Politico, cinema
Sergio Di Giorgi
Per cinema politico si intende un cinema che racconta e analizza la condizione umana di fronte al Potere e alla Storia e che si oppone alle verità imposte dalla 'storia [...] dipana compiutamente, sin dagli anni Venti, dai grandi autori e teorici dell'avanguardia sovietica, su tutti Sergej M. Ejzenštejn, Lev V. Kulešov, Dziga Vertov, e, parallelamente, attraverso i percorsi incrociati, tra teoria e sperimentazione, delle ...
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Chaplin, Charles Spencer (detto Charlie)
Guido Fink
Regista e attore cinematografico inglese, nato a Londra il 16 aprile 1889 e morto a Vevey (Svizzera) il 25 dicembre 1977. Fra gli artisti più geniali [...] è fin troppo facile scivolare nella tentazione di rileggerla in chiave autobiografica: accade anche a un lettore di eccezione come Sergej M. Ejzenštejn, quando vi ravvisa l'evoluzione da uno Charlot fanciullo a un C. 'tribuno'. Certo, la maschera di ...
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Storico, film
Luigi Guarnieri
Una prima definizione intuitiva di f. s. è quella di un'opera cinematografica che ricostruisce un'epoca o fatti storicamente avvenuti e datati, in modo riconoscibile per [...] fatto storico (mentre in realtà lo 'romanza' per esigenze spettacolari), fu David W. Griffith, mentre Sergej M. Ejzenštejn può essere considerato l'esponente principale della tendenza contraria, quella della reinvenzione simbolica e 'anti-narrativa ...
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Narrativi, procedimenti
Sandro Bernardi
Il cinema non ha sempre raccontato storie, anzi, in origine non sapeva neppure che cosa fossero: era stato concepito per riprendere e proiettare vedute di una [...] passando da una all'altra continuamente, mostrando la violenza umana nelle varie epoche della storia. Fu però Sergej M. Ejzenštejn a teorizzare nei suoi scritti vari tipi di montaggio: "montaggio delle attrazioni" (strumento per attirare l'attenzione ...
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ZAMPA, Luigi
Stefania Carpiceci
ZAMPA, Luigi. – Nacque a Roma il 2 gennaio 1905. Figlio di Rosa Smaltini, una sarta di origini tarantine, e di Vitaliano, un ferroviere romano, di fede socialista, fu [...] affievolì la sua passione per il teatro, e crebbe quella per il cinematografo, grazie ad autori come Charles Vidor, Sergej M. Ejzenštejn, Josef von Sternberg, Charlie Chaplin, John Ford e René Clair (Savio, 1979a, p. 1140). Nel 1933 Zampa realizzò un ...
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Cineclub
Callisto Cosulich
Termine con il quale vengono indicate le associazioni aventi per scopo lo studio, la diffusione e la difesa dell'arte del cinema attraverso molteplici iniziative: proiezioni [...] Film Society, un circolo privato dove furono proiettati i film muti di Sergej M. Ejzen-štejn e Vsevolod I. Pudovkin, vietati per le Salvator Dalí, Rafael Alberti, Pio Baroja, i sovietici Ejzenštejn e Grigorij V. Aleksandrov, i francesi Jean Epstein, ...
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Manifesto
Franco Montini
Parte introduttiva
di Mario Verdone, Franco Montini
Nato dalla necessità di diffondere notizie di pubblico interesse, da parte sia di istituzioni ufficiali sia di privati, il [...] e chiare. Rodčenko e i fratelli Sternberg per es. firmarono m. per Bronenosec Potëmkin (1925; La corazzata Potëmkin) di Sergej M. Ejzenštejn; Malevič firmò il m. del film tedesco Dr. Mabuse, der Spieler (1922; Il dottor Mabuse) di Fritz Lang.In ...
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Festival
Ettore Zocaro
Bruno Roberti
Cenni storici e nascita dei festival cinematografici
Il termine festival (dal francese antico) è entrato nell'uso internazionale attraverso l'inglese. A partire [...] tenuta a Mosca nel 1935 e presieduta da una giuria in cui figuravano, tra gli altri, Vsevolod I. Pudovkin, Sergej M. Ejzenštejn, Aleksandr P. Dovženko; o furono concepite come memoria del cinema mondiale, come il Festival del Teatro Quirino, tenutosi ...
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Balázs, Béla
Marco Vallora
Pseudonimo di Hermann Bauer, scrittore, teorico del cinema e sceneggiatore ungherese, nato a Szeged il 4 agosto 1884 e morto a Budapest il 17 maggio 1949. Con capillare completezza [...] della 'tessitura' cinematografica sono dunque il montaggio e il primo piano (anche se, a differenza del 'cerebrale' Sergej M. Ejzenštejn, B. insiste molto sull'importanza dei piani, delle angolazioni di ripresa e sulla mobilità dell'inquadratura). In ...
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Drammatico, genere
Roberto Campari
Scrive G.W.F. Hegel nelle sue Vorlesungen über die Ästhetik (post. 1836-1838; trad. it. 1967, p. 1344): "Al centro fra la tragedia e la commedia si colloca un terzo [...] , ritenuto giustamente il padre del linguaggio cinematografico (da Sergej M. Ejzen-štejn innanzitutto). Griffith toccò vari generi romanzo ottocentesco e in particolare alle opere di Ch. Dickens. Ejzenštejn ne fu l'esegeta più attento. E anche i suoi ...
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