Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] , colti o ignoranti che fossero.
I romantici si occuparono di lingua facendo proprie alcune posizioni del Settecento illuminista e sensista (così Ludovico di Breme), ma con vivacità minore rispetto ai classicisti. Si sviluppò anche, tra romantici e ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] linguistica e la filosofia.
Nel Settecento occupa una posizione di rilievo un altro testo ‘filosofico’ di marca razionalista e sensista, ben diverso da quello di Vico, il Saggio sulla filosofia delle lingue appunto di Cesarotti, la cui speculazione ...
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sensista
s. m. e f. [der. di senso, sensismo] (pl. m. -i). – Propugnatore e seguace del sensismo: i s. del Settecento francese; dichiarare il senso l’unico fonte delle umane cognizioni, siccome fanno i moderni s. (Rosmini).