Medico francese (Saint-Juliensur-Reyssouze 1850 - Parigi 1929); autore di importanti pubblicazioni, fra cui un trattato sulle malattie dello stomaco (1893) e lavori sulla sifilide, sul tifo, sugli empiemi, [...] sulla nevrastenia ...
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Koebner, Heinrich
Dermatologo tedesco (n. Berlino 1838 - m. 1904). Prof. all’univ. di Breslavia; autore di studi e osservazioni cliniche sulla psoriasi, sulla sifilide e sulla lebbra. Segno di K.: fenomeno [...] che si osserva spesso nella psoriasi, più raramente in altre dermatosi, per cui si ha l’insorgenza di elementi propri della malattia in aree cutanee sane sottoposte a traumi meccanici provocati (tatuaggi, ...
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Flogosi circoscritta ai tessuti che circondano i vasi sanguigni: è un quadro istopatologico che si riscontra costantemente nel corso di alcuni processi morbosi (per es., sifilide primaria). ...
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Hutchinson, Jonathan
Chirurgo e patologo inglese (Selby, Yorkshire, 1828 - Haslemere, Surrey, 1913). Prof. di chirurgia a Londra, autore di studi sulla gotta, sulla lebbra e sulla sifilide congenita. [...] Si osserva nella oftalmoplegia nucleare progressiva. Triade di H.: il complesso sintomatologico, caratteristico della sifilide congenita, rappresentato da cheratite interstiziale, sordità e particolari alterazioni dei denti (denti di H.: intaccatura ...
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Ostetrico italiano (S. Pietro in Campo, Elba, 1834 - Siena 1918); prof. di ostetricia all'univ. di Siena (1882-1909). Fece importanti studî sulla trasmissione della sifilide e del vaiolo. Praticò per primo [...] l'allacciatura delle trombe per ottenere la sterilizzazione dopo il taglio cesareo ...
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lazzaretto
Luogo dove, nei secoli passati, si raccoglievano i malati infetti, a scopo assistenziale e di isolamento. La manifesta contagiosità della peste e della sifilide, le cui epidemie afflissero [...] l’Europa dal 1348 al 17° sec., suggerì la costruzione di luoghi di isolamento con medici addetti, stipendiati dall’autorità civile. Sorsero così i l., o ospedali degli incurabili, in Italia e anche all’estero. ...
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Chirurgo e patologo inglese (Selby, Yorkshire, 1828 - Haslemere, Surrey, 1913), prof. di chirurgia a Londra, autore di fondamentali studî sulla gotta, sulla lebbra e soprattutto sulla sifilide congenita. ...
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PATOFOBIA (dal gr. πάϑος "affezione" e ϕόβος "paura")
Ernesto Lugaro
È il timore ossessivo, spasmodico, angoscioso e irragionevole di contrarre malattie contagiose, specialmente la tubercolosi, la sifilide, [...] la rabbia, anche a distanza e per rapporti indiretti, in realtà privi d'ogni pericolo. È associata di frequente alla rupofobia. Affine alla patofobia è il timore ossessivo d'impazzire (v. ossessiva, psicosi) ...
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Kaposi, Moric
Dermatologo austriaco (Kaposvár, Ungheria, 1837 - Vienna 1902). Prof. all’univ. di Vienna (dal 1879), autore di numerosi studi sulle malattie cutanee e sulla sifilide.
Sarcoma di Kaposi [...]
Malattia a carattere tumorale (in sigla, KS), caratterizzata da una proliferazione reticoloendoteliale (sarcoma idiopathicum multiplum haemorragicum; sinon. di angioendotelioma cutaneo di K., o KS).
Le ...
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osteoperiostite
Processo flogistico contemporaneo dell’osso e del periostio. L’o. può essere di natura microbica, e instaurarsi quindi nel corso di malattie infettive generali (tifo, sifilide), micotica [...] (actinomicosi, sporotricosi, ecc.) o tossica (intossicazioni da mercurio, fosforo, arsenico, ecc.). In genere la flogosi del periostio è secondaria alla flogosi dell’osso ...
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sifilide
sifìlide s. f. [lat. scient. syphilis, introdotto dall’umanista e scienziato G. Fracastoro, nel titolo del suo poema latino Syphilis, sive de morbo gallico (1530), derivandolo dal nome del protagonista Syphĭlus]. – 1. Malattia infettiva,...
sifilitico
sifilìtico agg. e s. m. (f. -a) [lat. scient. syphiliticus, der. di syphilis (v. sifilide), con suff. arbitrario (per raccostamento agli agg. derivati dai nomi di malattie in -ite)] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio medico: 1. agg....