Denominazione, sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° sec., ed estesa poi alle due altre religioni monoteiste, ebraica e musulmana, per indicare genericamente i movimenti, dapprima [...] (interpretata dagli ultraortodossi in chiave religiosa come punizione divina per i peccati della secolarizzazione e del sionismo), favorì una ripresa del movimento ultraortodosso. Molti rabbini sopravvissuti allo sterminio si stabilirono in Palestina ...
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Uomo politico israeliano (n. Tel Aviv 1949). Leader del partito Likūd, nel 1996 divenne il più giovane primo ministro dello Stato di Israele. Come capo del governo si oppose alla nascita di uno stato palestinese [...] 'interno del Paese e firmò con Y. ̔Arafāt un importante accordo di pace.
Avvicinatosi, fin da giovane, alle idee del sionismo revisionista di V. E. Jabotinskij, fece parte dell'esercito dal 1967 al 1972. Rappresentante israeliano presso l'ONU (1984 ...
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VALIANI, Leo
Andrea Ricciardi
VALIANI (propr. Weiczen, italianizzato durante il fascismo), Leo. – Nacque a Fiume/Rijeka il 9 febbraio 1909 da genitori ebrei non praticanti di madrelingua tedesca e di [...] Geller, nata a Brčko (Bosnia-Erzegovina), raggiunse Oser Wolf a Fiume nel 1906 e, pur essendo parente del fondatore del sionismo Theodor Herzl, non si occupava di politica. Leo ebbe due sorelle: Guglielmina (Selma, 1907) e Clara (1914).
I primi anni ...
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Per una storia dell'antisemitismo cattolico in Italia
Simon Levis Sullam
Introduzione
In Italia «il giudaismo impera signore», denunciava sulle pagine de «La Civiltà cattolica» nell’ultimo decennio [...] , in Enciclopedia Cattolica, I, Città del Vaticano 1948, pp. 1494-1505.
52 Cit. in S.I. Minerbi, Il Vaticano, la Terra Santa, il Sionismo, Milano 1988, p. 145.
53 I diari di Herzl della fine di gennaio 1904 sono citati in, ibidem, pp. 149-151.
54 Le ...
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VITERBO, Carlo Alberto
Alberto Cavaglion
VITERBO, Carlo Alberto. – Nacque a Firenze il 23 gennaio 1889, primogenito di Umberto, pesarese, e di Matilde Levi, donna di grande cultura e pittrice, appartenente [...] di Firenze. Tra i compagni dell’ultimo anno ebbe Alfonso Pacifici, destinato a diventare figura carismatica dell’ebraismo e del sionismo. Le conversazioni con Pacifici proseguirono e l’amicizia si rinsaldò a Pisa, negli anni dell’università. Nel 1911 ...
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Affrontare il tema della Shoah, oggi
di Mario Pirani
27 gennaio
Nell'anniversario della liberazione dei sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz da parte dei soldati dell'Armata Rossa, avvenuta [...] una "soluzione moderna alla questione ebraica". Fu questo l'atto di nascita del nazionalismo ebraico, che assunse il nome di sionismo (il termine, derivante da Sion, uno dei nomi biblici di Gerusalemme, era stato coniato nel 1882 da Nathan Birnbaum a ...
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LÖWENTHAL, Leo
Antonio Rainone
Sociologo statunitense di origine tedesca, nato a Francoforte sul Meno il 3 novembre 1990, morto a Berkeley (California) il 23 gennaio 1993. Laureato in filosofia all'università [...] a Berkeley, dov'è stato professore di sociologia e, dal 1971, professore emerito. Di origini ebraiche, aderì al sionismo, anche se finì poi con lo staccarsene, occupandosi dell'antisemitismo come fenomeno sociale e delle tecniche di propaganda da ...
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SEGRE, Vittorio Dan
Giovanni Scirocco
– Nacque a Rivoli (Torino) il 4 dicembre 1922 da Arturo e da Enrica Momigliano, detta Tina.
Come sappiamo dai suoi stessi libri autobiografici, Segre nacque in [...] «difendere allo stesso tempo il diritto all’uguaglianza e il dovere di mantenere il proprio particolarismo» (Israele e il sionismo..., 1979, p. 6) o, in altri termini, dibattendosi «fra una vocazione ebraica particolare e il realismo di tutti gli ...
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MOMIGLIANO, Felice
Alessandra Tarquini
– Nacque a Mondovì (Cuneo), il 27 maggio 1866 da Salomone, commerciante, e Diamantina Levi.
Membro di una nota famiglia ebraica, che dopo la conquista dell’emancipazione [...] e antisemitismo). Si trattava di un’interpretazione assai diffusa fra i socialisti di fine secolo che consideravano il sionismo, all’epoca del tutto sconosciuto in Italia, un movimento nato nell’ambito della Seconda Internazionale per l’emancipazione ...
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Uomo politico e pubblicista tedesco (Bonn 1812 - Parigi 1875), di famiglia ebraica. Autodidatta, dallo studio di Spinoza e di Hegel elaborò un proprio sistema socialista (Die heilige Geschichte der Menschheit, [...] nel Manifesto del partito comunista. Collaboratore di Lassalle nella fondazione della organizzazione operaia tedesca, negli ultimi anni si dedicò a studî ebraici, e la sua opera Rom und Jerusalem (1862) è considerata uno dei fondamenti del sionismo. ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
antisionismo
s. m. Atteggiamento culturale e politico di opposizione e di contrasto alle più radicali espressioni del sionismo. ◆ [Silvio] Berlusconi spende anche il Medioriente nella sua campagna elettorale e lancia un durissimo attacco alla...