Poeta tragico greco (sec. 4º a. C.), autore di una Medea, di cui sono conservati pochi frammenti e che secondo una tradizione antica sarebbe stata plagiata da Euripide; ma la critica considera N. posteriore a questo ...
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Poeta lirico in Atene e corodidascalo alla fine del 5º sec. a. C., autore di un inno (peana) a Igea, a noi giunto, che fu famoso fino al tempo degli Antonini. ...
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Poeta greco di Sicione, fiorito intorno alla metà del sec. 3º a. C., rivale di Euforione; autore di buoni epigrammi conservati nell'Antologia Palatina, di cui alcuni sono vere iscrizioni. ...
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Poeta greco (seconda metà sec. 3º a. C.) della commedia nuova, nativo di Corinto o Sicione, vissuto ad Alessandria. Fu maestro di Aristofane di Bisanzio. Oltre a due frammenti della commedia ῎Αγνοια ("L'ignoranza") [...] e della ᾿Επιστολή ("La lettera"), Ateneo ci conserva più di 450 versi di Χρεῖαι, raccolta di aneddoti spiritosi in trimetri giambici, su parassiti, etere e simili. Il termine Χρεία nella retorica classica ...
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(gr. Λύκος) Mitico figlio di Ctonio (o di Posidone o di Irieo) e di Clonia, padre (o zio o sposo) di Antiope. Dopo che la fanciulla fu sedotta da Epopeo di Sicione, L. lo uccise, distrusse Sicione e perseguitò [...] Antiope. Fu poi punito, con la moglie Dirce, da Anfione e Zeto, figli di Antiope ...
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Antica forma di poesia lirica corale greca. Il nome è di etimologia incerta, forse pregreco. Il d., legato ai suoi inizi con il culto di Dioniso, fiorì in età classica a Corinto, Sicione, Tebe, Nasso; [...] ne fu detto inventore Arione, ma forse deriva dalla Tracia o dalla Frigia. Trattò prima le vicende di Dioniso, poi altri soggetti e, col distaccarsi del corifeo dal coro come nel Teseo di Bacchilide, secondo ...
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(gr. ᾿Αντιόπη) Mitica figlia (o moglie) di Lico di Beozia o del fratello di quello, Nitteo, signore di Tebe, o del dio fluviale Asopo, amata da Zeus mutato in satiro (o da Epopeo, re di Sicione) e resa [...] madre dei gemelli Anfione e Zeto. Perseguitata da Lico e tenuta prigioniera per molti anni dalla moglie di lui, Dirce, riuscì a fuggire presso i figli che, da lei abbandonati sul Citerone, erano stati ...
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(gr. Καιρός) Divinità greca, personificazione del «momento opportuno». È ricordato a partire dal 5° sec. a.C., quando Ione di Chio gli dedicò un inno, in cui lo celebra come il più giovane figlio di Zeus. [...] A Sicione si trovava una statua del K. scolpita da Lisippo. Ebbe un altare a Olimpia. ...
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Letteratura
Particolare forma di commedia basata sulla rappresentazione realistica e buffonesca della vita, sviluppatasi come genere teatrale e letterario, in versi e in prosa, presso gli antichi Greci [...] e Romani. Al genere mimico appartengono le farse popolari spartane dei deikelìktai, quelle dei fallofori a Sicione e dei fliaci nella Magna Grecia. Il m. poi si sviluppa, con intreccio sia pure rudimentale, in m. prosastico o realistico e in m. ...
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eumenidi2
eumènidi2 (più spesso Eumènidi) s. f. pl. [dal gr. Εὐμενίδες, propr. «le benevole»]. – Nome con cui erano venerate fin da età remote in Sicione, poi anche in altre città greche, spec. del Peloponneso, le Erinni considerate sotto...