Nell’epoca attuale non esiste un uomo politico di qualche spessore che non possieda una ‘faccia’, la cui fisionomia, cioè, non sia nota a un pubblico abbastanza vasto. Il sindaco di una città o il ministro [...]
Nel momento in cui il leader politico sfrutta il mezzo televisivo non come semplice strumento tecnico per fare arrivare il suo è che si deve tenere il campo. La televisione impone il serial, la telenovela a puntate con i suoi personaggi fissi e ...
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Mario Sesti
Fantascienza
Che la Forza sia con te
Evoluzione di
un genere cinematografico
di Mario Sesti
24 maggio
Si apre al Museo nazionale del cinema di Torino, allestito all'interno della Mole Antonelliana, [...] due forme più popolari della fantascienza dell'ultimo decennio: la saga-serial (alcuni esempi: quelle di Star Trek, Matrix, Men in società o un sistema, in questo caso quello del business televisivo, per metterne in evidenza i limiti e i rischi in ...
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Gran Bretagna
Francesca Vatteroni
Cinematografia
In contrasto dialettico tra ipotesi di realismo e invenzione fantastica, il cinema britannico ha coltivato, accanto a una produzione con profonde esigenze [...] di A.C. Doyle ed E. Wallace) e diresse il serial in sette episodi Ultus (1915-1917), ispirato al Fantômas (1913- della Londra degli anni Sessanta. John Schlesinger, dopo l'esperienza televisiva presso la BBC, passò al cinema, con penetranti, aspri e ...
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Contenuto, analisi del
Franco Rositi
1. Definizione
La locuzione 'analisi del contenuto' copre un vasto campo di procedure metodologiche che hanno il fine di tracciare con rigore un sintetico profilo [...] nei telefilm prodotti in certi anni da certe emittenti televisive? Qual è stato l'atteggiamento prevalente di un F. Rositi), Roma 1988, pp. 95-106.
Arnheim, R., The world of daytime serial, in Radio research: 1942-1943 (a cura di P. F. Lazarsfeld e F. ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] di stampo espressionistico sono tipiche dei prodotti d’élite. Si prenda come esempio la lingua dei serialtelevisivi. Sia quelli originariamente in italiano, sia soprattutto quelli doppiati, infatti, raramente si avventurano nella riproduzione dei ...
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Carpenter, John
Lorenzo Esposito
Regista statunitense, nato a Bowling Green (Kentucky) il 16 gennaio 1948. È uno dei registi americani che meglio hanno perseguito una linea di confronto con i classici [...] Halloween (1978; Halloween ‒ La notte delle streghe), nel televisivo e dichiaratamente hitchcockiano Someone is watching me! (1978; Pericolo resistito anche quando C. si è confrontato con processi seriali quali i remake e i sequels. Oltre che in ...
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Regista cinematografico statunitense, di origine ucraina, nato a Chicago il 29 agosto 1935. Le sue opere si rivelano caratterizzate da una notevole forza narrativa, espressa attraverso una messinscena [...] (1973; L'esorcista).Giovanissimo, venne assunto da un'emittente televisiva che, ben presto, gli affidò la regia di programmi e Rampage (1987; Assassino senza colpa? o Ritratto di un serial killer). Nella prima versione F. ha espresso la sua posizione ...
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Letteratura e cinema
Antonio Costa
Nonostante le profonde trasformazioni in atto nella produzione e nel consumo, il cinema, alla svolta del nuovo millennio, continua con regolare frequenza a ispirarsi [...] G. Fleder) o come la serie di Th. Harris dedicata alle imprese del serial killer Hannibal Lecter: dopo gli esiti eccezionali di The silence of the lambs, aver incontrato il favore del pubblico televisivo, poco incline alle novità. Integralmente ...
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SERIALITA
Simone Emiliani
SERIALITÀ. – Le serie TV: il nuovo cinema? Dalla televisione al cinema e dal cinema alla televisione. Bibliografia
Le serie TV: il nuovo cinema? – Nell’ultimo decennio il cinema [...] più difficile valutare ciò che è cinematografico e ciò che è televisivo. E questo dipende da diversi motivi. In primo luogo, una McConaughey e Woody Harrelson) che danno la caccia a un serial killer. Più controversa e meno amata dal pubblico è stata ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] la sistematica attivazione dei propri superpoteri. Le riflessioni epistemologiche, abbastanza superficiali, suggerite da questi serialtelevisivi anticipano quelle più inquietanti del cartone animato giapponese. D'altra parte, una tipologia opposta ...
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serial
〈sìëriël〉 s. ingl. [dal lat. mod. serialis, der. di series «serie»] (pl. serials 〈sìëriël∫〉), usato in ital. al masch. – 1. a. Scritto (spec. romanzo) pubblicato in più puntate, in numeri successivi di una rivista. b. In biblioteconomia,...
binge watching
loc. s.le. m. inv. Visione ininterrotta di una grande quantità di episodi appartenenti a una serie televisiva, che è interamente disponibile in rete o in cofanetti di dvd. ◆ Si chiama binge watching ed esiste da sempre: vuol...