elettroneutralita
elettroneutralità [Comp. di elettro- e neutralità] [CHF] Caratteristica delle soluzioni elettrolitiche di presentare concentrazioni ioniche tali che la soluzione nel complesso risulti [...] . è Σizi+ Ni+=Σzi-Ni-, essendo zi e Ni la valenza e la concentrazione, rispettiv., degli ioni (positivi e negativi, come indicato dal segno) della specie i-esima. ◆ [EMG] Caratteristica dei corpi privi di carica elettrica, cioè elettricamente neutri. ...
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Scienziato (Parigi 1698 - ivi 1739). Dopo aver servito nell'esercito, si dedicò a studî di archeologia e a viaggi. Fu più tardi sovrintendente del giardino botanico di Parigi. Dal 1733 membro dell'Accademia [...] delle scienze. Il nome del Du F. rimane legato a una scoperta fondamentale dell'elettrologia (1733): l'esistenza di cariche di segno opposto. Si occupò anche di geometria (studiò eleganti proprietà dei poligoni), di ottica e di botanica. ...
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addizione
addizióne [Der. del lat. additio -onis "atto ed effetto dell'aggiungere", dal part. pass. additus di addere "aggiungere"] [ALG] Una delle quattro operazioni aritmetiche elementari (insieme [...] , moltiplicazione e divisione), mediante la quale si trova la somma di due o più numeri dati (detti addendi); ha come simb. il segno + (per es., 3+4=7). ◆ [FAF] Nella logica formale, modo di argomentare basato sul principio che la somma di più cose ...
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ondulato
ondulato [agg. Part. pass. di ondulare "ondeggiare o fare ondeggiare", dal lat. undulare, a sua volta da undula dim. di unda "onda"] [LSF] Di grandezza variabile nel tempo, oscillante intorno [...] a un valor medio non nullo, in genere molto maggiore dell'ampiezza di oscillazione, per modo che essa non cambia mai di segno (→ ondulazione); sinon., in molti casi, di pulsante. ...
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Materia, stabilità della
Walter Thirring
sommario: 1. Introduzione storica. 2. Argomenti euristici. 3. La dimostrazione. 4. Conseguenze. a) Stabilità relativistica. b) L'esistenza di dinamiche locali. [...] anche a queste piccole dimensioni e che non vi è alcun segno che esistano altre forze se non quelle che agiscono nel nucleo. dalla condizione che la funzione d'onda ψ deve cambiare segno quando si scambiano le coordinate di due fermioni identici. ...
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quota
quòta [Der. del lat. quota (pars) "quanta (parte)" [ALG] (a) La terza coordinata di un punto nello spazio ordinario, dopo l'ascissa x e l'ordinata y, e precis. la distanza z dal piano (x,y); (b) [...] estensiv., distanza di un punto da un piano, alla quale si attribuisce il segno positivo oppure negativo a seconda che il punto si trovi, secondo una data convenzione, "sopra" oppure "sotto" il piano; (c) in partic., da questa definizione, nella ...
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Biologia
inversione I. del sesso Caso estremo della intersessualità, in cui un individuo di un sesso a un certo momento della vita si trasforma acquistando i caratteri e la funzionalità del sesso opposto. [...] nella i. di Walden (➔ Walden, Paul). Sebbene non sia detto che le reazioni di i. comportino un cambiamento del segno di rotazione della luce polarizzata, ciò avviene in diversi casi, come nella i. per idrolisi del saccarosio, destrogiro, a una ...
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Becquerel Henri
Becquerel 〈bekrèl〉 Henri [STF] (Parigi 1852 - Le Croisic 1908) Nipote di Antoine-César; prof. di fisica nel museo di storia naturale di Parigi (1892), poi nell'École Polythecnique (1894) [...] nell'univ. di Parigi. Ebbe il premio Nobel per la fisica nel 1903 per la scoperta (di fondamentale importanza in quanto segnò l'inizio degli studi di fisica nucleare) delle radiazioni emesse dai sali di uranio, che allora vennero dette raggi B., cui ...
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Capitolo della matematica che studia ogni variazione di tipo qualitativo che si possa riscontrare negli elementi di una famiglia di curve o di superfici o di campi di vettori, ecc., di;pendente da un certo [...] di parametri. Uno degli esempi più semplici è dato dalla famiglia di curve y2=x(ax2+bx+c); a seconda del segno di b2−4ac, le curve della famiglia hanno infatti una diversa natura topologica, potendo essere costituite da un unico circuito, oppure ...
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In fisica, essendo data una grandezza oscillante smorzata, cioè rappresentabile con una funzione del tipo x(t)=Ae–kt sen (ωt+ϕ), dove A, k, ω, ϕ, sono delle opportune costanti, e è la base dei logaritmi [...] , t una variabile (generalmente il tempo), si chiama d., o d. numerico, il rapporto, costante, tra due massimi successivi del medesimo segno. Tale rapporto risulta pari a ekT, essendo T=2π/ω il periodo della grandezza; si ha: ekT=x1/x3=x2/x4=...=xn ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...