Filosofo greco (214-129 a. C.). Scolarco dell'Accademia, fu uno dei maggiori filosofi del suo tempo. Con Critolao e con Diogene di Seleucia partecipò nel 156 all'ambasceria inviata da Atene a Roma. Essendosi [...] limitato all'insegnamento orale, le sue dottrine gli sopravvissero solo attraverso gli appunti dei suoi scolari Clitomaco di Cartagine e Zenone di Alessandria. L'epicureismo e soprattutto lo stoicismo ...
Leggi Tutto
Filosofo peripatetico (prima metà sec. 2º a. C.); successore, pare, di Aristone di Ceo nello scolarcato, fece parte, con Carneade e con Diogene di Seleucia, dell'ambasceria mandata nel 155 da Atene a Roma. [...] Pur combattendo lo stoicismo, il suo aristotelismo non è privo di influssi stoici, come risulta dalle sue enunciazioni circa il sommo bene quale "perfezione di vita ben fluente e secondo natura" e circa ...
Leggi Tutto
Generale romano d'origine siriaca (2º sec. d. C.). Nel 164 vinse Vologese III, re dei Parti, a Europo sull'Eufrate, invase la Mesopotamia, incendiò Seleucia e distrusse la reggia di Ctesifonte. Ebbe successivamente [...] il comando di tutte le province d'Oriente. Nel 175, diffusasi la falsa notizia della morte di Marco Aurelio, assunse l'impero ma fu ucciso dai suoi ufficiali, che ne portarono la testa a Marco Aurelio ...
Leggi Tutto
Vescovo (340) di quella città (m. dopo il 365), discepolo e successore di Eusebio di Cesarea. Sostenne in varî concilî l'arianesimo, per quanto in forma mitigata, cercando di uniformarsi alle mire teologico-politiche [...] di Costanzo, deposto dalla maggioranza del concilio di Seleucia (359). Consacrò S. Cirillo di Gerusalemme, ma venne a contrasto con lui per la questione della supremazia delle due sedi palestinesi. ...
Leggi Tutto
Nativo della Cappadocia, fu maestro di Giuliano l'Apostata; eletto vescovo da un sinodo ariano di Antiochia, nel 357 fu inviato dall'imperatore Costanzo, intruso al posto di s. Atanasio, ad Alessandria, [...] donde dovette fuggire dopo qualche mese; vi tornò dopo il sinodo di Seleucia (359), ma fu ucciso in una sommossa popolare nel 361. ...
Leggi Tutto
Sacerdote in Alessandria, deposto dal vescovo Alessandro, fu accolto da Sofronio vescovo ariano di Aretusa e fatto vescovo di Laodicea (331); partecipò al Concilio di Tiro che condannò s. Atanasio (335), [...] e ad altri concilî ariani; il Concilio di Sardica (343) lo depose. Ma conservò la sede, avversò il partito anomeo e nei Concilî di Ancira (358) e Seleucia (359) sostenne gli omoiusiani di Basilio d'Ancira. ...
Leggi Tutto
Variante del nome Archidamo (v.). Sono di solito citati con queste forme: 1. Archedamo, capo politico e militare dell'antica lega etolica di cui fu più volte stratego. Nella seconda guerra macedonica (200-197 [...] a fuggire con lui dopo la sconfitta di Pidna (168) 2. Archedemo di Tarso, filosofo stoico, probabilmente scolaro di Diogene di Seleucia (quindi del sec. 2º a. C.). Secondo Plutarco si trasferì da Atene a Babilonia, per fondarvi una scuola. Con lui è ...
Leggi Tutto
Eretico (n. in Celesiria - m. Costantinopoli 367 circa). Studiò con maestri ariani la teologia in Antiochia, e in Alessandria la filosofia aristotelica. Nella polemica trinitaria del 4º sec. sostenne l'impossibilità [...] ed esule, fu richiamato da Eudossio (358), ma condannato dai semiariani nel 3º concilio di Sirmio e in quello di Seleucia (359) e confinato. Venne poi liberato e consacrato vescovo senza sede sotto Giuliano l'Apostata. Con il discepolo Eunomio, fondò ...
Leggi Tutto
EMBRIACO, Guglielmo (Willielmus Caputmallei), detto Testadimaglio
Jean Cancellieri
Nato in data imprecisata nella seconda metà dell'XI secolo (probabilmente nell'ultimo trentennio), apparteneva ad una [...] quale è famoso.
Due anni prima, nel luglio 1097, una piccola flotta genovese si era impossessata di San Simeone, l'antica Seleucia, porto di Antiochia a circa dieci miglia a Sud-Ovest di questa grande città siriana. Gli equipaggi della flotta tennero ...
Leggi Tutto
CIBO, Odoardo
Enrico Stumpo
Figlio di Carlo I Cibo Malaspina duca di Massa e principe di Carrara e di Brigida Spinola, nacque a Genova il 6 dic. 1619, sestogenito di quattordici figli.
Seguendo le tradizioni [...] disagevoli e faticose e certo di non primaria importanza. Il 28 luglio dello stesso anno era stato eletto arcivescovo di Seleucia, proprio per sostenere con maggiore autorevolezza il suo nuovo ufficio di nunzio, che mantenne per ben nove anni fino al ...
Leggi Tutto
omei2
omèi2 s. m. pl. [dal gr. ὅμοιος «simile»]. – Denominazione degli ariani seguaci, spec. dopo il concilio di Seleucia (359), di Acacio di Cesarea (detti perciò anche acaciani), i quali affermavano che il Figlio è semplicemente «simile»...
acaciano
agg. e s. m. (f. -a). – Relativo a personaggi di nome Acacio. In partic.: a. Scisma a., quello di Acacio di Costantinopoli (fine del sec. 5°) e dei suoi successori Flavita ed Eufemio, terminato nel 519. b. Acaciani: il gruppo degli...