LINGUAGGI SETTORIALI
Claudio Giovanardi
Con l. s. s'intende una varietà funzionale della lingua comune utilizzata da determinati gruppi socioprofessionali per esprimere e comunicare contenuti, nozioni, [...] comune campo detiene numerosi significati, ma in fisica il sintagma campo magnetico non può essere confuso con nient'altro; dell'uso del verbo a vantaggio del nome. Prevalgono le forme nominali del verbo; vi è una forte selezione dei modi, dei tempi ...
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che (cong. e pron.)
Aldo Duro
La presenza in D. di questa voce grammaticale supera le 12.000 occorrenze, se nel calcolo si includono il Fiore e il Detto. La sua stessa altissima frequenza toglie ogni [...] come antecedente ‛ cagione ', ‛ ragione ', o si trova in sintagmi equivalenti: Ma dimmi la cagion che non ti guardi / de lo qual che parte il periglio l'assanni, Pg XIV 69); ora di predicato nominale: Ma qual ch'io sia la mia donna il si vede (Vn XXXI ...
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La regionalità nella lessicografia italiana
Carla Marello
Salvatore Claudio Sgroi
Cenni storici
Dall’Ottocento in poi il dizionario monolingue della lingua nazionale in Europa ha rivestito, almeno [...] ’, pr. = ‘pronome’, ecc.), la flessione nominale (sing./pl.) e verbale (coniugazione regolare e irregolare region. per tre dizz. su sette, gli altri quattro ignorano il lemma.
Il sintagma «art. il/lo/la + Nome personale masch./femm.» (es. il Mario, ...
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fare
Carlo Delcorno
. Dal latino facĕre, da cui già nel sec. VI deriva la forma contratta fare per analogia con dare. Usatissimo in D., copre pressoché tutta l'area semantica che il vocabolo domina [...] 29).
21. Il verbo f. ha in D. uso fraseologico in proposizioni relative collegate a un infinito in funzione nominale. Questo sintagma non è frequente in italiano antico, e sembra da connettere a moduli stilistici francesi: Rime CIII 77 per vendicar ...
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La neologia
Bernard Quemada
La neologia, fenomeno linguistico e disciplina recente delle scienze del linguaggio, è un settore della lessicologia moderna che, dalla fine del 20° sec., accompagna lo sviluppo [...] si fa riferimento al telefono e in telechirurgo alla telematica.
Per ellissi, le riduzioni di locuzioni e di sintagminominali si limitano perlopiù all’elemento subordinato: compensato < legno compensato, in franc. un tabac < un bureau de ...
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avere
Riccardo Ambrosini
1. Le forme del verbo a. (per l'uso sostantivale, v. § 13) occorrono 1500 volte circa (735 circa nella Commedia, 415 circa nel Convivio e, in numero quasi eguale di casi, 173 [...] corona; 106 Non avea case di famiglia vòte).
4. Nel sintagma formato da a. e da participio, non sempre a. funge da almeno una ventina di casi il participio ha funzione di predicato nominale. Raramente al verbo a. è anteposto il participio (If XXVIII ...
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Linguaggi specialistici
Riccardo Gualdo
La definizione di linguaggi specialistici è forse quella oggi più in uso, ma non è certo l’unica e non ancora quella su cui concordano tutti gli studiosi (Gotti [...] questa categoria possiamo accogliere anche tipi morfologici. Degno di nota è il sintagma ‘nome + prep. a + nome’, per es. «reti ma in espansione perché adatto a rispondere ai composti nominali molto presenti nell’inglese scientifico; e, allargando un ...
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tutto
Alessandro Niccoli
Vocabolo ad altissima frequenza, con oltre 1060 presenze complessive, distribuite in tutte le opere, compresi il Fiore e il Detto.
L'elisione della vocale finale è attestata [...] costituisca questo il predicato nominale o no; anche qui, in poesia, il sintagma si dispone di preferenza apertura di verso (6 volte su 24 esempi complessivi).
Oltre che nei casi citati, il sintagma ricorre in Vn XXVI 3 e 15, XLII 2; Rime C 33 e 68; ...
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Lavoro a tempo determinato e dintorni
Stefano Giubboni
Le tipologie contrattuali cosiddette non-standard, tanto nell’area del lavoro subordinato quanto in quella del lavoro autonomo, sono nuovamente [...] le parole «esecutivi e ripetitivi» al sintagma «esecutivi o ripetitivi». L’intento palesato della relativa disciplina. Sembra avere infatti un rilievo probabilmente più nominale che propriamente definitorio16 la soppressione, operata con l’art. 7 ...
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mio (meo; plur. anche mia)
Riccardo Ambrosini
1. L'aggettivo e pronome di I singol. indica che una determinata persona, cosa o qualità (‛ mio figlio ', ‛ i miei occhi ', ‛ la mia camera ', ‛ la mia virtù [...] (l'uso senza articolo in posizione di predicato nominale è comune, con determinati nessi, anche alla prosa XI 16, XV 31, Pg IV 46, XV 89, XXVII 20, Pd XXVI 115: il sintagma ritorna spesso in fine di verso), maestro mio (If IV 46, VII 37, XXII 43, XXVI ...
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sintagma
s. m. [dal gr. σύνταγμα, propriam. «composizione, ordinamento», der. di συντάττω «ordinare» (v. sintassi)] (pl. -i). – Termine introdotto in linguistica da F. de Saussure (1857-1913) per indicare qualsiasi segno in quanto sia costituito...
nucleo
nùcleo s. m. [dal lat. nucleus, der. di nux nucis «noce»; propr. «gheriglio della noce, nòcciolo di un frutto»]. – 1. Genericam., la parte centrale di qualche cosa, in quanto appaia più compatta, e spesso anche differenziata strutturalmente,...