Gran voivoda di Bosnia (m. 1416). Salito al trono nel 1380, sin dall'inizio dovette muoversi fra i due pretendenti al trono di Ungheria, Sigismondo di Lussemburgo e Ladislao d'Angiò-Durazzo, e in un primo [...] tempo si appoggiò a quest'ultimo, ottenendo (1391) l'investitura a bano di Croazia e Dalmazia. Combatté poi contro i Serbi e contro i Turchi. ...
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Uomo di stato serbo (Zaječar 1845 - Belgrado 1926). Raggiunto il timone dello stato, P. impresse alla politica estera serba un orientamento russofilo. La sua politica era di tendenza nettamente antiaustriaca [...] (patto di Corfù, 20 luglio 1917) con il comitato iugoslavo di A. Trumbić per la creazione di uno stato in cui Serbi, Croati e Sloveni godessero di pari dignità sotto la dinastia dei Karađorđević. Primo ministro del nuovo stato iugoslavo dal 1921 al ...
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L’ordine politico costituzionale della Bosnia-Erzegovina, frutto degli Accordi di Dayton del 1995, si configura come una peculiare sintesi fra un modello di stato unitario e una forte decentralizzazione [...] di facilitare la convivenza fra gli stessi gruppi etnici protagonisti della guerra civile: i Bosniaci, i Croati e i Serbi.
Lo stato si compone, sulla falsariga delle divisioni territoriali ed etniche prodotte dalla guerra civile, in due entità: la ...
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(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] il bulgaro e lo sloveno, al gruppo slavo meridionale. Se prima del dissolvimento della Federazione iugoslava vigeva il divieto di riferirsi al serbo e al croato come a due lingue distinte, e si riconosceva al più l’esistenza di due varianti, il s. e ...
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Vasilij III Ivanovic
Vasilij III Ivanovič
Granduca di Moscovia (n. 1479-m. 1533). Figlio di Ivan III il Grande cui successe nel 1505; dopo la caduta in mano ai turchi di Costantinopoli, «seconda Roma» [...] 1453), durante il suo regno alimentò il mito di Mosca «terza Roma», come unico Stato indipendente nel mondo ortodosso, perciò naturale protettore dei bulgari e dei serbi. Con tale giustificazione, V. inaugurò la nuova politica moscovita di conquista. ...
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Bačka Nome serbo della porzione SO del Bassopiano Pannonico, fra il Danubio e il Tibisco, per la massima parte in Voivodina, tranne la parte NO, che appartiene all’Ungheria (ungh. Bácska). È una regione [...] con clima continentale. Il suolo è fertile, predomina la coltura dei cereali, salvo nella parte centrale, adibita a pascolo. La popolazione è poco omogenea (Serbi, Ungheresi, Tedeschi, Slovacchi e Ruteni), i centri maggiori sono Novi Sad e Subotica. ...
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GIOVANNI V Paleologo, imperatore d'Oriente
Angelo Pernice
Nominalmente regnò dal 1341 al 1391, ma solo per pochi anni e a intermittenza egli tenne il potere. Per le interminabili guerre civili che lo [...] Costantinopoli; i Turchi Ottomani avevano occupato Gallipoli (1354) e ne facevano la base per l'offensiva contro la Balcania. Il pericolo serbo si dileguò per la morte di Dušan avvenuta nel 1355 a Devoli in vista quasi della cupola di Santa Sofia, ma ...
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(bulg. Sofija) Città capitale della Bulgaria (1.272.418 ab. nel 2018), a livello amministrativo, il distretto della capitale (1344 km2) è distinto dal distretto di S. (7059 km2 con 258.397 ab. 2007). La [...] un patriarcato greco (971). Nel 1018 fu ripresa dai Bizantini che ne fecero una piazzaforte per le loro spedizioni contro i Serbi e gli Ungari. Ritornò sotto i Bulgari nel 1194. Conquistata dal turco Ingè Balabān nel 1386, per più di quattro secoli ...
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Slavista (Curzola, Dalmazia, 1891 - Roma 1970); prof. univ. dal 1921 al 1961, insegnò nelle univ. di Padova (1921) e Roma (dal 1929). Si è occupato di toponomastica (Einfluss der vorchristlichen Kulte [...] e dell'influsso della letteratura italiana sulle letterature slave (Leopardi e Vrchlický, 1929; Leopardi presso i Croati e Serbi, 1929; La letteratura croata in rapporto alla letteratura italiana, 1942). Ha dedicato inoltre varie serie di saggi ...
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Scrittore e uomo politico bulgaro (Koprivnica 1835 - Ruse 1879). Fu per vent'anni, svolgendo la sua attività all'estero (Russia, Serbia, Romania) e in patria, uno dei capi del movimento rivoluzionario [...] di A. Herzen e dei circoli slavofili russi, sostenne l'idea di una confederazione balcanica, da realizzare mediante accordo tra Serbi e Bulgari. Come narratore (Bălgari ot staro vreme "Bulgari del tempo antico", 1a ed. in russo 1867; 1a ed. in ...
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serbare
v. tr. [lat. sĕrvare] (io sèrbo, ecc.). – 1. a. Mettere, tenere da parte una cosa, soprattutto per servirsene in un momento più opportuno (è, in questo come nei successivi sign., verbo ancora vivo in Toscana ma sentito come letter....
serbo1
sèrbo1 agg. e s. m. (f. -a) [dal serbocr. Srb (o Srbin), pl. Srbi, come sost.; il corrispondente agg. è srpski]. – Della Sèrbia, regione storica della penisola balcanica; dal 1918 fece parte del regno di Iugoslavia e dal 1945 al 1991...