VESTRI, Luigi
Francesca Simoncini
VESTRI, Luigi. – Nacque a Firenze il 23 aprile 1781, da Gaetano, cancelliere del tribunale, e da Apollonia Sordelli. I genitori gli imposero i nomi di Luigi, Andrea, [...] le opere del suo ampio e vario repertorio ricordiamo Il burbero benefico, Il poeta fanatico, La bottega del caffè e La servaamorosa di Goldoni; L’Ajo nell’imbarazzo e Don Desiderio disperato per eccesso di buon cuore di Giovanni Giraud; Il berretto ...
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MEDEBACH, Girolamo
Teresa Megale
MEDEBACH (Metembach), Girolamo. – Nacque a Roma nel 1706 da Giovanni Francesco; è ignoto il nome della madre. Gli furono imposti i nomi di Agostino, Raimondo, Girolamo.
Esordì [...] ne Il vero amico; Agapito ne Lo speziale; il padre romano ne I pettegolezzi delle donne; il vecchio mercante ne La servaamorosa; il marchese di Forlipopoli ne La locandiera; Ottavio, vecchio collerico, ne La donna vendicativa; il conte Anselmi ne La ...
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MATTIUZZI, Antonio
Teresa Megale
MATTIUZZI (Collalto, Matteucci, Collalto Matteucci, Mattiucy Collalto), Antonio. – Nacque a Vicenza l’8 nov. 1717. Non sono noti i nomi dei genitori.
Sul nome di famiglia [...] ricco» ne La figlia obbediente; un uomo di mondo ne Le donne curiose; ricoprì un ruolo di pacificatore ne La servaamorosa e ne I puntigli domestici; fu padre preoccupato ne Il contrattempo; infine Gugliemo nell’Avventuriero onorato.
Attore abile nel ...
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BORGA, Anton Maria
Gianbattista Salinari
Nacque il 25 marzo 1723 a Rasa, piccolo paese nei pressi di Locamo, ma fu bergamasco di origine e più esattamente di Zogno, che ancor oggi fa parte della provincia [...] per cui scrisse, secondo l'uso del tempo, una lettera e un carme che furono premessi alla stampa della commedia La servaamorosa. Nel 1760 era sicuramente a Milano e fece in tempo a partecipare alla famosa polemica che, ristretta dapprima al Branda e ...
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CALLOUD, Giovanni Paolo
Sisto Sallusti
Nacque a Parma l'11 novembre del 1811 da Giuseppe, francese, cappellaio di corte, e da Teresa Barbieri, e ricevette i rudimenti letterari nel collegio Lalatta [...] successo in Battaglia di dame dello Scribe e in Clelia o La plutomania di G. Gattinelli, e fu applaudito ne La servaamorosa e ne La locandiera del Goldoni, mentre il 25 ottobre nella prima ripresa de La satira e Parini di P. Ferrari ricevette ...
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MARLIANI, Giuseppe
Teresa Megale
– Nacque a Piacenza probabilmente verso gli anni Venti del XVIII secolo.
Considerato da C. Goldoni «il più bravo, il più comico, il più delizioso del mondo» (Prefazioni, [...] , La bottega del caffè (come Ridolfo), La figlia obbediente, I puntigli domestici, La moglie saggia, La donna volubile, La servaamorosa, La locandiera (come Fabrizio) e la più tarda Donna vendicativa. Seppe andare in scena sia con la maschera che ...
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GALLINA, Maddalena
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Cremona nel 1770; secondo alcuni studiosi (Rasi, Leonelli) era figlia di comici. Cominciò a calcare le scene giovanissima, rivelandosi assai [...] ruolo di servetta, a tal punto che venne giudicata insuperabile. Memorabili sono rimaste le sue interpretazioni goldoniane: dalla Rosaura de La servaamorosa all'Eugenia de Gli innamorati, dalla Mirandolina de La locandiera alle protagoniste de La ...
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ALBERTI
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Famiglia di attori, fiorita alla fine del Settecento e durante tutto l'Ottocento. Il capostipite fu Daniele, nato a Genova intorno al 1770 e morto a Napoli nel 1842. Fuggito da Genova nel [...] menzionare la recitazione nella commedia di F. A. Bon, Niente di male, che fu il suo debutto, nelle commedie goldoniane Servaamorosa e Donna di governo, ma una commedia di A. De Cesare di soggetto manzoniano, nella commedia di A. Torelli Dopo morto ...
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Commedia di C. Goldoni. Al centro del racconto è la figura della giovane domestica di Ottavio, Corallina, e del suo brigare per far sì che il figlio di Ottavio, Florindo, ottenga la mano della sua amata, Rosaria, figlia di Panatlone, e divenga erede del padre ...
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ALIGHIERI La vita. - Condizione sociale e prima educazione. - Nacque in Firenze nel maggio del 1265, di famiglia che si teneva derivata dal gentil seme dei Romani fondatori della città (Inf., XV, 73-78) [...] onde;
ché s'io fossi giù stato, io ti mostrava
di mio amor più oltre che le fronde.
Il principe angioino, venuto in Toscana, tra di letterati a coloro che imparano il latino, non per servirsene ad acquistare e dare dottrina, ma per procurarsi danari ...
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servire
v. tr. e intr. [lat. servire, propr. «essere schiavo», da servus «schiavo»] (io sèrvo, ecc.; come intr., aus. avere e, in alcuni sign., essere). – 1. Essere servo, schiavo, soggetto interamente alla volontà altrui; in senso generico...
arma
(ant. e letter. arme) s. f. [lat. arma, neutro pl., nel lat. tardo femm. sing.] (pl. armi e ant. arme). – 1. a. Qualsiasi oggetto che può essere usato come mezzo materiale di offesa o di difesa; in senso stretto, ogni oggetto appositamente...