Arte che consiste nell’ideare e nel produrre successioni strutturate di suoni. In quanto attività sociale, la m. appartiene a tutte le epoche e a tutte le culture, mutando il proprio significato e la propria [...] in sé di già esauriente o rimandare, unitamente al già proposto, a successive soddisfazioni, in un meccanismo sintattico di maggiore complessità compositiva. I continui rimandi di una risoluzione aprono il linguaggio a uno svolgimento continuo, sia ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] , si ispira anche il dalmata Tommaseo, la cui opera narrativa più celebre, Fede e bellezza (1840), dall’assetto sintattico moderno, è però una miscela di forme letterarie e ricercate e di toscanismi popolari a volte affettati (Martinelli 1983 ...
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Automi e linguaggi formali
Dominique Perrin
La teoria degli automi e dei linguaggi formali ha lo scopo di descrivere le proprietà delle successioni di simboli. Tali successioni si presentano in situazioni [...] φ:A*→S su un semigruppo finito S, con Y⊂S. Esiste altresì un semigruppo S minimo per ogni X, detto semigruppo sintattico di X. Il primo importante risultato in questa direzione è il teorema di Schützenberger sui linguaggi senza asterischi (star-free ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] in quei piccoli capolavori che sono, per es., la lettera dell’8 settembre 1920 a Francini Bruni, con la sua irrefrenabile colata sintattica, tutta fondata sul parlato triestino:
Dunque, caro Franzin, te prego, dai domanda a lori se i sa andove ze sta ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] ) o l’➔anacoluto («Il Saladino [...] gli venne a memoria un ricco giudeo»: Dec. I, 3, 6).
Ma più che per le libertà sintattiche dell’autore e della sua lingua, che presenta spesso successioni più di senso che di logica e procedure coesive non sempre ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] si possono osservare, mutatis mutandis, abitudini caratterizzanti ancor oggi i testi prodotti dagli uffici. Al livello sintattico si ricordi la preferenza per costruzioni astratte o impersonali quali l’➔accusativo con l’infinito, le nominalizzazioni ...
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Informatica
Giorgio Ausiello
Carlo Batini
Vittorio Frosini
(App. IV, ii, p. 189; V, ii, p. 704)
Mentre negli anni 1937-38 venivano pubblicati l'ultimo volume della Enciclopedia Italiana e l'App. I, [...] poi essere reintrodotti come parametri della semantica formale.
In un approccio molto utilizzato, basato su un punto di vista sintattico, il modello è costituito da tutte le espressioni (termini) costruibili con i simboli di funzione e i simboli di ...
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La traduzione può essere intesa come atto del tradurre, cioè letteralmente ed etimologicamente il trasportare un testo da una lingua (detta di origine o di partenza) in un’altra lingua (detta di destinazione [...] dei prodotti dell’attività traduttiva ci sono i ➔ prestiti e i ➔ calchi che investono il livello morfosintattico e sintattico (cfr. Corino 2007); molta attenzione è prestata in lessicografia alla loro registrazione nei dizionari bilingui (San Vicente ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] il presente:
l’opera e il nome
del cardinale Federico Borromeo
[…]
Milano onorata reverente ricorda
A livello sintattico, frequentissima è l’anteposizione dell’aggettivo, anche di relazione, al sostantivo (perenne ricordo; teutonica violenza; italica ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] il ruolo di un segno analogo a quello figurativo, polisemico, in grado di 'significare' sul piano del ritmo sintattico, delle scelte lessicali, del fitto intreccio di connotazioni. La costruzione verbale sui valori visivi del testo letto non è ...
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sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...
sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...