NABATEI (gr. Ναβαταῖοι; lat. Nabateni)
Giorgio Levi Della Vida
Popolazione e stato di origine araba, con centro nella città di Petra a SE. del Mar Morto, che negli ultimi tre secoli a. C. e nel primo [...] della regione montuosa di Sharāh), identificato con Zeus e con Dioniso, in realtà una delle molteplici forme del dio semitico della fertilità, accanto al quale compare una paredra femminile (la panarabica Allāt) e altre divinità minori. Assai poco ci ...
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SCRITTURA
Guglielmo Cavallo e Jack R. Goody
Storia della scrittura
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
La scrittura può essere definita un sistema organizzato di simboli figurati o astratti (pittogrammi, [...] rappresentava un suono o fonema, con una ulteriore riduzione del numero dei segni (non più di 25). L'alfabeto semitico fu adottato dai Greci, i quali inventarono segni anche per le vocali oltreché per le consonanti, e resero virtualmente possibile ...
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Gli insediamenti fenici e punici in Africa Settentrionale
Mohamed Hassine Fantar
Introduzione
Numerosi autori greci e latini hanno trattato dei Fenici e delle loro fondazioni in Africa Settentrionale. [...] Erodoto i Libici facevano sacrifici alla Luna e al Sole: ŠMŠ di Lixus potrebbe dunque riferirsi sia a una divinità puramente semitica, sia a qualche divinità libica di cui si ignora il teonimo. L'altro toponimo che si trova sulle monete di Lixus ...
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Vedi NABATEA, Arte dell'anno: 1963 - 1995
NABATEA, Arte
M. A. Del Chiaro
G. Garbini
1. - Col termine di arte n. si designa la produzione artistica di quella parte della penisola araba e della regione [...] che dal III sec. a. C. all'inizio del II sec. d. C. fu dominata politicamente dai Nabatei.
I Nabatei, popolo di origine semitica, emigrando dal deserto dell'Arabia, invasero i regni di Edom e di Moab già nel VI sec. a. C. (secondo il Murray) e nel ...
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Vedi THARROS dell'anno: 1966 - 1997
THARROS (Θάρροσ, Τάρραι, Ταρραί, Tharros, Tarrae, Tarri ecc.)
G. Pesce
Antica città della Sardegna sulla penisoletta fra il moderno villaggio di San Giovanni di Sinis [...] quelle della necropoli N) è uscito il cospicuo patrimonio di prodotti di artigianato artistico fenicio-punico e di iscrizioni semitiche, oggi diviso fra i musei di Cagliari, di Oristano, di Torino e il British Museum principalmente, senza contare ciò ...
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RĀS SHAMRAH
P. E. Pecorella
S SHAMRAH Il promontorio di R. S., il "capo del finocchio", nella Siria settentrionale, è una elevazione del terreno di 30 m circa, estesa per 36 ettari, su un nucleo roccioso [...] segni ben adatto alla lingua locale affine al fenicio e all'ebraico e cioè col gruppo nord-occidentale delle lingue semitiche. La città ricalca in generale lo schema del II Livello, ma le tombe mostrano dei perfezionamenti tecnici quali il dròmos ...
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Nacque a Salerno il 25 apr. 1872 da genitori piemontesi, Gaudenzio, ingegnere del genio civile, e da Vittoria Vaudagnotti. Mortogli il padre, egli entrò diciannovenne nell'amministrazione dello Stato come [...] di singolare rilievo sta, da un lato, l'edizione e lo studio dei testi della letteratura etiopica di lingua semitica, che gli consentì di portare la grezza materia annalistica oppure omiletica agiografica al livello di testo e fonte storica di ...
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È la dea greca dell'amore, nel significato più largo della parola; poiché essa impersona l'attrazione delle singole parti dell'universo l'una verso l'altra, per conservare e per procreare; simboleggia [...] l'immagine di questo dolore, specialmente nel mito e nella festa del bell'Adone (v.), 'Αδωνις, sórti peraltro in territorio semitico, e che in molti luoghi della Grecia, come in Atene stessa, troviamo congiunti col rituale di Afrodite. Con speciale ...
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Gli ultimi quarant'anni hanno apportato dei cambiamenti profondi alle nostre conoscenze delle l. a.; scoperte di nuovi documenti, decifrazione di scritture, nuovi studi si sono succeduti con tale rapidità [...] il caso di parlare qui del sumero (v. XXXII, p. 990) e dell'accadico (v. V, p. 742), né di accennare alle altre lingue semitiche che più tardi (1° millennio a. C.) vennero usate in Anatolia (fenicio; v. XIV, p. 1001; aramaico; v. III, p. 952), ma per ...
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GEROGLIFICI
Giulio Farina
. Con questo nome si suole intendere la scrittura degli antichi Egiziani. Il termine deriva da Clemente Alessandrino (Strom., V, 4,20) che la designa γράμματα ἱερογλυϕικὰ "lettere [...] di k dovevano essere distinti in q, k, g. Nel 1892 uno studio dell'Erman sulle primitive relazioni tra il semitico e l'egiziano dava modo allo Steindorff di proporre una nuova trascrizione che, combattuta con violenza da vecchi egittologi (cfr ...
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semitico
semìtico agg. [der. di semita, sul modello del ted. semitisch] (pl. m. -ci). – Relativo a un gruppo di lingue (accadico, fenicio, ebraico, aramaico, arabo, etiopico, ecc.), parlate da popolazioni antiche e moderne dell’Asia sud- occidentale...