HEIDELBERG 209, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico della tecnica a figure rosse, operante entro il terzo venticinquennio del V sec. a. C.; J. D. Beazley gli assegna una dozzina di coppe a piede, [...] di opere deve rimanere elencato nella categoria più vaga di maniera del pittore. Si tratta di un piccolo maestro dal segno incerto e scolorito che ripete composizioni delle più ovvie e meccanicamente impersonali che sia dato incontrare. Una maggiore ...
Leggi Tutto
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] media, la nuova oggettualità, di cui un precursore è M. Rotella. Nelle opere di G. Novelli e di A. Perilli il segno è assunto come racconto puramente formale condotto con ritmi grafici. L’immagine fotografica è base di elaborazione per M. Schifano, L ...
Leggi Tutto
Orticanoodles. - Pseudonimo di duo di artisti italiani composto da Wally (n. Carrara) e Alita (n. Milano); virtuosi della tecnica dello stencil, grazie alla quale sono tra i primi interpreti italiani a [...] si trasferisce nel 1996. Qui entrambi scoprono la tecnica dello stencil, di cui diventano fervidi sperimentatori e sotto il cui segno prende piede il loro sodalizio creativo. Il coinvolgimento di O. nel clima della street art, che a Milano nei primi ...
Leggi Tutto
Pittore (Verona 1578 - Roma 1649). Allievo di F. Brusasorci, ebbe inoltre conoscenza della pittura veneziana (fu probabilmente a Venezia tra 1605 e 1610) e bolognese. Tra le prime opere veronesi, gli Angeli [...] a Roma, dove partecipò alla decorazione della Sala Regia in Vaticano con M. Bassetti e C. Saraceni; il soggiorno romano segnò una svolta nello stile di T., che coniuga il luminismo caravaggesco con un cromatismo di origine veneta, nell'ambito di una ...
Leggi Tutto
Pittrice (Bessines, Haute-Vienne, 1867 - Parigi 1938), madre di M. Utrillo. Ballerina di circo, poi modella di pittori famosi (Renoir, Puvis de Chavannes, Toulouse-Lautrec), dopo la nascita del figlio [...] toni disincantati e ricercate gamme cromatiche ritratti, nature morte, paesaggi che, come le sue opere grafiche, si valgono di un segno rapido e incisivo (Parigi, Musée national d'art moderne: Maurice Utrillo, sua nonna e il cane, 1912; La camera blu ...
Leggi Tutto
CITTÀ
P. Cuneo
La definizione di Isidoro di Siviglia (Etym., XV, 2, 1), identificando la civitas nel vincolo associativo che lega gli abitanti e l'urbs entro le mura che circondano lo spazio abitato, [...] sede di una fiorentissima industria della seta. Già ristretta in età tardoromana al basso colle di Kadmeia, la c. diede i primi segni di ripresa solo alla fine del sec. 9°, quando fu eretta una chiesa in onore di s. Gregorio (872). I resti delle ...
Leggi Tutto
GIGANTE (Giganti), Andrea
Maria Giuffrè
Figlio di Sebastiano e di Antonia Borduela, nacque il 18 sett. 1731 a Trapani, dove studiò filosofia e teologia presso la Compagnia di Gesù, divenendo sacerdote, [...] singolare interprete in Sicilia della rivoluzione borrominiana.
Nei primi anni Cinquanta, o forse dopo la morte di Amico (1754) che segnò anche la fine dell'egemonia trapanese nel settore dell'architettura, il G. si trasferì a Palermo. Qui, tramite l ...
Leggi Tutto
Scultore (Milano 1868 - ivi 1931). W. fu prof. all'Accademia di Brera (dal 1923). La sua arte, caratterizzata da una sorprendente perizia tecnica nel maneggiare la materia, si propone effetti drammatici, [...] artisti, fra cui G. Grandi, frequentando intanto l'Accademia di Brera. La statua di un Mozzo (1890 circa; Corfù, Achilleion) segnò l'inizio di un'attività indipendente, mentre lo scultore si fece meglio conoscere con il busto di Atte (Roma, Galleria ...
Leggi Tutto
Pittore (Pavia 1920 - Brisighella, Ravenna, 1999). Studiò all'Accademia di Torino con F. Casorati. Nel 1947 vinse il premio Asti, con dipinti che risentivano della fase post-cubistica di Picasso. Con Afro, [...] , dando esplicito significato polemico al suo linguaggio, in opere in cui l'esaltazione della materia non fu mai disgiunta da un richiamo alla realtà. Dagli anni Ottanta segnò la sua opera di un espressionismo magmatico denso di esplosione cromatica. ...
Leggi Tutto
LANDSMANN, Giuseppe (Lucio Venna)
Fabiola Di Fabio
Nacque a Venezia il 28 dic. 1897, primogenito di cinque figli, da Giovanni Battista, di origine austriaca, e Luigia Zanette. Appena quindicenne il L. [...] decennio. Nel 1936 partecipò alla I Mostra nazionale del cartellone e della grafica pubblicitaria di Roma. La fine del 1937 segnò un ulteriore cambiamento di rotta: il ritorno alla pittura e la pratica sempre più assidua della tecnica litografica. L ...
Leggi Tutto
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...