Cabalista ebreo spagnolo (n. Medinaceli 1248 - m. 1325 circa), vissuto a Segovia; allievo (1272-74) di Abrāhām Abū'l-῾Afiya, ha dato nei suoi scritti una sistematica e lucida esposizione delle dottrine [...] larga influenza, Sha'arei ōrāh (1293), sviluppa un più complesso simbolismo cabalistico e in questa prospettiva interpreta il significato e valore delle dieci sěfīrōt: l'autore utilizza tra i primi il testo della Zōhar. Altri suoi scritti sono ...
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FONETICA
Leonardo M. Savoia
(XV, p. 622; App. II, I, p. 960; III, I, p. 655)
L'oggetto di studio della f. è costituito dai suoni del linguaggio. In realtà il ruolo dei suoni nelle lingue naturali può [...] che caratterizzano le espressioni linguistiche assegnando a esse un'organizzazione strutturale che ne determina il suono e il significato (Chomsky 1988).
La f. specifica le condizioni generali del rapporto fra proprietà articolatorie e acustiche dei ...
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Lemieux, Annette
Lemieux, Annette. – Artista statunitense (n. Norfolk, VA, 1957), docente all'Harvard University. Dopo alcune iniziali esperienze pittoriche, si impegna in un lavoro fondato sul riuso [...] , compaiono allo stesso titolo ricordi d’infanzia e frammenti della storia sociale del suo Paese, o del mondo intero, a significare che l’interiorità e la realtà esterna non sono due mondi contrapposti, ma un’unica dimensione, che per l’artista ...
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Scrittore romeno (n. Bobostiza, Albania, 1889 - m. 1972). Giunto a 18 anni in Romania, vi si ambientò prestissimo, e fin dal 1911-12, con le due féeries drammatiche in versi Inṣir'te mărgărite ("Infilati, [...] perlina") e Cocoṣul negru ("Il gallo nero"), in cui motivi di fiaba popolare acquistano significati allegorici, e con la raccolta di versi Poemele singurăṭătii ("I poemi della solitudine"), si acquistò fama nella società letteraria di Bucarest, ...
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Sono chiamati suffissoidi gli ➔ elementi formativi usati prevalentemente o esclusivamente come costituenti finali di composto (➔ suffissi), le cui caratteristiche si avvicinano a quelle dei suffissi della [...] asimmetria fra struttura formale e semantica è comune ad altre coppie di parole che terminano con un elemento formativo di significato agentivo o strumentale e i corrispettivi nomi suffissati in -ia. In un numero limitato di casi, il nome di agente ...
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BEMA
E. Zanini
Il termine deriva dal gr. βῆμα, che nel mondo classico definiva sia una unità di misura (il passo) sia, per traslato, un luogo sopraelevato nel tribunale, dal quale prendevano la parola [...] , entro la quale si pone il celebrante al momento della lettura o della predicazione.Accanto a questo, che sembra il significato liturgico più antico e che risulta in evidente connessione con il concetto di ambone, il termine b. finì per identificare ...
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SINTESI
Guido Calogero
. In generale, il termine di sintesi designa ogni forma conoscitiva che partendo da elementi singoli giunga a una conclusione unitaria, in contrapposizione all'analisi, la quale [...] 'essere, riproduce in certo modo la stessa concezione kantiana, dà a tale unione il nome di "sintesi primitiva". Diverso significato ha, poi, il termine di sintesi nella dialettica dell'idealismo postkantiano, nella quale, da Fichte in poi, serve a ...
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equivocare
Enrico Malato
Il verbo è usato soltanto in Pd XXIX 75, al gerundio (ancor dirò, perché tu 'veggi pura / la verità che là giù si confonde, / equivocando in sì fatta lettura), nel senso di [...] " intendere in modo equivoco ", e più particolarmente di " fraintendere " tra i diversi possibili significati di una stessa parola, quindi vicino a quello strettamente etimologico di " chiamare con uno stesso nome cose diverse " (così il Buti: " ...
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metateoria
In logica matematica, teoria che ne ha per oggetto un’altra, detta teoria-oggetto. Si usa distinguere una m. sintattica, o sintassi, da una m. semantica, o semantica. La sintassi ha per oggetto [...] le sole proprietà formali o strutturali delle espressioni della teoria, la semantica studia invece anche i significati dei simboli (➔ teoria). ...
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Il bisticcio è la figura formata dall’accostamento (immediato o a breve distanza, nello stesso verso o nello stesso periodo) di due o più parole fortemente rassomiglianti dal punto di vista fonico.
Bisticcio [...] di vòlta e vólta); la differenza fra polisemia (diversità di accezioni per un unico lessema) e omonimia (identità di significante per due lessemi diversi) può essere intesa in modi diversi, a seconda che si considerino come parole distinte quelle che ...
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significante
agg. e s. m. [part. pres. di significare (già presente nel lat. tardo significans -antis, come agg.); il sign. 2 è dal fr. signifiant]. – 1. agg., letter. Ricco di significato; espressivo, efficace: «Ohe!» disse [Renzo], guardando...
significanza
s. f. [der. di significare; nel sign. 2, dall’ingl. significance]. – 1. ant. a. Significato. b. Segno, indizio: alcun segnale che gl’iddii avessero mandato in s. della salute di Biancofiore (Boccaccio). 2. In filosofia della scienza,...