Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] minacciato di estinzione.
Origini e caratteristiche
La lingua y. adopera nella scrittura i caratteri ebraici, conformandosi all’uso semitico (omissione delle vocali), per le molte parole derivate dall’ebraico e dall’aramaico, mentre adotta con poche ...
Leggi Tutto
Il frutto, l’ortaggio maturato per primo e quindi considerato come prodotto raro e particolarmente pregiato.
Il trattamento particolare riservato alle p. nella maggior parte delle religioni presenta caratteri [...] l’offerta delle p. dei due prodotti agrari più importanti, orzo e riso, alle divinità principali. In ambiente semitico (Babilonia, Canaan), dove si accentua l’idea che le divinità sono i veri proprietari della terra, il sacrificio primiziale ...
Leggi Tutto
Denominazione convenzionale di un gruppo di genti e di dinastie semitiche, che intorno al 2000 a. C. si affermano in Mesopotamia, Siria e Palestina. La convenzionalità della denominazione (sumerico mar. [...] gli "occidentali".
La lingua degli A., desumibile in massima parte dai nomi proprî, rivela caratteri tipici del semitico occidentale e si avvicina notevolmente all'arabo nella conservazione di elementi protosemitici.
Bibl.: T. Bauer, Die Ostkaananäer ...
Leggi Tutto
NÖLDEKE, Theodor
Giorgio Levi Della Vida
Orientalista, nato a Harburg il 2 marzo 1836, morto a Karlsruhe il 25 dicembre 1930. Compiuti gli studî a Gottinga, dove fu scolaro di G. H. A. Ewald (v.), fu [...] perfetta conoscenza delle fonti, chiarezza e concretezza di vedute. Il N. spaziò inoltre in altri campi degli studî semitici, lasciandovi tracce durature: nell'epigrafia, della quale accompagnò ogni nuova scoperta, da quella della stele di Mesa (v ...
Leggi Tutto
Uno dei maggiori pionieri degli studî indologici in Europa. Nato a Norten presso Gottinga, il 28 gennaio 1809, morto a Gottinga il 26 giugno 1881. Si diede da principio all'apprendimento delle lingue e [...] , in due voll., mentre frattanto svolgeva la sua attività pur nell'ambito delle lingue semitiche. Infatti, in uno studio (Berlino 1836) sui nomi dei mesi semitici, ne dimostrava la derivazione dai persiani e in un altro posteriore sosteneva il nesso ...
Leggi Tutto
Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] Ninive (612 a. C.) e di Babele (539 a. C.) l'Asia anteriore era nella maggior parte dei suoi territorî di civiltà semitica. La lingua più diffusa erano i varî dialetti aramei. Con la caduta di Ninive e Babele s'inizia nella storia dell'incivilimento ...
Leggi Tutto
VOLGATA (o Vulgata)
Alberto Vaccari
Con questo aggettivo sostantivato è designata la versione latina della Bibbia in uso nella Chiesa cattolica. Per il nome, la formazione, le vicende, la tradizione [...] di revisore sul greco, ovvero tradusse direttamente dall'ebraico (v. bibbia, VI, p. 898); nei primi predomina il colorito semitico della prima fonte e la rusticità della lingua, negli ultimi la dicitura tocca il livello più alto. Però questa terza ...
Leggi Tutto
Ebraista, nato a Livorno il 30 dicembre 1836, morto a Firenze il 31 gennaio 1901. Fu prima insegnante privato, poi, dal 1876 fino alla sua morte, professore di lingua ebraica nel R. Istituto di studî superiori [...] svolgimento storico (Firenze 1884); Storia degli Israeliti (Firenze 1887-88); Il Cantico dei Cantici (Firenze 1902); Il poema semitico del pessimismo: il Libro di Job (1ª ed., Firenze 1897); Gli Ebrei (Firenze 1899).
Bibl.: David Castelli, Livorno ...
Leggi Tutto
KISH
Giuseppe Furlani
. Antichissima città sumera della Babilonia meridionale, a oriente della città di Babele. In origine fu sede di re e di principi i quali vi regnarono in indipendenza dal periodo [...] la capitale del nuovo regno ad Agade e divenne così il fondatore del primo regno semitico in Babilonia: anche a Kish stessa, del resto, l'elemento semitico era potente ancor prima della fondazione del nuovo regno. Sargon conquistò Kish dopo essersi ...
Leggi Tutto
KRETSCHMER, Paul
Glottologo e filologo tedesco, nato a Berlino il 2 maggio 1866. Docente a Berlino dal 1891, nominato professore a Marburgo (Assia) nel 1897, passò nel 1899 a Vienna. Il campo preferito [...] alla scienza dalle indagini del K. è la dimostrazione dell'esistenza antica d'un nucleo etnico non indoeuropeo né semitico in Asia Minore). In una sezione della Einleitung in die Altertumswissenschaft diretta da Gercke e Norden (vol. I, Lipsia ...
Leggi Tutto
semitico
semìtico agg. [der. di semita, sul modello del ted. semitisch] (pl. m. -ci). – Relativo a un gruppo di lingue (accadico, fenicio, ebraico, aramaico, arabo, etiopico, ecc.), parlate da popolazioni antiche e moderne dell’Asia sud- occidentale...