TORTOLETTI, Bartolomeo
Luca Piantoni
– Nacque a Verona nel 1560 e trascorse buona parte della sua vita a Roma. Il nome dei genitori non è noto.
Sono pochissime le informazioni utili per delineare la [...] L’epopea dell’eroina sacra nel Barocco, Alessandria 2006, passim; C. Pulsoni, Da Petrarca all’Europa: appunti sulla fortuna della sestina lirica, in Atti e Memoria dell’Accademia galileiana di scienze, lettere ed arti, CXXIII (2010-2011), pp. 201-217 ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] , è lunga la schiera dei lirici che nelle forme dell'ode e della ballata così detta romantica, dello sciolto e della sestina o ottava, e talvolta in metri più peregrini, dissero la parola della loro anima o più di frequente ripeterono e variarono ...
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luce
Antonietta Bufano
Attilio Mellone
Guido Di Pino
– In un passo del Convivio D. afferma che l'usanza de' filosofi è di chiamare ‛ luce ' lo lume, in quanto esso è nel suo fontale principio... ‛ [...] mia luce, dove vale più esattamente " sguardo " [Contini]: l., sia come sostantivo che come verbo, è una delle parole-rima di questa sestina doppia, che in questo gruppo di versi ricorre ben 6 volte; e si aggiunga, con altro valore, il v. 43). Nella ...
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PIERLUIGI da Palestrina, Giovanni, detto anche ¿il Palestrina'
Rodobaldo Tibaldi
PIERLUIGI da Palestrina, Giovanni, detto anche ‘il Palestrina’. – Figlio primogenito di Sante Pierluigi e Palma Veccia, [...] da Claudio Merulo nel 1568 e nel 1574, riportano ancora la suddetta qualifica). Tra i madrigali merita una segnalazione la sestina composta su testo di Francesco Cristiani, tratta dalla collettanea Rime in vita e in morte di Livia Colonna; la ...
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mio (meo; plur. anche mia)
Riccardo Ambrosini
1. L'aggettivo e pronome di I singol. indica che una determinata persona, cosa o qualità (‛ mio figlio ', ‛ i miei occhi ', ‛ la mia camera ', ‛ la mia virtù [...] nona; nelle Rime dubbie, sono in rima 10 casi su 29 complessivi) e 24 sono privi di articolo (con ‛ donna ' nella sestina provenzaleggiante [CII 4 s'accorse ch'ell'era mia donna, in un sintagma predicativo] e nella ballata assai stilizzata: LVI 16 Ma ...
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BANDELLO, Matteo
Natalino Sapegno
Nacque nel 1485 a Castelnuovo Scrivia, in territorio a quei tempi lombardo, da famiglia nobile e antica.
È possibile che i suoi avi avessero, sotto Ottone I, titolo [...] si esercita non senza bravura, oltre che in sonetti ballate e madrigali, anche nei metri più ardui della canzone e della sestina. Ma i momenti più felici sono da cercare, anche qui, nelle prove meno ambiziose, di tono più confidenziale, discorsivo o ...
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CASTELLANI, Castellano
Claudio Mutini
Figlio di Pierozzo e di Ginevra di Pancrazio d'Empoli, nacque a Firenze nel 1461. La famiglia apparteneva a un ramo collaterale - ed economicamente debole - dei [...] a un esito vincolante, può anche dare una forma aperta alla più rigida delle accezioni metriche: per esempio nella sestina "Quante volte per mia troppa speranza", ove l'incidenza che ciascuna delle parole-rima esercita sulla sfera semantica delle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Silvia Serventi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Alla fine del XV secolo nelle più importanti corti e città italiane si sviluppano esperienze [...] lirica del Visconti si esercita soprattutto sul sonetto di tradizione lirico-petrarchesca: se nei Rithimi trovavano spazio anche due sestine (a fronte però di 246 sonetti), unicamente composto da sonetti (ben 157) è il canzoniere allestito per la ...
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ombra
Federigo Tollemache
Domenico Consoli
Se prescindiamo dal caso speciale della canzone CI (Al poco giorno...), che esamineremo nel corso dell'articolo, il vocabolo ricorre assai raramente in rima [...] implicitamente condannata in XIII 12 per la sua inutilis aequivocatio, quae semper sententiae quicquam derogare videtur. In questa canzone-sestina o. è una delle sei parole-rima disposte in ciascuna delle sei strofe.
Nel primo verso (Al poco giorno ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] tutto l’Ottocento. Per la verità, anche qui, le grandi invenzioni del Duecento e di Dante (le rime identiche delle sestine, le rime al mezzo, nel trisillabo interno all’endecasillabo) sono ridotte e normalizzate in seguito, e, ancora una volta, solo ...
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sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...
sestino
s. m. [der. di sesto1]. – 1. ant. Mattone di formato più piccolo del normale. 2. Nome non più in uso del clarinetto in la bemolle. 3. Moneta del valore di 1/6 di tornese o di 2 cavalli fatta coniare a Napoli nel 1498 da Federico d’Aragona...