Brasse, Wilhelm. – Fotografo polacco (Żywiec 1917 - ivi 2012), sopravvissuto alla Shoah. Fotografo ritrattista, di padre austriaco e madre polacca, fu deportato ad Auschwitz nel 1940 per essersi rifiutato [...] di entrare nell’esercito nazista. Marchiato con il n. 3444, gli venne affidato il compito di ritrarre tutti i prigionieri del campo in “trittici” in cui essi – destinati alla morte, e prima sottoposti ...
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Romanzo a fumetti realizzato dallo statunitense A. Spiegelman (n. 1948) dal 1973 al 1991. In M. ("topo" in lingua tedesca, in quanto gli ebrei sono rappresentati come topi, vittime dei gatti nazisti), [...] l'autore racconta la tragedia individuale e collettiva delle vittime della Shoah per bocca del padre Vladek, egli stesso realmente sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti. ...
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Storia illustrata a cavallo tra il giornalismo, la narrativa e il fumetto, in genere indirizzata al pubblico adulto. Solitamente in forma di narrazione autonoma, questo genere si distingue dai fumetti [...] g. sono per esempio H. Pratt e A. Pazienza, mentre nel panorama internazionale sono celeberrime le g. Maus, testimonianza sulla Shoah pubblicata negli anni Ottanta a opera di A.Spiegelman (premiato con lo Special award del Premio Pulitzer), e più di ...
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Pittore statunitense (Cleveland, Ohio, 1932 - Los Angeles, California, 2007). Dopo aver studiato alla Cooper Union di New York, a Vienna e a Londra, si è fermato a lungo in Inghilterra, dove è stato in [...] A partire dagli anni Settanta nella sua opera riecheggia una crescente preoccupazione per la questione dell'identità ebraica del dopo-Shoah. Le sue opere della fine degli anni Ottanta (per es., The Wedding, 1989-93, Tate Gallery) e degli anni Novanta ...
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Architetto polacco (n. Łódź 1946), naturalizzato statunitense nel 1965. Teorico dell'architettura e artista nel senso più ampio del termine, è considerato tra i protagonisti dell'architettura decostruttivista; [...] del Wheel of conscience monument di Halifax, in Canada, scultura destinata a ricordare la responsabilità del Paese durante la Shoah. Nel 2014 è stata conclusa la ricostruzione, progettata nel 2003, dell'area in cui sorgevano le Twin Towers, dove ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] del già citato Ch.S. Maier, uno storico peraltro sensibile e attento al valore civile e morale della memoria della shoah:
"Se la violenza è la nostra natura, come spieghiamo i lunghi periodi in cui le istituzioni riescono a contenerla? [...]. Lo ...
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Stato del Vicino Oriente, confinante a N con il Libano, a E con la Siria e la Giordania, a SO con l’Egitto.
Dal punto di vista morfologico il territorio può essere diviso in 4 aree (la pianura costiera; [...] fatto congelata.
Dopo il 1945 la crisi riesplose con violenza, connessa anche all’immigrazione clandestina dei superstiti della Shoah e alle azioni dei movimenti paramilitari ebraici. La Gran Bretagna rimise la questione alle Nazioni Unite: nel 1947 ...
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Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] emanò a sua volta, nel 1938, una legislazione razziale antiebraica), portò allo sterminio di massa perpetrato nel 1941-45 (➔ shoah).
La convinzione che solo la nascita di uno Stato ebraico indipendente avrebbe potuto risolvere il problema ebraico e ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] del periodo 1939-45 diede avvio a temi (la guerra, l’antifascismo e l’anticomunismo, la questione ebraica e la shoah) che ricorsero poi quasi ossessivamente nelle migliori opere dei decenni successivi. Fra i poeti che esordirono in questo periodo si ...
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shoah
〈šoà〉 s. ebr. (propr. «catastrofe, calamità»), usato in ital. al femm. – Termine col quale si fa riferimento allo sterminio del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale; è vocabolo preferito a olocausto in quanto non richiama,...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...