Vicino Oriente antico. Teologia
Wilfred G. Lambert
Alfonso Archi
Lester L. Grabbe
Gherardo Gnoli
Teologia
Teologia mesopotamica
di Wilfred G. Lambert
Le moderne categorie di scienza, di filosofia [...] , 1 parla di Dio che giudica fra gli dèi.
Il concetto di assemblea divina o di consiglio degli dèi è assai diffuso nei pantheon semitici. Forse uno degli esempi più chiari in cui Yahweh stesso è a capo di un consiglio divino si trova in I Re, 22, 19 ...
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Le importanti scoperte archeologiche dell'ultimo decennio prebellico e il più approfondito esame che in seguito a queste si va facendo dei problemi connessi coll'origine e lo sviluppo degli alfabeti e [...] attribuibile al terzo quarto del II millennio a. C. - che aveva qualche relazione ancora incerta coll'alfabeto nord-semitico. A questo ramo appartenevano: a) gli alfabeti sud-arabici: sabeo (dal quale derivò l'alfabeto antico-etiopico, prototipo ...
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Vicino Oriente antico. Botanica e zoologia
Maria Giovanna Biga
Marten Stol
Marco Bonechi
Botanica e zoologia
Botanica
di Maria Giovanna Biga
La vasta area del Vicino Oriente antico comprende zone [...] giugno e l'altra che maturava in autunno. Già nel calendario in uso a Ebla, in Siria (si tratta del più antico calendario semitico finora noto), due nomi di mese fanno riferimento proprio a queste due qualità di fichi. Anche il fico è raffigurato sui ...
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VOLTO SANTO
Eugenid Lazzareschi
SANTO Celebre simulacro, venerato nella cattedrale di Lucca, dentro il marmoreo tempietto di M. Civitali, rappresentante in dimensioni maggiori del naturale il Crocifisso [...] liste parallele. La testa, dalle lunghe chiome partite, reclinata a destra e sporgentesi verso gli oranti, l'accentuato profilo semitico prolissamente barbato e gli occhi di smalto aperti a metà conferiscono a questa severa immagine dell'Uomo Dio un ...
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ŪRMIA (Ūrmiyah)
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Nome antico dell'odierna città persiana di Riẓāyyeh (v.).
Il dialetto di Urmia. - Il dialetto neoaramaico di Ūrmia, usato dai cristiani nestoriani, della regione [...] ; il passaggio di abh aph a aw > ō.
Nella morfologia si nota la completa trasformazione del sistema verbale semitico: le forme sono scomparse, a eccezione dell'intensiva e della causativa; il presente è espresso mediante il participio attivo con ...
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. È il dio principale della Babilonia, detto dai Greci Βῆλος. Il nome Bēl è la forma babilonese della parola pansemitica ba‛al "signore". Il Bēl del periodo neobabilonese rappresenta la fusione di due [...] E-kur "casa della montagna". Sua moglie era Ninkharsag "signora della montagna", la madre degli dei, detta perciò dai Babilonesi semitici Bēlit-ili. A Nippur egli aveva per moglie Nin-lil.
Quando la città di Babele acquistò in Babilonia la supremazia ...
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Antico re sumerico, appartenente secondo le liste dinastiche babilonesi alla II dinastia della città di Kish (circa 2600 a. C.). Intervenne in una disputa tra le città di Umma e Lagash, stabilendo il loro [...] votiva, notevole opera d'arte. Da M. prende nome un periodo protostorico della cultura mesopotamica, detto anche dinastico arcaico. Vi si rivelano profonde alterazioni, le quali sono da alcuni connesse con l'azione dell'elemento etnico semitico. ...
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TROMBETTI, Alfredo
Carlo Tagliavini
Glottologo, nato a Bologna il 6 gennaio 1866, morto improvvisamente il 5 luglio 1929 al Lido di Venezia. Dimostrò fin da fanciullo speciale attitudine all'apprendimento [...] il Tr., che aveva approfondito lo studio di molte famiglie linguistiche, estese l'indagine fuori del campo indoeuropeo e semitico e nel 1902-03 pubblicò (Giornale della Società asiatica italiana, voll. XV-XVI) due lettere aperte a H. Schuchardt ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] perifrastiche. I verbi si dividono in due classi: forti e deboli; si individua una distinzione di coniugazioni, sul tipo semitico, e si distinguono due modi, perfetto e imperfetto. Nello stadio copto il sistema muta radicalmente e tre o quattro ...
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SCARABEO
Giulio FARINA
Pericle DUCATI
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. Con questo nome s'indicano volgarmente varî Insetti Coleotteri, e specialmente quelli appartenenti alla famiglia Scarabeidi (v.). Il nome si riferisce, più [...] dalle zampe anteriori di quell'animale. Si chiamava ééprer, non connesso col verbo éôper "divenire", come mostra il semitico (arabo) ‛afīrah "scarabeo stercorario". Le immagini sono comunissime e, oltre a quelle minuscole, di mezzo centimetro, se ne ...
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semitico
semìtico agg. [der. di semita, sul modello del ted. semitisch] (pl. m. -ci). – Relativo a un gruppo di lingue (accadico, fenicio, ebraico, aramaico, arabo, etiopico, ecc.), parlate da popolazioni antiche e moderne dell’Asia sud- occidentale...