ZEYER, Julius
Scrittore cèco, nato a Praga il 26 aprile 1841, morto ivi il 29 giugno 1901. Appartiene a una generazione maturata in un tempo in cui i "risvegliatori" nazionali avevano già in gran parte [...] tedesca e infatti per parecchi anni i suoi scritti in lingua cèca non andavano esenti da errori grammaticali e sintattici. All'università studiò lingue moderne e orientali, senza avere peraltro dinnanzi a sé un chiaro piano di studî. Poi ...
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. Linguistica. - (dal lat. declinatio, che traduce il greco κλίσις "flessione", riferito in greco sia al nome sia al verbo). - Flessione del nome (v.), che esprime nelle lingue classiche il numero e il [...] cosa viva: e il concetto di declinazione non può essere esposto nelle lingue moderne se non illustrando i rapporti sintattici rappresentati dall'associazione d'una preposizione e di un nome.
Declinazione si dice, in particolare, un sistema chiuso per ...
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Verbi psicologici è un’etichetta generale che indica un gruppo di verbi che denotano processi mentali di varia natura e tipo (percezione, sensazione, emozione, ecc.), quali amare, pensare, spaventare, [...] o di causa (lo stimolo del processo o stato mentale).
In base ad alcuni test, si riconoscono (Pesetsky 1995) due tipi sintattici e tre sottogruppi di verbi psicologici:
(a) verbi con esperiente soggetto (per es., amare, temere; § 2.1);
(b) verbi con ...
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Il territorio del Piemonte non è omogeneo dal punto di vista linguistico, e le varietà che si possono definire piemontesi non ricoprono l’intera estensione amministrativa della regione. Rimangono infatti [...] / quella cosa», riferibili esclusivamente a entità inanimate e specie a concetti astratti o a intere proposizioni.
Alcuni tratti sintattici molto evidenti oppongono le parlate piemontesi all’italiano. In primo luogo la negazione di frase ([nɛŋ] in ...
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Lingua ebraica postbiblica i cui inizi coincidono con quelli dell’era cristiana e il cui sviluppo si estende fino ai nostri giorni. In origine lingua d’uso, andò progressivamente restringendosi all’ambito [...] plurale maschile; per il resto, tuttavia, i caratteri del più antico n. appaiono conservati, pur se integrati da nuovi vocaboli e da nuovi costrutti sintattici, in cui agisce l’influsso delle lingue europee nella forma sia di prestiti sia di calchi. ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] in modo esemplare
La codifica dell’oggetto, quindi, può non essere determinata da parametri semantici ma essere il riflesso della valenza sintattica del verbo (➔ reggenza), come illustrato anche in (11) e in (12), in cui le preposizioni a / di sono ...
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Scrittore polacco, nato a Varsavia nel 1873. Autore, fino ad oggi di quattro romanzi, tre dei quali assai notevoli: Próchno (Legno marcito), Ozimina (Grano dell'autunno, rimasto sotto la neve per svilupparsi [...] nel cavaliere errante. Caratteristico poi vi è lo stile che, nell'audacia delle metafore, e nella novità dei modi sintattici, è assolutamente originale, e con la tendenza alla concretizzazione raggiunge potenti effetti di plasticità.
Bibl.: v. su di ...
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RECITAZIONE
Riccardo Picozzi
. Recitatio significò in origine, presso i Latini, "lettura di documenti nella trattazione di una causa" e recitare "fare l'appello, in giudizio, delle persone già precedentemente [...] fu una declamazione sostenuta e bene scandita, anche se mancò ai cinquecentisti quella sapiente armonia tra elementi ritmici e sintattici che Greci e Latini dovevano avere trovata.
Dal Cinquecento in poi le accademie tentarono di fissare e tramandare ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] e criteri semantico-funzionali (Diessel 1999). I dimostrativi infatti:
(a) sono espressioni deittiche usate in particolari contesti sintattici:
(i) possono essere usati come pronomi indipendenti: passami quello;
(ii) possono co-occorrere con un nome ...
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GOIDANICH, Pier Gabriele
Domenico Proietti
Nacque a Volosca, nel comune di Abbazia, in Istria, il 30 luglio 1868 da Pietro e Antonietta Stuparich. La famiglia era originaria dell'isola di Lussino, che [...] , intesa a registrare, con una costante attenzione agli usi regionali e del parlato, "fatti o fonetici o morfologici o sintattici che nella lingua familiare di tipo manzoniano non sarebbero ammessi e sono già di dialetto" (ibid., p. XI).
Dell ...
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sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...
sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...