Atteggiamento del pensiero rispetto alla verità, analogo a quello del credente rispetto al dogma: l’accettazione di un principio vi è determinata dal riconoscimento di un’autorità divina o umana, e non [...] ragione», e quindi, in generale, l’indirizzo della metafisica tradizionale. In tempi più recenti, riprendendone il significato originario di posizione contrapposta a quella scettica, E. Husserl gli ha attribuito un valore positivo come atteggiamento ...
Leggi Tutto
Modernità
David Frisby
Sebbene il concetto di m. abbia fatto la sua prima comparsa nel discorso sociologico solo alla fine del 19° sec., lo studio delle caratteristiche della struttura e dei processi [...] superiorità su altri tipi di attribuzione di senso e ha condotto a una perdita di libertà e di significato dell'individuo in quelle sfere (burocratica, economica, giuridica, politica) in cui domina l'organizzazione razionale. Allorché il dominio ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Fausto Socini e i sociniani
Mario Biagioni
Nel corso del Cinquecento le controversie teologiche costituirono spesso il terreno di incontro tra le idee: un caso emblematico è quello di Fausto Socini, [...] anche il principio, formulato da Socini, che la parola di Cristo può essere al di sopra, ma non contro la ragione. Significava che Cristo ha perfezionato e non sovvertito la legge di natura, e che questa vale interamente anche per il suo popolo, il ...
Leggi Tutto
JACOB ANATOLI
LLuciana Pepi
Jacob (Ja'aqov ben Abba Mari ben Simon ben Anatoli), filosofo, predicatore e medico del XIII sec., è noto soprattutto per la sua attività di traduttore e di divulgatore del [...] negazione della dottrina dualistica, la provvidenza divina. J. ci informa anche del fatto che Scoto gli chiedeva spiegazioni riguardo al significato di alcuni termini ebraici e al loro uso nel testo biblico (Jacob Anatoli, 1866, c. 170r). Come si può ...
Leggi Tutto
Filosofia
Principio certo per immediata evidenza e costituente la base per l’ulteriore ricerca. Kant, nella Critica della ragion pura, chiama a. dell’intuizione alcuni giudizi a priori, di evidenza immediata, [...] enti fondamentali, cioè su a., che possono essere scelti ad arbitrio purché siano compatibili. In corrispondenza con il diverso significato attribuito agli a. dagli antichi e dai logici moderni si hanno due diversi tipi di assiomatica: l’ assiomatica ...
Leggi Tutto
Tesi secondo cui il tutto è più della somma delle parti di cui è composto. Questo principio generale è stato variamente articolato in diverse discipline. Nel campo delle scienze umane si parla di o. a [...] Duhem-Quine) doveva minare le basi del neopositivismo e dare nuovo impulso, entro la filosofia analitica, al dibattito sul significato: in filosofia del linguaggio si parla infatti di o. a proposito di quelle teorie secondo le quali non è possibile ...
Leggi Tutto
In filosofia, termine usato specialmente da I. Kant per indicare ciò che non dipende dall’esperienza, opposto a ciò che si definisce a posteriori. Ha origine in Aristotele, che aveva distinto l’universale [...] conseguenze ai principi, dal condizionato al condizionante, dall’effetto alla causa, dal particolare all’universale. Sul significato logico e metodologico dei termini a priori e a posteriori è prevalso nella filosofia moderna quello gnoseologico ...
Leggi Tutto
Filosofo francese, nato a El-Biar (Algeria) il 15 luglio 1930 da famiglia ebrea. Professore di Filosofia all'Ecole Normale Supérieure di Parigi, tra i fondatori del Collège International de Philosophie, [...] De Socrate à Freud et au de là (1980), racconto letterario, quest'ultimo, di una ''disseminazione'' di significati condotta attraverso la comunicazione epistolare.
Tra gli scritti successivi: D'un ton apocalyptique adopté naguère en philosophie (1983 ...
Leggi Tutto
Classe, coscienza di
Iring Fetscher
Introduzione
Il concetto di coscienza di classe è stato sviluppato da Marx e dal marxismo, ma si è in seguito diffuso più ampiamente e viene oggi usato - in un senso [...] antiche, fissate giuridicamente (o anche religiosamente), sono superate, oppure hanno perso in misura così considerevole il loro significato da non possedere più alcuna rilevanza per il destino degli individui. In una società basata sulle caste (come ...
Leggi Tutto
Tecniche del corpo
Francesco Spagna
Per tecniche del corpo si intende, in senso ampio, tutto ciò che il corpo rende possibile in termini di movimento delle membra, di muscolatura, di articolazioni, [...] soltanto di censire questa vasta gamma di attività e di pratiche, ma anche di valutare la variabilità e il significato dei gesti, delle posture, degli atteggiamenti nelle diverse epoche storiche e nei diversi contesti geografici e culturali. Si può ...
Leggi Tutto
significato
s. m. [dal lat. significatus -us «senso, indizio», der. di significare «significare»]. – 1. Termine variamente inteso nella filosofia antica e moderna (e variamente definito nelle relative teorizzazioni), che nella interpretazione...
significante
agg. e s. m. [part. pres. di significare (già presente nel lat. tardo significans -antis, come agg.); il sign. 2 è dal fr. signifiant]. – 1. agg., letter. Ricco di significato; espressivo, efficace: «Ohe!» disse [Renzo], guardando...