Letterato (n. Auletta fine sec. 14º - m. dopo il 1459). Precettore di Borso poi di Ercole e Sigismondo d'Este. Commentò il Dittamondo di Fazio degli Uberti, e con Guarino Veronese emendò la Naturalis Historia [...] di Plinio ...
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Architetto e scultore (Roma 1600 - ivi 1672). Dal 1630 al 1655 fu in Polonia, dove lavorò per Sigismondo III, Ladislao IV, Giovanni Casimiro: cappella di Vasa, nella cattedrale di Cracovia; chiesa e convento [...] delle carmelitane scalze (1652), sempre a Cracovia; attese anche a decorazioni per teatro, per pompe funebri e feste di corte ...
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Antica famiglia nobile originaria della Franconia. Capostipite della famiglia è considerato Erkinger di Seinsheim, consigliere dell'imp. Sigismondo, che (1429) acquistò la signoria di Schwarzenberg. Dal [...] suo primo matrimonio derivò la linea di S.-Stefansberg detta anche olandese, dal secondo l'altra di S.-Hohenlandsberg (detta anche francone) andata estinta nel 1646. Nel 1599 la famiglia ebbe il titolo ...
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Musicista (Radstadt, Salisburgo, 1459 - Salisburgo 1537). Studiò a Graz. Nel 1480 divenne organista aulico presso l'arciduca Sigismondo a Innsbruck, poi (1518) fu ad Augusta e (1520) a Salisburgo, dove [...] (dal 1528) fu organista della cattedrale. Compose Lieder e altre musiche vocali su liriche di Orazio e di altri poeti latini, in cui segue nel discorso musicale le quantità prosodiche dell'antico verso. ...
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Musicista (forse Bamberg 1445 - Vienna 1527), fu alla corte di Polonia sotto i re Giovanni Alberto, Alessandro, Sigismondo. Tra il 1510 e il 1513 fu a Stoccarda; poi - fino al 1524 - a Salisburgo; dal [...] 1524 in poi visse a Vienna, maestro alla chiesa degli Scozzesi. Il F. è uno dei maggiori esponenti del cosiddetto Gesellschaftslied (forma simile al madrigale, per un senso, e alla canzone polifonica per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Anna Benvenuti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La lotta per la successione al trono di Luigi d’Angiò è vinta da Sigismondo di Lussemburgo, [...] XIV secolo vivono condizioni di vita peggiori di quelli del secolo precedente.
La scalata al potere degli Hunyadi
Alla morte di Sigismondo, l’Ungheria è l’unica a resistere all’urto ottomano, mentre tutti gli altri Paesi dei Balcani e del Danubio si ...
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Figlia (n. 1370 - m. Buda 1395) del re d'Ungheria e Polonia Ludovico il Grande d'Angiò. Fidanzata (1379) a Sigismondo di Lussemburgo, alla morte del padre ottenne la corona di Ungheria (1382) ma non quella [...] M. a Luigi d'Orléans, fratello di Carlo VI di Francia, fallendo tuttavia nell'intento per l'energica opposizione di Sigismondo, che il 1º nov. 1385 sposò Maria. Combattuta dalla Bosnia e dalla parte meridionale dell'Ungheria, M. fu costretta dal ...
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Musicista (seconda metà sec. 16º); maestro di cappella al duomo di Padova (1584-88), poi al servizio di Sigismondo Báthory principe di Tran silvania. Compose e pubblicò a Venezia madrigali a cinque voci. ...
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BIUMI (Bimio), Paolo
Eugenio Ragni
Di nobile famiglia, figlio di Giovanni, decurione della città e consigliere dell'imperatore Sigismondo, nacque a Milano nella seconda metà nel sec. XIV. Si licenziò [...] del 1397?) e quella di vicario imperiale (quest'ultima probabilmente intorno al 1414, in occasione dell'infelice tentativo di Sigismondo). Morì, secondo l'Argelati, intorno al 1422.
Le opere del B., pubblicate nel 1622 a Milano da Marco Tullio ...
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Patriarca (m. 1439) nel 1412, come successore di Antonio da Ponte, con la protezione del re d'Ungheria Sigismondo, fu in lotta aperta con la nobiltà del Friuli. Perso il recente acquisto di Udine per opera [...] di Tristano di Savorgnan, fu privato del potere temporale dai Veneziani (1420), che gli tolsero altresì l'Istria e il Friuli con Gradisca e Aquileia ...
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malatestiano
agg. – Della famiglia dei Malatèsta (o di uno dei suoi membri), che dalla metà del sec. 13° ebbe per due secoli la signoria di Rimini, e anche di altre terre della Romagna e delle Marche. In partic.: Biblioteca m., fondata da...
ussitismo
(o hussitismo) s. m. [der. di ussita]. – Movimento cristiano di riforma sorto in Boemia alla fine del sec. 14° e affermatosi per la decisa azione del boemo Jan Hus, che ne divenne il capo, e fu quindi scomunicato e arso vivo nel...