semionciale In paleografia latina, la minuscola adoperata nell’uso librario fra il 5° e il 9° sec. nella maggior parte dell’Europa e soprattutto nell’Italia centro-settentrionale e in Francia; in epoca [...] carolingia e nel centro scrittorio di S. Martino di Tours se ne ebbe una breve rinascita basata sull’imitazione di eleganti modelli del 6° secolo ...
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Sono così designate, cumulativamente, le scritture adoperate in Irlanda e in Gran Bretagna nell’Alto Medioevo. Di esse, la cosiddetta maiuscola o semionciale, estremamente calligrafica e rotondeggiante, [...] fu utilizzata per i codici di lusso fra 8° e 10° sec.; la minuscola, corsiva, ricca di spezzature e legamenti, durò invece nell’uso sino al 13° secolo. Caratteristiche particolari di ambedue i tipi furono ...
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Tredicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma maiuscola (N) è simile a quella già posseduta dall’alfabeto fenicio. La forma minuscola deriva da quella della minuscola antica romana e [...] della semionciale, attraverso le trasformazioni imposte al suo disegno dalla minuscola carolina e dall’umanistica. Il nome semitico della lettera, nūn, passò come νῦ al greco, divenuto en in latino.
Il valore fonetico della lettera n è in tutte le ...
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Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica La sua forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con il vertice in alto e con il lato destro prolungato verso il basso; [...] la forma ancora oggi in uso: R. La forma della minuscola dell’alfabeto stampato è quella della r corsiva e semionciale.
Il suono costantemente rappresentato in italiano dalla lettera r è quello della consonante vibrante ‹r›, così chiamata per avere ...
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Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] in uso dal I secolo circa in poi, sono le capitali libraria rustica, libraria elegante, libraria onciale, libraria semionciale (contraddistinte da differenti caratteristiche di eleganza e di orientamento del tratto), ma anche la capitale corsiva e la ...
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(anche carolina) Scrittura usata dalla fine dell’8° sec. al 12°, così detta perché la sua formazione è in rapporto con la rinascita promossa da Carlomagno. Si sviluppò in maniera quasi uniforme nei vari [...] rappresentano tendenze analoghe che si attuano in scrittori lontani, partendo da forme diverse, dalla merovingica o dall’onciale o dalla semionciale o dalla minuscola corsiva. Con l’inizio del 9° sec. scompaiono per dar luogo alla c., salvo che nell ...
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Disciplina storica che studia le testimonianze scritte del passato, di qualsiasi tipo ed epoca, e i contesti socioculturali del loro uso, ricostruisce la storia delle forme grafiche, le decodifica, le [...] tra la fine dell’8° sec. e gli inizi del 9°, si elabora in Francia una nuova tipizzazione minuscola basata sulla semionciale, che, anche per lo scarso numero di abbreviazioni, ha i pregi della semplicità e della chiarezza del disegno delle lettere e ...
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Il sistema e il modo di separare in un testo scritto i periodi e i vari elementi della proposizione con segni convenzionali (segni d’i.), per rendere più chiaro il senso, indicare le pause e le inflessioni [...] punto; il punto fermo. Il sistema dell’antichità (che usava la scrittura maiuscola delle epigrafi, l’onciale, o la semionciale) passa al Medioevo che mantiene le tre positurae. Con la diffusione di tipi di scrittura minuscola, il comma fu raffigurato ...
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Detto di lettera dell’alfabeto scritta o stampata nella forma ordinaria, in contrapposizione alla lettera grande o maiuscola.
Nella scrittura latina, per molti secoli rimasta di impianto maiuscolo sia [...] ’Alto Medioevo.
La m. assume con l’inizio del 6° sec. una sua tipizzazione, cui si dà il nome di semionciale (➔), dalla quale derivarono numerosi tipi di scritture altomedievali. La m. corsiva, o corsiva nuova, ampiamente adoperata in molte regioni ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] opera, come pare, di un certo Bertocando), quella rustica, l'onciale di stile italiano (romano o settentrionale), la semionciale e così via. All'impressione di solennità fornita dalle tipologie grafiche contribuivano, nei libri di lusso prodotti nei ...
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semionciale
(meno com. semiunciale) agg. e s. f. [comp. di semi- e onciale, o rispettivam. unciale]. – In paleografia latina è così indicata in modo convenzionale (in quanto il tipo scrittorio designato non ha alcun rapporto diretto con l’onciale)...
r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato verso il basso, triangolo che poi, col...