CAETANI, Filippo
Roberto Mercuri
Nacquea Roma nel 1565 circa (le biografie e i documenti conservati nell'archivio di palazzo Caetani, a Roma, non registrano né il mese né il giorno della nascita) da [...] alla carriera ecclesiastica, secondo la tradizione delle grandi famiglie romane. In seguito però, dopo il manifestarsi della sifilide nel primogenito Pietro, il padre, Onorato, decise di far accasare il secondogenito Filippo onde dare un erede ...
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Medico (Carpi 1460 circa - Ferrara 1530 circa), noto anche come Iacopo da Carpi; educato nelle discipline umanistiche da Aldo Manuzio, si addottorò in medicina a Bologna nel 1489; fu lettore di chirurgia [...] . Per primo descrisse, tra l'altro, l'appendice e il timo, e impiegò su larga scala il mercurio nella cura della sifilide. Ha lasciato un classico Tractatus de fractura calvae, sive cranei (1518), un commentario all'Anathomia di Mondino (1551) e le ...
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Igienista (Hannover 1870 - Friburgo in Brisgovia 1957). Medico primario nell'Istituto per le malattie infettive a Berlino e nell'Istituto di igiene a Greifswald; nel 1911 ebbe la cattedra a Strasburgo, [...] antimoniale di alcune malattie tropicali; la chemioterapia arsenicale della spirochetosi dei polli; fondamentali ricerche sulla sifilide sperimentale nei conigli, ecc. Sue opere principali: Das biologische Verfahren zur Erkennung und Unterscheidung ...
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MAJOCCHI, Domenico
Stefano Arieti
Nacque il 5 ag. 1849 a Roccalvecce, presso Viterbo, da Pietro, medico condotto del luogo, e da Virginia Tomasetti. Dopo aver studiato nel seminario di Civita di Bagnoregio, [...] studi storico-medici: al primo congresso della Società, tenutosi a Perugia, ricostruì la comparsa della sifilide a Bologna (Sulla comparsa della sifilide in Bologna dopo il passaggio delle truppe di Carlo VIII e sulla istituzione del primo ospedale ...
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BERTARELLI, Ernesto
Mario Crespi
Nacque ad Arona (Novara) il 6 luglio 1873, esi laureò in medicina e chirurgia a Torino nel 1898. Durante gli studi universitari frequentò dapprima il laboratorio di [...] soprattutto alla dimostrazione della possibilità di inoculare la sifilide ai comuni animali di laboratorio.
Soltanto nel 1903 che le scimmie antropomorfe possono contrarre sperimentalmente la sifilide, malattia ritenuta fino ad allora esclusiva del ...
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LUIGINI (Luisini, Lovisini), Francesco
Fiammetta Cirilli
Nacque a Udine nel 1524 dal nobile Bartolomeo e da Paola Manini. Ebbe come fratelli minori Luigi e Federico.
Luigi, nato a Udine nel 1526, compì [...] autonomamente. Non sono noti il luogo e la data di morte, successiva al 1576. Raccolse i trattati medici sulla sifilide in due tomi con il titolo De morbo Gallico omnia quae extant apud omnes medicos cuiuscumque nationis( (Venezia, G. Ziletti ...
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DE AMICIS, Tommaso
Giuseppe Armocida
Nacque in Alfedena (L'Aquila) il 18 ott. 1838, da Giuseppe ed Elena Di Loreto, primo di numerosi fratelli, tra i quali si distinse Mansueto che fu deputato e senatore. [...] salute pubblica. Il D. diede, in questa linea, validi contributi alla, lotta antivenerea, aderendo alla Lega contro la sifilide e diffondendo i voti espressi dalla Conferenza internazionale di Bruxelles del 1889. 1 suoi interessi per la venereologia ...
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CIARROCCHI, Gaetano
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Nacque a Sant'Elpidio a Mare (Ascoli Piceno) nel 1857 da Luigi e da Lucia Monti. Superati brillantemente gli studi classici nel ginnasio-liceo di Fermo, ottenne un posto nel Collegio [...] stimoli.
Il C. fu poi uno dei primi medici italiani a sperimentare il "Preparato 606" di P. Ehrlich nella cura della sifilide: egli, infatti, si era recato nel 1910 a Francoforte sul Meno per invitare Ehrlich ad assumere la presidenza di una seduta ...
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Chirurgo e anatomista (Long Calderwood, Scozia, 1728 - Londra 1791), fratello di William; ispettore generale degli ospedali di Londra, direttore dell'ospedale di S. Giorgio, primo chirurgo dell'esercito [...] in anatomia, fisiologia e patologia. Creò inoltre un grande museo di anatomia patologica. Disputando con L. Spallanzani, sostenne erroneamente l'identità tra sifilide e blenorragia, che considerò come due forme cliniche di uno stesso morbo. ...
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Biologo russo (Ivanovka, Char´kov, 1845 - Parigi 1916). Studiò in Germania, fu prof. di zoologia a Odessa (1870) ma dovette poi allontanarsi per ragioni politiche. A Messina (1883) e poi a Vienna, studiando [...] , descrisse le forme granulari e pleomorfe del bacillo tubercolare; dimostrò (1903) con É. Roux la trasmissibilità della sifilide dall'uomo alla scimmia e l'importanza profilattica della pomata al calomelano (pomata di M.). Minore validità ebbe la ...
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sifilide
sifìlide s. f. [lat. scient. syphilis, introdotto dall’umanista e scienziato G. Fracastoro, nel titolo del suo poema latino Syphilis, sive de morbo gallico (1530), derivandolo dal nome del protagonista Syphĭlus]. – 1. Malattia infettiva,...
sifilitico
sifilìtico agg. e s. m. (f. -a) [lat. scient. syphiliticus, der. di syphilis (v. sifilide), con suff. arbitrario (per raccostamento agli agg. derivati dai nomi di malattie in -ite)] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio medico: 1. agg....