Romanzo (1949) dello scrittore italiano V. Brancati (1907-1954), nel quale l'autore - come di consueto - satireggia costumi e abitudini della sua città.
In una città della Sicilia, al tempo del fascismo, [...] vive un giovane don giovanni privo di virilità. Costui sposa una bellissima ragazza la quale però, dopo qualche tempo, chiede l'annullamento del matrimonio e fa scoppiare lo scandalo.
Dal racconto è ...
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Scrittore (Tordesillas 1584 - Saragozza 1648 ?); visse in molte corti e forse anche a Roma al seguito di Pedro Fajardo marchese de los Vélez, ambasciatore e viceré di Sicilia. Nei Donaires del Parnaso [...] (1624-25) raccolse poesie giocose, burlesche e satiriche, alle quali seguirono i romanzi cortigiani che gli dettero fama, raccolti in Tardes entretenidas (1625), Jornadas alegres (1626), Noches de placer ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] sotto lo stimolo della necessità oratoria, incrementata dalla lotta politica e dalle controversie giudiziarie, in seguito alla fine della tirannia dei Dinomenidi e al ripristino della democrazia. I Siciliani ...
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Letterato (Palermo 1824 - ivi 1893); compose versi che cantano, su moduli romantici, l'amore, la morte e la patria, per la maggior parte raccolti nel volume dei Canti, 1867; diresse dal 1860 il Giornale [...] officiale di Sicilia, che nel 1863 divenne quotidiano e cambiò la testata in Giornale di Sicilia. Alessandro (Palermo 1860 - Torino 1930) e Giuseppe (Palermo 1871 - ivi 1947), suoi figli, gli succedettero nella direzione del Giornale di Sicilia. ...
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Scrittore siculo-albanese (n. Mezzoiuso fine del sec. 17º - m. 1769). Le sue poesie, sacre e popolari, pubblicate nel 1908, sono un documento linguistico dell'albanese delle colonie di Sicilia. ...
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Emiliani Giudici, Paolo
Letterato (Mussomeli, Caltanissetta, 1812 - Glenmoor, Gran Bretagna, 1872). Entrato senza vocazione, per scelta della famiglia, nell’ordine domenicano, lo abbandonò nel 1841 e [...] partì dalla Sicilia, dove peraltro aveva allacciato contatti con il movimento liberale. Stabilitosi a Firenze, privo di mezzi e di rapporti, fu protetto da Annibale Emiliani di cui assunse il cognome, aggiungendolo al proprio di Giudici. Nel 1844 ...
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CASTRO, Scipio di
Roberto Zapperi
Nacque da un Pietro, del quale non si ha alcuna notizia, intorno al 1521 probabilmente in Policastro, la cittadina sul golfo omonimo, che era una antica sede vescovile [...] L'anno di nascita del C. si ricava con qualche approssimazione da un documento spagnolo (cfr. Archivo general de Simancas, Visitas de Italia, Sicilia, leg. 151, f. 5r: il 3 luglio 1559 il C. si dichiarò a Messina "de edad de treynta y ocho años poco ...
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CHIARA, Piero
Mauro Novelli
Nacque il 23 marzo 1913 a Luino, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Figlio unico di Eugenio, doganiere, nato nel 1867 a Resuttano, nel cuore della Sicilia, e di Virginia [...] figura del padre, morto nel maggio a 96 anni. Nel 1961 aveva deciso di rivedere, dopo decenni, volti e luoghi della Sicilia che aveva conosciuto da ragazzo, nel corso di lunghi soggiorni estivi. Ne uscì un resoconto amaro, Con la faccia per terra ...
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ABBATE (Abate), Antonino
Carmelina Naselli
Nato a Catania il 14 ag. 1825 da Nicola, fu insegnante di scuola privata. Repubblicano di tendenza mazziniana, affiliato a società segrete, nel 1848 espose [...] nel 1867 candidato, senza riuscire, nel collegio elettorale di Catania. Nel gennaio 1881, in occasione del viaggio di Umberto I in Sicilia, redasse un appello (A Sua Maestà Umberto I Re d'Italia, Catania, gennaio del 1881), in cui, con stile retorico ...
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Scrittore italiano (Napoli 1861- Catania 1927). Siciliano d'origine, visse per alcuni anni (intorno al 1890) a Milano, dove esercitò la critica letteraria sul Corriere della sera; poi tornò in Sicilia. [...] Più del Verga (che riconobbe come maestro), più dello stesso Capuana, il De R. fu fedele ai canoni del naturalismo, contemperandoli tuttavia con uno psicologismo alla Bourget. Nel suo maggior romanzo, ...
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siciliano
(ant. ciciliano) agg. e s. m. – 1. a. agg. Dell’isola di Sicilia: agrumi s.; vini s.; il dialetto s. (o, come s. m., il siciliano), il dialetto, o il complesso di dialetti, parlato in Sicilia; carretto s. (v. carretto); sfilato s.,...
sicilico
sicìlico s. m. [dal lat. sicilĭcus o sicilĭquus, di etimologia oscura] (pl. -ci). – 1. Antica unità di peso romana equivalente a circa 6,85 grammi. 2. Segno diacritico, generalm. a forma di accento circonflesso, che i lapicidi romani...