Finanziere e uomo politico francese (Parigi 1874 - ivi 1958). Amministratore della Banca dell'unione parigina, esperto finanziario alla conferenza della pace dopo la prima guerra mondiale, senatore e più [...] volte ministro delle Finanze (dopo il 1920), fu incaricato (1924) dal presidente A. Millerand di costituire il gabinetto dopo le elezioni favorevoli alla sinistra; ma, non avendo voluto la Camera entrare ...
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Oratore politico ed esegeta di Aristotele (n. in Paflagonia 317 d. C. - m. 388 circa). Dal 337 visse alla corte di Costantinopoli; nel 355 fu nominato senatore da Costanzo e nel 358 proconsole dallo stesso; [...] nel 384 fu elevato da Teodosio alla carica di prefetto della città. Delle sue parafrasi a opere aristoteliche ci restano quelle agli Analytica posteriora, alla Physica, al De anima, al De caelo e al XII ...
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Chirurgo (Diano Serreta, Diano Marina, 1843 - ivi 1934), prof. di clinica chirurgica nelle univ. di Siena, Bologna, Genova; autore di numerosi lavori su molteplici argomenti della chirurgia. Senatore del [...] Regno (dal 1908) ...
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Economista italiano (Mantova 1857 - Luserna S. Giovanni, Torino, 1943), prof. nelle univ. di Siena, Padova, infine Torino (1903-32), socio nazionale dei Lincei (1901); dal 1919 senatore. Ideò un sistema [...] di riforme economico-sociali, che mirava all'eliminazione della rendita fondiaria e dell'interesse mediante l'attribuzione della proprietà della terra ai lavoratori; sistema che risente delle teorie di ...
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Scrittore e uomo politico italiano (Firenze 1841 - Monsummano, Pistoia, 1928). Giornalista e insegnante, partecipò alla vita politica come militante dei liberali di sinistra: fu deputato, due volte ministro, [...] civile della Colonia Eritrea (1897-1900) e più tardi ministro delle Colonie (1915-16); nel 1923 fu nominato senatore. Dalle sue esperienze coloniali nacquero gli scritti: Nell'Africa italiana, 1891; Cose africane, 1896; Relazione sulla colonia ...
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Uomo politico e diplomatico (Roma 1855 - Manziana 1931), figlio di Vincenzo. Deputato della destra (1886-97), fu prefetto di Perugia (1898) e di Napoli (1900), quindi senatore (1902). Divenuto ministro [...] degli Esteri (1903-05), cercò di eliminare le tensioni nei rapporti con l'Austria-Ungheria alimentate dalla propaganda irredentista e al tempo stesso di rafforzare la presenza dell'Italia nei Balcani. ...
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Giurista (Preore, Trento, 1831 - Pisa 1897), prof. di diritto romano nelle univ. di Pavia (1857), Bologna (1868), Roma (1871), Pisa (1873); socio nazionale dei Lincei (1880); senatore del regno (dal 1892). [...] Il suo nome è legato al rifiorire degli studî sul diritto romano in Italia nella seconda metà del sec. 19º attraverso la divulgazione delle dottrine della pandettistica tedesca. Fece parte (1881) della ...
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Grecista italiano (Pisa 1859 - Roma 1926), prof. nelle univ. di Pisa, Messina e Bologna ove fu anche più volte rettore (dal 1896); socio nazionale dei Lincei (1921), senatore (1922). Si occupò di Esiodo, [...] degli Inni omerici, di mitologia e favolistica, ecc.; autore di un'apprezzata Grammatica della lingua greca (1918) ...
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Agronomo italiano (Massa Lombarda 1823 - ivi 1903). Combatté nel Veneto durante la guerra del 1848; fu deputato conservatore dal 1874 al 1886, e nel 1890 fu nominato senatore. Il suo nome è legato alla [...] moderna tecnica della frutticultura, di cui fu studioso e largo sperimentatore (specie a Massa Lombarda) ...
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BUONAVENTURI, Tommaso
Paolo Cristofolini
Nacque da Francesco, di nobile famiglia fiorentina, e da Laura Segni nel 1675. Per parte di madre era imparentato con il senatore Alessandro Segni, e certamente [...] rambiente familiare influì sul suo orientamento verso gli studi letterari eruditi. Fu allievo di Antonmaria Salvini, che lo indirizzò allo studio del greco; ma quando più tardi il Salvini si schierò accanto ...
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senatore
senatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. senator -oris (lat. tardo senatrix -icis), der. di senatus «senato»]. – 1. Membro del senato, in genere: i s. romani; s. del regno, della repubblica; essere fatto, eletto s.; s. per elezione, per...