Pittore e musicista lituano, nato a Varena il 23 settembre 1875, morto a Vilna il 18 marzo 1910. Compiuti gli studî musicali nel conservatorio di Varsavia e perfezionatosi nella composizione a Lipsia, [...] del pittore lituano Stabrauskas. Nei suoi primi quadri, Musica nel bosco, Funerali e altri, si risente l'influenza del simbolismo polacco, ma ben presto egli si libera da qualsiasi tendenza per seguire la sua ispirazione nutrita da una concezione ...
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KLJUEV, Nikolaj Alekseevič
Poeta russo contemporaneo, nato nel 1887 nel governatorato di Vologda in una famiglia di contadini.
Cominciò a scrivere nel 1912 (Sosen perezvon, Il suono degli abeti, ecc.), [...] del mondo contadino russo, per la sua eccezionale maestria di verseggiatore e per la sua spontanea elementare adesione al simbolismo. Nei primi anni della rivoluzione fu strettamente legato ad Esenin, come lui, d'origine contadina. Le due raccolte ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La seconda metà del Novecento assegna una gloria e una fama straordinarie a Stéphane [...] e d’accesso oggettivamente molto difficile. La poesia di uno dei grandi eredi di Baudelaire e fra i grandi maestri del simbolismo, però, tocca corde essenziali per l’essere umano, nel suo interrogarsi con il nulla, il mistero, con l’importanza della ...
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BOSIA, Agostino
Anna Bovero
Nacque il 15 ott. 1886 a Torino. Già nello studio del primo maestro, Giovanni Giani, aveva assistito alla metamorfosi del solenne "quadro storico", qual era inteso da un [...] e manieroso verismo. Ma contro tali tendenze, nella Torino del primo Novecento, si affermavano le ambigue squisitezze del simbolismo bistolfiano; anche il giovane B. fu conquistato dai virtuosistici effetti di luce, da quei lenti ritmi lineari che ...
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Poeta e letterato (Atene 1848 - Torino 1913). Cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore assiduo della Nuova Antologia, coniugò nei suoi studi metodo rigoroso e [...] , improntata a un pessimismo fra romantico e positivista, che tuttavia dalle tenebrose visioni, dai titanici miti, dall'iperbolico simbolismo delle prime liriche (Medusa, 1880), si andò sempre più aprendo ad aneliti di speranza, di fede (Dopo il ...
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Pittore (Volpedo 1868 - ivi 1907). A Milano, dove studiò all'accademia di Brera, fu influenzato dalla Scapigliatura e da D. Ranzoni; a Bergamo fu allievo di C. Tallone e a Firenze (1893-95) frequentò S. [...] con Fienile (esposto a Milano nel 1894) dove sperimentò la tecnica divisionista, suggestionato da A. Morbelli; aderì poi al Simbolismo, influenzato da G. Previati (Lo specchio della vita, 1895-98). Attento alle problematiche sociali e ispirandosi a E ...
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Pseudonimo dello scrittore russo Fëdor Kuz´mič Teternikov (Pietroburgo 1863 - ivi 1927). Tanto nelle sue poesie (Stichotvorenija "Poesie", 1896, 1904, 1916; Plamennyj krug "Il cerchio di fuoco", 1908; [...] zmej "L'incantatrice dei serpenti", 1921), una rappresentazione distaccata, realistica, s'incontra con elementi carichi di simbolismo visionario, e un torbido pessimismo si concreta nella negazione della vita. Espressione più compiuta di queste varie ...
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Pittore, nato il 4 luglio 1895 a Berlino; vissuto dal 1907 al 1915 a Milano; combattente nella guerra mondiale. Dipinge dal 1919, quando fu inviato come giornalista a Parigi, dove vive. Autodidatta. Ha [...] Sue opere nelle gallerie pubbliche di Milano, Amsterdam, Stoccolma, ecc. L'arte del C. nasce e vive nel decadentismo e simbolismo contemporanei, in quell'ordine di idee e reazioni sentimentali contro il naturalismo che ebbero a Parigi il loro centro ...
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Glottologo (Nettelrede, Hannover, 1802 - Halle 1887), prof. (dal 1833) nell'univ. di Halle, dalla produzione versatile e vastissima. Si occupò di etimologie (Etymologische Forschungen, 1833 e 1859-76), [...] , dello zingaresco (Die Zigeuner in Europa und Asia, 1845) e del neolatino (Romanische Elemente in den langobardischen Gesetzen, 1864-65). Nel campo della teoria del linguaggio il suo "simbolismo fonologico" lo mise in contrasto con i neogrammatici. ...
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spada (ispada)
Luigi Blasucci
La parola è adoperata in tutte le opere volgari di D. eccetto la Vita Nuova, ma con una frequenza notevolmente più alta nella Commedia (16 volte, contro 3 del Convivio, [...] In Rime CIII 36 E' m'ha percosso in terra, e stammi sopra / con quella spada ond'elli ancise Dido, / Amore, il simbolo si lega direttamente a un'immagine reale, in quanto Didone si uccise effettivamente con la s. di Enea: " Fuor di metafora, a parte ...
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simbolismo
s. m. [der. di simbolo; nel sign. 4, dal fr. symbolisme]. – 1. a. Carattere di ciò che è simbolico, che ha valore di simbolo: il s. di un gesto, di un’azione. b. Uso di particolari simboli per esprimere un determinato ordine di...
simbolica
simbòlica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. simbolico]. – 1. Nella teologia cristiana, la scienza che ha per oggetto le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle confessioni di fede o simboli; anche, più propriam., disciplina...