Filosofo (Cincinnati 1908 - ivi 1979), prof. (dal 1948) all'univ. del Michigan. La sua opera fondamentale, Ethics and language (1945), è un'originale applicazione dei principî dell'analisi linguistica [...] del discorso etico e il ruolo delle cosiddette definizioni persuasive. Su questi presupposti S. ha elaborato una teoria del significato valutativo, applicabile anche al campo dell'estetica. Tra le altre sue opere: Facts and values: studies in ethical ...
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Giurista e filosofo (Salsomaggiore 1761 - Milano 1835). Di formazione illuministica, R. fu un fautore dell'unità italiana, idea che gli costò varie traversie (tra cui, a partire dal 1821, il divieto di [...] di un diritto naturale a contenuto variabile, per cui i supremi principi della ragione giuridica naturale prendono forma e significato diverso secondo i tempi, i luoghi, le condizioni di civiltà in cui si applicano. Alla fondazione di una filosofia ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Ernesto De Martino e l’antropologia
Marcello Massenzio
Il doppio sguardo dell’etnologo
L’atto di nascita di Ernesto De Martino (1908-1965) come antropologo e storico della cultura è Naturalismo e storicismo [...] saccente, e un certo arroccamento su determinate posizioni teoriche che, in qualche caso, fa da ostacolo alla comprensione del significato profondo delle opere prese in esame (il pensiero va, in particolare, a La mentalité primitive, 1922, di Lévy ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] c. prende in esame gli aspetti cognitivi e relazionali che determinano la particolare attività volta a permettere lo scambio di significati e di informazioni tra i singoli individui e tra i gruppi, nelle sue forme normali o patologiche, in forma ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] c. prende in esame gli aspetti cognitivi e relazionali che determinano la particolare attività volta a permettere lo scambio di significati e di informazioni tra i singoli individui e tra i gruppi, nelle sue forme normali o patologiche, in forma ...
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tautologia
Silvio Bozzi
Termine che definisce ogni formula di un linguaggio preposizionale che sia logicamente valida, vale a dire vera in ogni interpretazione delle costanti extralogiche (le costanti [...] a indicare che le verità logiche non hanno contenuto reale ma riflettono pure convenzioni sull’uso del linguaggio e il significato dei simboli. La nozione di tautologia si può estendere a tutte le logiche proposizionali che abbiano una semantica in ...
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CONVENIENTIA
S. Ferri
In greco harmonìa (ἁρμονία), homologìa (ὁμολογία). Vitruvio adopra tre volte questo termine: 1, 2, 3: "membra operis convenientia, sunt altitudinis ad latitudinem ecc."; v, 4, [...] in rilievo la vicendevole simmetria delle parti dell'opera. Nel linguaggio filosofico, il termine ricorre frequente, nel significato di sympàtheia (συμπάϑεια); in divinazione, nei fenomeni naturali e astronomici (Cicerone); in latino si alterna con ...
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Poeta e pensatore svizzero tedesco (Schopfheim, Baden, 1888 - Neggio, Lugano, 1965). Abbandonata la professione di medico, si rivolse a interessi filosofici, nello spirito di un umanesimo cristiano sempre [...] Gott (1934), Die Grenzen der Physiognomik (1937), Hitler in uns selbst (1946). Sul valore mistificato della parola, e sul significato divino del silenzio in un mondo consegnato al rumore, sono gli ulteriori Die Welt des Schweigens (1948), Wort und ...
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virtù
Anna Lisa Schino
La condizione di perfezione morale
Il concetto di virtù (e del suo opposto, il vizio) costituisce uno dei nodi centrali nella riflessione sull’etica. Variamente interpretata, [...] per i Greci più antichi la virtù (aretè) è essenzialmente valore militare, forza, capacità di combattere con coraggio. Lo stesso significato ha la parola per i Romani: Virtus (intesa come virtù militare, cioè come la dote specifica del vir «uomo») è ...
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In senso generico, lo studio del metodo su cui deve essere fondata una determinata scienza o disciplina; con senso più concreto, il complesso dei fondamenti teorici sui quali un metodo è costruito. In [...] nell’enunciazione delle regole generali che saranno poi applicate nel corso della ricerca. Un uso del termine con questo particolare significato può essere, per es., rintracciato nell’opera di I. Kant, in cui si considera la m. come una premessa alla ...
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significato
s. m. [dal lat. significatus -us «senso, indizio», der. di significare «significare»]. – 1. Termine variamente inteso nella filosofia antica e moderna (e variamente definito nelle relative teorizzazioni), che nella interpretazione...
significante
agg. e s. m. [part. pres. di significare (già presente nel lat. tardo significans -antis, come agg.); il sign. 2 è dal fr. signifiant]. – 1. agg., letter. Ricco di significato; espressivo, efficace: «Ohe!» disse [Renzo], guardando...