Grammatico (n. Firenze 2a metà sec. 12º - m. tra il 1238 e il 1242), insegnante (certamente dal 1218) di grammatica e retorica nello Studio di Bologna, come successore di Boncompagno da Signa. Ci restano [...] di lui, tra l'altro, il Candelabrum seu summa recte dictandi (forse 1238), apprezzato manuale di retorica, un'altra, forse precedente, Summa dictaminis, e una Summa grammatice ...
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BENE da Firenze
Nacque, a quanto affermò egli stesso, a Firenze, in data imprecisata, ma sicuramente dopo la metà del sec. XII. È probabile che compisse gli studi a Bologna, dove negli anni intomo agli [...] inizi del Duecento insegnavano retorica maestri illustri, come Buoncompagno da Signa. B. stesso, sicuramente a partire dal 1218, ma forse anche prima, insegnò grammatica e retorica nello Studio bolognese.
È possibile che egli succedesse nella ...
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(o ars dictandi) Titolo dei manuali (sec. 11°-15°) che insegnavano mediante regole ed esempi a scrivere lettere in latino. La denominazione proviene dall’abitudine tipica degli antichi di non scrivere [...] (papa Gregorio VIII), il cardinal Transmundo, Giovanni Anglico, Guido Faba, Lorenzo di Aquileia, Bene da Firenze, Boncompagno da Signa e altri. Le a. contribuirono a formare il latino medievale, lingua viva con caratteristiche che lo distinguono dal ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] confronti delle scritture dei mercanti. Lo sdegnoso disprezzo nei confronti della cultura mercantile espresso, per es., da Boncompagno da Signa (1170-1250) in un brano assai noto (Rockinger 1961: 173) emerge ancora due secoli più tardi, a metà del ...
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Ramo della linguistica che studia, all’interno di una o più lingue o dialetti, il sistema dei nomi propri, i processi di denominazione e le loro caratteristiche. I nomi propri, infatti, presentano problemi [...] , sia il prenome sia il gentilizio tendono a sparire, mentre si allarga l’uso del cognomen o di altri nomi (signa o supernomina).
Il cristianesimo diffonde i nomi biblici, in particolare in Oriente e pochissimo in Occidente (Daniele, Geremia), e con ...
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Tra i possibili criteri di classificazione del testo in generi o tipi (➔ testo, tipi di) è invalso – soprattutto in ambito didattico – un modello di carattere funzionale-cognitivo basato sull’intersezione [...] o le dicerie. Le prove tecniche riguardano invece la pratica retorica e si distinguono in prove di fatto (o signa), prove induttive e prove deduttive. L’argumentatio è inoltre suddivisa in probatio (o confirmatio) della tesi dell’autore e ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] i referenti della parola stessa.
Erede della tradizione classica, s. Agostino distingue i s. naturali dai s. convenzionali (signa data) e include tra questi ultimi i sistemi di comunicazione elaborati dagli uomini, come i gesti, le insegne militari ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] avveniva anche la corrispondenza mercantile: infatti, anche se non possediamo testimonianze per la nostra epoca, Boncompagno da Signa nella Rhetorica antiqua (1215) avverte che i mercanti "in suis epistolis verborum ornatum non requirunt, quia fere ...
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PARISIO di Benvenuto da Altedo
Diana Tura
PARISIO di Benvenuto da Altedo. – Nacque intorno al 1247, o poco prima, ad Altedo, a pochi chilometri da Bologna, dove il padre Benvenuto Brexanus si era trasferito [...] al notaio Baldo, redatta nell’anno 1297.
L’opera di Parisio deriva in parte dall’insegnamento di Boncompagno da Signa ed esprime quindi il ruolo della tradizione del dictamen nella cultura notarile bolognese di quel periodo, oltre a rafforzare l ...
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Grammatica
GGiuseppina Brunetti
Secondo il vulgato precetto di Quintiliano ("recte loquendi scientia", Inst. orat., II, 1, 4) e di Cassiodoro ("officium [...] est sine vitio dictionem prosalem metricamque [...] di moderni (l'Anticlaudianus di Alano di Lilla, esplicitamente citato, Gregorio Magno, forse Bene da Firenze e Boncompagno da Signa). Quanto alla fortuna e all'influenza di tale trattato sulla letteratura di età fridericiana ‒ e più in generale sulla ...
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in hoc signo vinces
〈in òk...〉 (lat. «in questo segno vincerai»). – Frase con cui viene comunemente tradotto il motto greco τούτῳ νίκα «vinci con questo» che, secondo Eusebio (Vita Constantini I, 27,31 e Hist. eccl. IX, 9), sarebbe apparso...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...