In linguistica, si dà il nome di d., oltre che agli allotropi veri e propri, a parole che, pur differendo per qualche particolarità di pronuncia (domandare e dimandare) o di formazione (incivilire e civilizzare) [...] non differiscono fondamentalmente nel significato. D. sintattici Parole in cui la varietà della forma è determinata dalla posizione che occupano nella frase (un bel libro, un libro bello). ...
Leggi Tutto
Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] in un sistema a tre valori nel quale il neutro si distingue non tanto in positivo, per qualche caratteristica specifica di significato o di costruzione, quanto in negativo, per essere appunto neuter, cioè, in latino, «né l’uno né l’altro», né ...
Leggi Tutto
triconsonantico In linguistica, costituito di tre consonanti. In particolare, il termine si adopera con riferimento alle lingue semitiche per indicare la struttura della radice nominale o verbale costituita [...] di tre consonanti, l’insieme delle quali è portatore del significato lessicale generico: per es., la radice semitica «m l k» implica la nozione generica del «regnare»; di qui i singoli vocaboli, quali gli ebr. melek «re», mālak «regnò», malkūt «regno ...
Leggi Tutto
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. [...] seguenti illustrano la coesione interna a livello sintattico e fonologico. In (25), che contiene il verbo far fuori col significato idiomatico «eliminare» / «uccidere»:
(25) vado a far fuori la torta che è avanzata (clode81.splinder)
si vede come si ...
Leggi Tutto
I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] poi sarebbe andata a trovare questo padre sconosciuto (Maraini 2004: 151)
(12) il Purillo andò a chiamare un medico (Ginzburg 1961: 42)
Il significato di venire è «muoversi, recarsi nel luogo in cui si trova o dove va la persona con cui si parla o la ...
Leggi Tutto
MIGLIAIO O MIGLIAIA?
Entrambe le forme sono corrette, ma la prima è singolare, la seconda plurale.
Migliaio, infatti, è una di quelle parole maschili (come uovo, paio, riso) che al plurale diventa femminile, [...] pur mantenendo lo stesso significato
un migliaio di persone / tante migliaia di persone
È dunque scorretto l’uso di migliaia come singolare: *una migliaia di persone.
Il cambio di genere è dovuto all’etimo: migliaio deriva da una parola latina di ...
Leggi Tutto
Linguista argentino (Córdoba 1926 - m. 1996), professore nell'univ. di Córdoba e, dal 1969, in quella di Ginevra. Si occupò di formalizzazione della teoria linguistica, di semiologia e semantica, ed elaborò [...] una sistemazione originale della teoria delle unità di significato (che già L. Bloomfield aveva chiamato noemi) nei suoi Principes de noologie (1964; trad. it. 1967). ...
Leggi Tutto
FUSI O FUSA?
La parola fuso ha due plurali.
• Il plurale maschile fusi è impiegato nel senso proprio di ‘rocchetti di filo’
i fusi del telaio, i fusi delle Parche
• Il plurale femminile fusa si usa [...] per il significato figurato di ‘verso caratteristico del gatto’
fare le fusa, le fusa di Silvestro.
VEDI ANCHE plurali doppi ...
Leggi Tutto
PRINCIPI O PRINCIPI?
Si tratta di una coppia di ➔omografi.
• Prìncipi, con accentazione ➔sdrucciola, è il plurale del sostantivo maschile principe, che indica un titolo nobiliare, ma anche uno status [...] scienza o di una disciplina, o anche di un ragionamento, di una convinzione. Deriva dal latino principem nel significato di ‘primo’
una teoria filosofica fondata su saldi principi
i tre principi della termodinamica
un giovane senza principi morali ...
Leggi Tutto
PREFISSOIDI
I prefissoidi sono elementi lessicali (provenienti soprattutto dal greco, in cui rappresentano parole del tutto autonome) che possono essere premessi a parole di qualunque origine nella composizione [...] lessicale, facilmente riconoscibile al di là dell’elemento con cui si unisce. Il significato dei prefissoidi è soggetto inoltre ad ampliamenti di significato, come mostrano le coppie di esempi seguenti
auto- (‘da sé’) ▶ automobile, autogol ...
Leggi Tutto
significato
s. m. [dal lat. significatus -us «senso, indizio», der. di significare «significare»]. – 1. Termine variamente inteso nella filosofia antica e moderna (e variamente definito nelle relative teorizzazioni), che nella interpretazione...
significante
agg. e s. m. [part. pres. di significare (già presente nel lat. tardo significans -antis, come agg.); il sign. 2 è dal fr. signifiant]. – 1. agg., letter. Ricco di significato; espressivo, efficace: «Ohe!» disse [Renzo], guardando...