Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] / le, rispettivamente per il maschile e per il femminile (gli telefono; le regalo un anello), ma, nel caso si abbia una sequenza di clitici, si ricorre, senza distinzione di genere alla forma glie- (glielo dico, vale tanto per «lo dico a lui», quanto ...
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Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] , per altro comune a tutte le «basi terminanti in -one/a, sia esso il suffisso accrescitivo o sequenza asemantica della parola» (Merlini Barbaresi 2004a: 271). Abbiamo infatti l’inserzione dell’affricata /ʧ/ prima dei suffissi alterativi ...
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Il punto interrogativo (detto anche, meno spesso, punto di domanda) è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura), composto da un punto sormontato da un tipico ricciolo ‹?›, che contrassegna l’interrogazione [...] è quello relativo alla collocazione del segno nell’ambito di una struttura costituita da più frasi o più sintagmi in sequenza. La non sovrapponibilità dell’intonazione nel parlato e della sua resa nello scritto è dimostrata anche dal fatto che, in ...
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PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] e ragazzi simpatici'', ''un sapiente cieco''. La proprietà commutativa consente invece a tali costituenti di presentarsi secondo diverse sequenze di successione lineare (cfr. in aritmetica: x+y+z=y+x+z). Similmente, psicologi ed etologi ritengono che ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] caso sono di solito scritti in numero romano): Vittorio Emanuele II, Paolo VI, ecc.;
(b) quando si voglia sottolineare una sequenza numerica: atto secondo, scena quarta;
(c) quando sono scritti in numero romano: la lezione è in Aula VI.
I numerali ...
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Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, [...] (a) due preposizioni: dietro a, fuori di;
(b) avverbio e preposizione: insieme con, prima di, invece di;
(c) la sequenza Preposizione + Nome + Preposizione: per via di, in base a.
Avverbi focalizzatori come anche, perfino, proprio, quasi, soltanto e ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] sono prefissi flessivi: tutti i prefissi sono derivazionali. Le parole prefissate dell’italiano hanno per lo più un solo prefisso. La sequenza di due prefissi non è frequente (per es., in-de-cifrabile), e nella maggior parte dei casi il prefisso più ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] adagio adagio. Un’altra distinzione introdotta dalla studiosa riguarda la reduplicazione di parole rispetto alla ripetizione in sequenza di intere clausole: entra, entra!; scappa, scappa!; non parlarmene, non parlarmene!; guarda guarda (o senti senti ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] tratta di fenomeni «non sistematici» (Albano Leoni & Maturi 20023: 67), esito di meccanismi coarticolatori. Ad es., una sequenza come [ai] hai potrebbe realizzarsi come [ɛ] o [æ] nel parlato veloce, cioè attraverso la coalescenza dei due timbri ...
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I prefissi sono ➔ affissi (tecnicamente morfi legati), cioè elementi che non possono occorrere da soli, che si aggiungono alla parte iniziale di una parola (tecnicamente, un lessema). Tale processo di [...] contributo semantico non è sempre identificabile.
Nella grande maggioranza dei casi, le parole prefissate hanno un solo prefisso. La sequenza di due prefissi è piuttosto infrequente (per es., pre-dis-porre, pre-ri-caricare); in molti casi il prefisso ...
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sequenza
sequènza (ant. o pop. seguènza) s. f. [dal lat. tardo sequentia, der. di sequens -entis, part. pres. di sequi «seguire»; in alcuni sign., come il 2 e il 3, ricalca il fr. séquence]. – Genericam., séguito, successione, serie di cose,...
sequenziare
v. tr. [der. di sequenza, sull’esempio dell’ingl. (to) sequence] (io sequènzio, ecc.), non com. – Disporre in sequenza, ordinare secondo una sequenza; in partic., in biologia, determinare la sequenza di nucleotidi caratteristica...