr. Gitai Weinraub, Amos)
Daniela Turco
Regista cinematografico israeliano, nato a Haifa l'11 ottobre 1950. Regista anomalo, inquieto, apolide per necessità e per vocazione, G. ha fatto [...] autoemancipatcie (1999), attraverso un meticoloso lavoro di ricerca, testimonianze e riscoperta di testi, risale fino alle radici del sogno sionista, là dove nacque l'idea stessa dello Stato di Israele. Nel 1995 G. ha dato inizio a una nuova trilogia ...
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RAVENNA, Renzo
Ilaria Pavan
RAVENNA, Renzo. – Nacque a Ferrara il 20 agosto 1893, quinto dei sei figli di Eugenia Pardo e di Tullio, agiato commerciante appartenente a una famiglia dell’ebraismo ferrarese.
Compiuti [...] Il podestà non ricoprì mai alcuna carica all’interno della locale comunità e manifestò apertamente il rifiuto dell’opzione sionista. Nel complesso egli visse la sua identità religiosa in modo rispettoso delle tradizioni ebraiche, ma sempre fedele al ...
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Ford, Henry
Leopoldo Benacchio
L'imprenditore che mise le ruote agli Stati Uniti
L'imprenditore statunitense Henry Ford ebbe, nella prima metà del 20° secolo, la geniale intuizione che l'automobile [...] fondato, l'Indipendent, che venne pubblicato dal 1919 al 1927, diffuse spesso falsi documenti storici su un preteso piano sionista per la conquista del mondo e articoli dello stesso tono ispirati proprio da Ford. Non nascose mai inoltre, almeno fino ...
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sionista
s. m. e f. e agg. [der. di sionismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Rappresentante, sostenitore, fautore del sionismo. 2. agg. Lo stesso che sionistico.