STRATON (Στράτων)
P. Moreno
2°. - Figlio di Xenophilos, argivo. Scultore, in marmo ed in bronzo, attivo dalla fine del II sec. a. C., è noto per aver collaborato col padre ad Argo, Epidauro, Sicione, [...] p. 110. Base di Corinto: O. Broneer, in Am. Journ. of Arch., XXXVII, 1933, p. 569; J. Marcadé, op. cit., I, p. 111. Frammenti di base, Sicione, museo: I. G., IV, 430, 431; C. Keil, in Rheinisches Museum, XIV, p. 515 ss.; E. Loewy, I. G. B., 270; A. K ...
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GRAFICA
G. Becatti
È cosi chiamata presso i Greci l'arte del disegno e della pittura. Plinio il Vecchio ci dice (Nat. hist., xxx, 77) che "prima a Sicione e poi in tutta l'Ellade i giovani liberi solevano [...] imparare innanzi tutto la g., cioè la pittura su tavolette di legno, e quest'arte si considerava il primo gradino di quelle liberali. Fu tenuta sempre in grande onore, tanto che era esercitata da cittadini ...
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PELLENE (Πελλήνη, dorico Πελλάνα, Pellene)
Doro Levi
Antichissima città dell'Acaia, nominata già da Omero, la più orientale delle dodici città achee, il cui territorio confinava a est appunto con quello [...] un atleta suo cittadino, un certo Cherone. Rinnovatasi circa il 280 la Lega achea qualche anno dopo, certo prima dell'adesione di Sicione, entrò a farne parte Pellene che vi rimase poi fino al 146, quando la lega fu disciolta dai Romani. In questo ...
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Elemento decorativo che termina le testate delle tegole utilizzate per i tetti dei templi greci, etrusco-italici e romani. Il primo inventore sarebbe stato, secondo Plinio il Vecchio, Butade, vasaio di [...] Sicione che lavorava a Corinto. Le a. più antiche sono in genere di terracotta dipinta, ma non ne mancano in pietra o marmo. Tra i motivi decorativi più usati, palmette, fiori, leoni e figure mitologiche. ...
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ANTIOCHIA
L. Rocchetti
Personificazione. - La città di A. ci offre forse la più celebre personificazione di città del mondo antico nella statua che alla Tyche della città fece Eutychides di Sicione [...] intorno al 300 a. C. e che rappresentava una donna con corona turrita indossante un lungo chitone e un himàtion: ai suoi piedi la personificazione dell'Oronte (Paus., vi, 2, 7). Questa statua influì molto ...
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Antica forma di poesia lirica corale greca. Il nome è di etimologia incerta, forse pregreco. Il d., legato ai suoi inizi con il culto di Dioniso, fiorì in età classica a Corinto, Sicione, Tebe, Nasso; [...] ne fu detto inventore Arione, ma forse deriva dalla Tracia o dalla Frigia. Trattò prima le vicende di Dioniso, poi altri soggetti e, col distaccarsi del corifeo dal coro come nel Teseo di Bacchilide, secondo ...
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Appartenente alla gente nobile degli Alcmeonidi, era figlio di Megacle, l'avversario di Pisistrato, e di Agariste, la figlia del tiranno Clistene di Sicione, del quale prese il nome. Nacque circa il 565 [...] a. C. Andò presto coi suoi famigliari in esilio da Atene sotto la tirannide di Pisistrato. La morte del padre lo lasciò a capo degli Alcmeonidi e in generale dei fuorusciti ateniesi. Gli Alcmeonidi tentarono ...
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DION (Δίων)
L. Guerrini
1°. - Scultore argivo, figlio di Damophilos, del I sec. a. C., noto per aver firmato una base proveniente dall'Asklepieion di Epidauro. Forse lavorò insieme col padre a Sicione, [...] giacché si ha una base databile allo stesso periodo, frammentaria, integrata non senza esitazione come Damòph[ilos kài Dì]on argèioi epòiesan.
Bibl.: S. Reinach, in Rev. Arch., III, 1883, p. 396; E. Loewy, ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Lisippo, il primo grande moderno
Claudia Guerrini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Scultore prolifico e geniale, ritrattista di Alessandro [...] con sensibilità la profonda mutazione che la società greca subisce nel passaggio dal mondo classico a quello ellenistico: l’artista sicionio comprende che quel sistema di valori e ideali condivisi che è stato il brodo di coltura dell’arte classica va ...
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(gr. ᾿Αντιόπη) Mitica figlia (o moglie) di Lico di Beozia o del fratello di quello, Nitteo, signore di Tebe, o del dio fluviale Asopo, amata da Zeus mutato in satiro (o da Epopeo, re di Sicione) e resa [...] madre dei gemelli Anfione e Zeto. Perseguitata da Lico e tenuta prigioniera per molti anni dalla moglie di lui, Dirce, riuscì a fuggire presso i figli che, da lei abbandonati sul Citerone, erano stati ...
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eumenidi2
eumènidi2 (più spesso Eumènidi) s. f. pl. [dal gr. Εὐμενίδες, propr. «le benevole»]. – Nome con cui erano venerate fin da età remote in Sicione, poi anche in altre città greche, spec. del Peloponneso, le Erinni considerate sotto...