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Chimico, filosofo, teologo (Bristel Fieldhead, Inghilterra, 1733 - Northumberland, Pennsylvania, 1804). Compì gli studî in parte come autodidatta, in parte (dal 1752) nella Dissenting Academy, [...] J. Beattie, in difesa del primato della ragione e della religione razionale contro il primato del sensocomune (1774); convinto sostenitore della psicologia associazionistica di D. Hartley, la spinse a conclusioni nettamente materialistiche (Hartley ...
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intenzionalità Nelle filosofie di F. Brentano e di E. Husserl, il carattere per cui un fatto di coscienza è ‘coscienza di’ qualche cosa, vi si riferisce, pur non essendo tale cosa necessariamente reale [...] funzionale a una pratica interpretativa – l’intentional stance, l’atteggiamento intenzionale operante nella psicologia del sensocomune – basata su credenze, desideri e intenzioni (i tipici stati intenzionali) e applicabile in uguale misura ...
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Filosofo (Londra 1873 - Cambridge 1958). Studiò (dal 1892) al Trinity College di Cambridge frequentando in particolare le lezioni di H. Sidgwick, J. Ward, G. F. Stout e J. E. McTaggart. Dal 1898 al 1904 [...] di saggi raccolti nei volumi Philosophical studies (1922) e Philosophical papers (post., 1959) furono la difesa del sensocomune (A defence of common sense, 1925) e l'importanza dell'analisi in filosofia. Da una parte M. sosteneva che compito del ...
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Filosofo francese (Rochefort-sur-Mer 1908 - Parigi 1961), professore all'univ. di Lione (1945-49) e al Collège de France (1952). Discepolo e amico di J.-P. Sartre, con questo fondatore nel 1945 della rivista [...] , legato a un'esperienza percettiva originaria, che fonda e precede sia le sistematizzazioni scientifiche sia le categorizzazioni del sensocomune, è al centro della riflessione di M.-P., il quale rivendica tuttavia contro Husserl l'esistenza di una ...
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solipsismo Termine filosofico con cui si indica l’orientamento di chi considera il soggetto come l’unica autentica realtà, sia dal punto di vista pratico, ponendo l’interesse individuale a fondamento determinante [...] esterna possieda un’esistenza indipendente dal soggetto conoscente. Avversato già da T. Reid e dalla scuola scozzese del sensocomune (➔ senso), il s. è successivamente oggetto di critica da parte di I. Kant, che ne mostra l’infondatezza gnoseologica ...
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Filosofo e sociologo (Vienna 1899 - New York 1959). Dopo aver studiato giurisprudenza a Vienna, dove ebbe come maestri Mises, Spann e Kelsen, fu allievo di Husserl a Friburgo. Nel 1939 si trasferì negli [...] alle scienze sociali, che egli intese sempre come studio della realtà quotidiana dell'individuo, delle sue assunzioni di sensocomune, del suo mondo di rapporti. Nonostante la sua fedeltà alla scuola husserliana nel costruire la sua "fenomenologia ...
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Filosofo e giurista italiano (Catania 1899 - Roma 1971), prof. di filosofia del diritto nelle univ. di Messina, Trieste, Napoli, Roma (dal 1963); la sua attività quale rettore dell'univ. di Trieste (1946-52) [...] ferma la distinzione tra concetti speculativi e nozioni tecnico-scientifiche della giurisprudenza, giustificando queste ultime come posizioni di sensocomune. I suoi scritti sono stati raccolti in gran parte in Formalismo e sapere giuridico (1963). ...
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adattaménto animale Secondo un'ottica evoluzionista, è quel processo di cambiamenti che di generazione in generazione porta gli organismi ad adottare i meccanismi morfologici, fisiologici e comportamentali [...] in biologia ben prima che fosse elaborata la teoria dell’evoluzione, portando con sé significati garantiti solo dal sensocomune, su cui furono spesso fondate visioni del mondo vivente del tutto estranee alla conoscenza scientifica della natura ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] all’i., ma rivendicano a essa un ruolo privilegiato. Di intuizionismo si è così parlato a proposito della scuola scozzese del sensocomune di T. Reid e W. Hamilton, che nel tentativo di superare le conclusioni scettiche di D. Hume affermò la capacità ...
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Pubblicista e filosofo (Saint-Malo 1782 - Parigi 1854). Schierato dapprima su posizioni cattolico-tradizionaliste (ispirate al pensiero di J. de Maistre e L.-G.-A. de Bonald), divenne a partire dagli anni [...] e a essi contrappone la fede e la piena sottomissione alla Chiesa di Roma; vi elabora inoltre la teoria del sensocomune o consenso universale come unico criterio di certezza. Per questa via, La M. conduce alle estreme conseguenze il tradizionalismo ...
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senso comune
sènso comune locuz. usata come s. m. [dal lat. sensus communis]. – 1. Espressione filosofica, che traduce il greco di Aristotele κοινὴ αἴσϑησις «sensazione comune», con cui si designa l’atto percettivo che fonde in unità i dati...
comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di privato,...