Con il termine iato (lat. hiatus «apertura») si intende una sequenza di due vocali eterosillabiche, in cui cioè ciascuna delle due vocali mantiene il valore di nucleo sillabico (➔ sillaba): appare iato, [...] , tuttavia, si parlerà di incontri vocalici a confine di parola, e l’ambito di analisi sarà di pertinenza della fonetica sintattica.
Nella metrica poetica (➔ metrica e lingua), per indicare lo iato si usa il termine dieresi (Beltrami 20024), che si ...
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In grammatica, parti del d., le varie categorie nelle quali la grammatica tradizionale suole dividere il corpo lessicale di una lingua, in base alla funzione che le singole parole adempiono nella frase. [...] es.: Mi disse: «Tornerò domattina») e un d. indiretto, quando esse sono riferite nella forma voluta dalle leggi della dipendenza sintattica (per es.: Mi disse che sarebbe tornato l’indomani mattina). Si distingue infine un tipo intermedio, detto d ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] , telico).
In ogni caso, per stabilire quale sia l’Aktionsart di un verbo non basta affidarsi a giudizi intuitivi, ma occorrono test sintattici. Ad es., per stabilire se un verbo è stativo o non lo è, si può verificare se ammette l’➔imperativo o la ...
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La reggenza è il fenomeno per cui la presenza di una determinata parola in un sintagma (➔ sintagma, tipi di) impone ad altre parole di quel sintagma di prendere una forma determinata: un modo del verbo, [...] discorso che possono indurre fenomeni di reggenza: ➔ verbi, ➔ nomi, ➔ aggettivi, ➔ congiunzioni.
La funzione della reggenza è primariamente sintattica, poiché essa segnala la presenza di un legame fra l’elemento reggente e quello retto, senza dare ...
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Il pronome personale sé, riflessivo di terza persona singolare e plurale (➔ riflessivi, pronomi), è uno dei ➔ monosillabi tonici che richiedono obbligatoriamente l’➔accento grafico (► accento grafico). [...] sé. L’accento sarebbe dunque inutile e ridondante, e inoltre improprio perché sé viene a trovarsi in protonia sintattica.
Tale norma, però, resterebbe isolata nel sistema grafematico italiano (➔ ortografia), dato che altri monosillabi con accento non ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] di parole: in una bella casa, ad es., l’informazione ‘femminile singolare’ è ripetuta tre volte. Tre sono i contesti sintattici di rilievo per i fenomeni di accordo in italiano: il ➔ sintagma nominale, tutti i casi in cui vengano utilizzati ➔ pronomi ...
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La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] altri processi che danno origine a parole nuove. Tra questi, si segnala in particolare l’➔univerbazione di strutture sintattiche: queste, ricorrendo con una certa frequenza in contesti frasali con una stessa funzione e significato, tendono ad essere ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] forme tipiche per almeno una di queste caratteristiche possono essere considerate finali atipiche.
Le frasi finali possono presentarsi sintatticamente in forma esplicita (con un verbo di modo finito) o in forma implicita (con il verbo all’infinito ...
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I tempi composti sono forme della ➔ coniugazione verbale costituite da un ausiliare + il participio passato del verbo: l’ausiliare contiene le informazioni grammaticali di tempo, ➔ aspetto, modo e ➔ persona [...] ) a partire da costruzioni con i verbi avere e venire seguiti da un participio passato, che ha però ancora una funzione sintattica autonoma. Da una costruzione come ho la porta aperta, in cui il participio passato indica il risultato di un evento che ...
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Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] pragmatica. In una prospettiva mentalista sembra naturale assumere il secondo approccio; in tal modo non solo i costrutti sintattici, ma anche la formazione del significato sono trattati come processi interni alla mente/cervello, pur se riferiti a ...
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sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...
sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...