Tra i ➔ linguaggi settoriali una posizione preminente occupa il linguaggio della politica, le cui forme di realizzazione e diffusione dipendono da una vasta gamma di variabili congiunturali, quali la situazione [...] dell’azione verbale, mette infatti opportunamente in scena tratti fonetici e intonazionali, seleziona determinati moduli morfo-sintattici e semantici, sceglie figure retoriche e impianti argomentativi, opta per meccanismi pragmatici con lo scopo ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] lingue vocali avviene qualcosa di simile, ma nella dimensione fonico-acustica: le lingue flessive come il latino presentano ordini sintattici più liberi di quelle come l’inglese dove la morfologia flessiva è poco sviluppata e l’ordine, quindi, molto ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] locali. La grande maggioranza degli studiosi è d’accordo nel ritenere che i mutamenti nella morfologia, negli schemi sintattici e nello stesso lessico si sono sviluppati in buona parte indipendentemente dal fiorentino, in maniera autonoma (Durante ...
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Nella tradizione grammaticale italiana i verbi reciproci sono una sottoclasse dei verbi pronominali (tutti i verbi in -si e altri ancora; ➔ pronominali, verbi) o dei verbi riflessivi (tutti i verbi in [...] un l’altro
Un altro caso di reciprocità debole è costituito da alcuni verbi, soprattutto pronominali, per i quali sono il contorno sintattico e la natura dell’evento a determinare la lettura reciproca: si noti, ad es., la differenza tra le frasi in a ...
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Gli aggettivi qualificativi sono la maggior parte degli ➔ aggettivi e formano al tempo stesso una lista che può essere illimitatamente arricchita. Hanno le seguenti proprietà:
(a) in funzione di ➔ attributo, [...] segue sono esposti i fattori che determinano la posizione dell’aggettivo, in ordine di importanza.
Dal punto di vista sintattico, la posizione postnominale è quella più produttiva. Ciò si vede dal fatto che, quando l’aggettivo qualificativo ha un ...
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La lingua della scienza è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti nell’ambito della ricerca scientifica e della sua diffusione nella società. [...] preposizionali (del silicio nel primo caso, in un bagno liquido e di elementi ossidanti nel secondo). Se in senso strettamente sintattico, dunque, la seconda frase si presenta come una frase semplice, dal punto di vista semantico si tratta di una ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...]
(f) costruzione stare + gerundio: sto facendo i compiti. Tale costrutto rappresenta, nel Novecento, una delle innovazioni sintattiche più importanti (cfr. Cortelazzo 2007a; ➔ lingua d’oggi).
Alcuni verbi sono frequentissimi nell’uso colloquiale. Se ...
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La categoria dei nomi di massa, presente in molte lingue del mondo, è costituita da ➔ nomi che presentano diverse proprietà, in particolare:
(a) indicano tipicamente sostanze o materie anziché individui;
(b) [...] ancora un po’ di bistecca e di insalata
b. per favore, una bistecca e un’insalata.
Le particolarità sintattiche dei nomi di massa riportano, direttamente o indirettamente, alle due caratteristiche semantiche sopra menzionate: l’assenza di referenti ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] come vizi opposto a vizzi (Mioni 1993).
A proposito delle consonanti intense, c’è anche da segnalare che il ➔ raddoppiamento sintattico ha subito un certo declino (ormai perfino nei modelli forniti dalle scuole di dizione), per es. dopo ma, se, che ...
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«Quasi per un paradosso, proprio quando gli accademici hanno cominciato a occuparsene, il fumetto ha smesso, almeno in Occidente [...], di essere un fenomeno popolare per diventare con poche eccezioni [...] più spiccioli (gli arcaismi lessicali come dama, perdizione e prora; quelli fonetici come quegli, quei e gitta; quelli sintattici come l’inversione: del fiume la corrente, una grassa dama invita; l’uso di diminutivi arcadici e leziosi: barchetta ...
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sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...
sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...