PALEOPATOLOGIA
Luigi Capasso
Termine con cui viene designata una particolare disciplina che ha per oggetto lo studio delle manifestazioni morbose di età preistorica e antica; in tal senso la p. rappresenta [...] (Inghilterra, Danimarca, Polonia); essa giunse in America solo in epoca post-colombiana.
Anche le treponematosi umane (attualmente la sifilide, il bejel, la framboesia e la pinta) hanno una storia biologica di grande interesse e sono state oggetto di ...
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MENINGI (dal gr. μῆνιγξ"membrana")
Alberto Pepere
Sono le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale derivate dalla meninge primitiva dell'embrione in numero di tre: la dura madre (dura mater), [...] cronicizza si formano delle aderenze con aspetti cistoidi della pia: si richiama spesso per essi la tubercolosi o la sifilide: nella forma purulenta o fibrinopurulenta, provocata dai comuni germi piogeni, che per propagazione da focolai vicini o per ...
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COLOMBINI, Pio
Giuseppe Armocida
Nacque in Moritalcino, (prov. di Siena) il 22 agosto del 1865 da Paolo e da Bernardina Bindocci. Egli seguì i primi studi nel ginnasio vescovile della sua città e al [...] appare anche l'attenzione che dimostrò per l'uso del bicloruro di mercurio per via endovenosa nella cura della sifilide e dello zolfo nella terapia dermatologica. Nel secondo gruppo si trovano però i principali contributi del C.; particolare menzione ...
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OSTEITE
Giovanni CAGNETO
. Significa infiammazione dell'osso. Termine poco usato nel linguaggio medico, perché il significato etimologico del termine non è in rapporto alla reale sede del processo morboso, [...] osteiti croniche sono, in generale, determinate dalla penetrazione in seno all'osso di microrganismi speciali (tubercolosi, sifilide) che ne cagionano la carie o ne provocano l'addensamento e l'ispessimento (osteosclerosi) per formazione irritativa ...
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PENICILLINA
Massimo ALOISI
. È il più conosciuto e studiato antifiotico (v. in questa App.) ed è anche quello più largamente usato in terapia umana. La scoperta della penicillina fu comunicata dal batteriologo [...] delle forme acute con una dose totale di 200.000-400.000 unità, somministrata in 12-24 ore. Per la sifilide (le conclusioni comparative rispetto ad altri tipi di terapia aspettano ancora di essere formulate) si adottano cicli curativi di diversa ...
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SPIROCHETE (dal gr. σπεῖρα "spira" e χαίτη "pelo")
Agostino Palmerini
Forme unicellulari, alcune di grande importanza patologica, raccolte nella famiglia Spirochaetaceae (Swellengrebel 1907), tuttora [...] ), S. naganophila Savini (topolino bianco), ecc.
La Spirochaeta pallida Schaudinn o Treponema pallidum Schaudinn è l'agente della sifilide (v.); la S. pertenuis Castellani o Treponema pertenue Castellani o S. pallidula della framboesia (v.) o pian o ...
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Per aneurisma s'intende una dilatazione, per un tratto più o meno circoscritto o diffuso, del calibro di un'arteria, prodotta da processi morbosi che, ledendo innanzi tutto la tunica media (muscolare) [...] tal modo una sinergia di fattori morbosi che agevola la formazione dell'aneurisma. L'agente etiologico più frequente è la sifilide, la quale, tra le sue manifestazioni terziarie, può provocare da un lato alterazioni diffuse nel cuore, nei vasi e nel ...
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Nella patologia umana significa ogni allontanamento permanente dalla normale forma o funzione delle singole parti del corpo. Comprende quindi tutte le anomalie stabili di forma che hanno la loro origine [...] di deformità acquisite deve la sua origine a malattie costituzionali, quali la rachitide, l'osteomalacia, la tubercolosi, la sifilide. I processi infiammatorî delle ossa e delle articolazioni possono dar luogo a deformità (per es., l'osteomielite, le ...
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SPOROTRICOSI (dal nome del gen. Sporotrichum)
Agostino PALMERINI
Giuseppe BOLOGNESI
Sono affezioni della patologia umana e comparata prodotte da miceti (funghi) patogeni. Rientrano pertanto nel grande [...] vennero dalle Americhe e dalla Francia. La malattia in passato veniva confusa particolarmente con la tubercolosi e con la sifilide. In Italia è tutt'oggi un'affezione rara. Le vie d'inoculazione sono rappresentate da lesioni di continuo della ...
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OBERSTEINER, Heinrich
Vittorio Challiol
Neurologo, psichiatra, anatomista, nato a Vienna il 13 novembre 1847, ivi morto il 19 novembre 1922. Allievo di E. Brücke, si laureò nel 1870, conseguì nel 1873 [...] pigmento nelle cellule ganglionari e nelle cellule gliali. Fu tra i primissimi a fissare il nesso etiologico fra sifilide e paralisi progressiva. Individuò nella tabe disturbi psichici particolari, non dipendenti da un'eventuale paralisi progressiva ...
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sifilide
sifìlide s. f. [lat. scient. syphilis, introdotto dall’umanista e scienziato G. Fracastoro, nel titolo del suo poema latino Syphilis, sive de morbo gallico (1530), derivandolo dal nome del protagonista Syphĭlus]. – 1. Malattia infettiva,...
sifilitico
sifilìtico agg. e s. m. (f. -a) [lat. scient. syphiliticus, der. di syphilis (v. sifilide), con suff. arbitrario (per raccostamento agli agg. derivati dai nomi di malattie in -ite)] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio medico: 1. agg....