BUCCI, Bernardo
Amedeo Quondam
Nato a Roma intorno al 1695 (Mazzuchelli), studiò presso il Collegio Romano, per poi passare alla scuola del Gravina: sarà questa l'esperienza decisiva sul piano delle [...] dantesco: qui è un luogo unico, cinto da ogni parte da alte mura, attraversate da sette porte, cui giungono sette diverse vie, quelle dei peccaticapitali. Il B. sottopone a un'azione di decisa riduzione il complesso apparato dantesco di proporzione ...
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CAPPONI, Gino
Piero Treves
Nacque in Firenze il 13 sett. 1792, nell'avito palazzo di via S. Sebastiano, che dal giorno della sua morte perpetua il suo nome, unico figlio del marchese Pier Roberto e [...] troppo innocenti, né ad alcuna setta e congiura: non soltanto per questa e alle altre città italiane fare peccato di quella ampiezza di vita civile, e hanno generato questo forzato prodotto: i capitali del proprietario, e la diligenza del lavoratore ...
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FOLPERTI, Ardengo
Maria Nadia Covini
Nacque l'11 giugno 1360 a Pavia da Giovan Pietro e da Andriola della Volta, figlia di un ricco notaio. La famiglia Folperti era antica e facoltosa: fin dal primo [...] attività, ma anche i suoi cospicui capitali. Come maestro delle entrate comitali, dal 1404, dichiarandosi pentito per i peccati di usura commessi nella sua eredi universali, senza distinzioni, i suoi sette figli maschi, dividendo tra loro il castello ...
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sette
sètte agg. num. card. e s. m. [lat. sĕptem], invar. – 1. a. Il numero intero che segue immediatamente al sei (considerato, soprattutto nell’antichità, numero sacro o simbolico, probabilmente in connessione con fenomeni astrali o con...
peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...