Orientalista (Parigi 1758 - ivi 1838), prof. di arabo nella École des langues orientales vivantes e (dal 1806) di persiano al Collège de France. Emerse soprattutto nell'arabistica: pubblicò, tradusse e [...] ; 2a ed. 1826-27), oltre che per i testi pubblicativi, per le copiosissime note. L'ultimo suo lavoro, Exposé de la religion des Druzes (1838), ha inaugurato le ricerche nel campo arduo e interessantissimo della gnosi islamica. Anche alla filologia ...
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Champollion, Jean-François
Sergio Pernigotti
Lo studioso che decifrò i geroglifici
Nel 1822 lo studioso francese Champollion riuscì a decifrare la scrittura geroglifica degli antichi Egizi, che da secoli [...] studio delle lingue e delle civiltà orientali frequentando a Parigi negli anni 1807-09 le lezioni di uno studioso famoso, SilvestredeSacy. A soli diciannove anni era già professore di storia a Grenoble, città dove risedette a lungo.
Fin dall'inizio ...
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Orientalista (Parigi 1782 - ivi 1857), prof. nella univ. di Rouen (dal 1815), poi al Collège de France (dal 1819) e all'École des langues orientales vivantes (dal 1832). Discepolo di A.-I. Silvestrede [...] Sacy, dispiegò una intensa attività in varî campi dell'orientalismo; egittologia e coptologia (Recherches critiques et historiques sur la langue et la littérature de l'Egypte, 1808), arabistica (edizione dei Prolegomeni di Ibn Khaldūn, 1834, ...
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Orientalista (Lambesc, Bocche del Rodano, 1795 - Parigi 1867), allievo di SilvestredeSacy, cui succedette (1838) nella cattedra di arabo alla École de langues orientales vivantes di Parigi; si occupò [...] e traduzione della geografia di Abū l-Fidā', estratti dagli storici arabi e persiani sull'India e la Cina. Con i suoi Monuments arabes, persans et turcs du cabinet du duc de Blacas (2 voll., 1828) è considerato il fondatore dell'epigrafia islamica. ...
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GRÅBERG DI HEMSÖ, Jacob
Carla Pinzauti
Nacque a Gannarve, nell'isola svedese di Gotland, il 7 maggio 1776 da Christian e Magdalena Tofftén. Avviato agli studi dal padre, giudice provinciale dell'isola, [...] sull'opera storica del filosofo Ibn Khaldūn, di cui in Europa mancavano codici col testo completo (Lettre au baron SilvestredeSacy sur le grand ouvrage d'Ibnou Khaldoun et sur le seul exemplaire complet existant à Tripoli), entrambe pubblicate nel ...
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HAGER, Giuseppe
Marica Roda
Nacque a Milano il 30 apr. 1757, da Giuseppe e Marianna Tyher (Milano, Arch. storico civico, Rubrica del ruolo gen. di popol., vol. 11). All'età di 10 anni lasciò Milano [...] H. ebbe buone accoglienze, godendo della stima di un arabista di grandissimo prestigio internazionale come A.-I. SilvestredeSacy; ma presto anche costui cominciò ad avere dubbi sulle capacità del suo protetto (Aus dem Briefwechsel Friedrich Münters ...
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CARREGA, Francesco Maria
Marina Caffiero Trincia
Nacque a Genova, da famiglia patrizia, nel 1770. Mancano notizie relative alla sua giovinezza e formazione culturale. Il suo nome appare per la prima [...] dell'abate F.C. indirizzate al Sigr. A. J. SilvestreDeSacy e lette all'Accademia Imperiale il dì 19 febbrajo 1812, pp. 28, 100-101, 111, 149, 159 s., 182 s.; A. De Gubernatis, E. Degola, il clero costituz. e la conversione della famiglia Manzoni, ...
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ASSEMANI, Simone
Giorgio Levi della Vida
Di origine maronita, nacque a Roma il 19 febbr. 1752 da Elia Antonio e da madre italiana. Si addottorò in teologia alla Sapienza di Roma e, ordinato sacerdote, [...] II, pp. 338-339 (articolo, altamente laudativo, dei sommo arabista A. I. SilvestredeSacy [1758-1838], che lo ebbe amico); Dict. d'Archéol. chrétienne et de Liturgie,II, coll. 2980 s.; G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica,XLIII ...
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