Nei Vertebrati Tetrapodi il p. è il segmento distale dell’arto posteriore, detto anche autopodio. Si divide a sua volta in: basipodio (tarso), metapodio (metatarso), acropodio (falangi). Il tarso è costituito [...] in successione continua, di antiche danze e canti religiosi. Il dattilo (spesso anche collegato a δάκτυλος «dito», perché in origine si segnava il tempo con il dito o perché la lunga e le due brevi erano associate alle falangi del dito) era il ritmo ...
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Decameròn (o Decàmeron, o Decameróne) Raccolta di cento novelle di G. Boccaccio, la cui stesura definitiva può essere attribuita agli anni tra il 1349 e il 1351. Consta d'un proemio, di un'introduzione [...] di costumi, finezza di consuetudini, riservatezza e disprezzo di fronte a tutto ciò che può essere giudicato volgare. È il segno che distingue l'eroica gentilezza di Federico degli Alberighi (V, 9), la cortesia di Natan (X, 3), la malinconica ...
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Giapponese, letteratura
Maria Teresa Orsi
La trasformazione del romanzo in un prodotto di mercato, parte di un'economia basata sul consumo e sulla produzione di massa, già emersa in Giappone negli ultimi [...] mondo adolescenziale autistico che rifiuta la scuola per trovare spazio solo nella realtà virtuale di un computer. Di tutt'altro segno sono i racconti di Kawakami, da Hebi o fumu (1999, Calpestare un serpente), che procede in bilico fra un approccio ...
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DECEMBRIO, Pier Candido
Paolo Viti
Nacque a Pavia il 24 ott. 1399 da Uberto, allora segretario e notaio del vescovo di Novara Pietro Filargis (Filargo) detto Pietro di Candia (il futuro papa Alessandro [...] del papa, andò a Milano da Francesco Sforza. Ritornato a Roma nel luglio dello stesso 1452, gli giungeva da Siena, in segno di gratitudine per alcuni favori resi alla città presso il papa, la concessione della cittadinanza per sé e per i suoi figli ...
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GALIANI, Ferdinando
Silvio De Majo
Nacque a Chieti il 2 dic. 1728, da Matteo, regio uditore in quella città, e da Anna Maria Ciaburri.
Dopo aver seguito gli spostamenti professionali del padre a Lecce, [...] di metallo: anche il metallo prezioso non coniato poteva dirsi quindi moneta e il conio non era altro che un segno della quantità di metallo contenuto. In questo modo il G. respingeva la teoria contrattualista sull'origine della moneta che derivava ...
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BENI, Paolo
Giancarlo Mazzacurati
Non è certa la data della sua nascita, anche se diverse testimonianze raccolte dallo Iacobillo affermano che al momento della morte, avvenuta in Padova il 12 febbr. [...] , si rifiutò di lasciare Lovanio. Dopo altri tentativi, la scelta cadde sul Beni. E già di per sé essa è un segno della crisi in cui versavano ormai da lungo tempo in Italia gli studia humanitatis.
Non che il B. non fosse sufficientemente preparato ...
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GRAZZINI, Antonfrancesco (detto il Lasca)
Franco Pignatti
Nacque a Firenze il 22 marzo 1504 da Grazzino e Lucrezia di ser Lorenzo de' Santi.
Il padre del G. era nato nel 1452; rimasto orfano, fu allevato [...] G. Gentile, Castelvetrano 1898).
L'ingresso tra gli Umidi di Cosimo Bartoli e di Pierfrancesco Giambullari il 25 dic. 1540 segnò l'inizio di una rapida evoluzione dell'Accademia che portò, l'11 febbr. 1541, alla trasformazione in Accademia Fiorentina ...
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BEOLCO, Angelo, detto Ruzzante
Carlo Grabher
La tradizione che risale allo Scardeone lo vuole nato nel 1502.
I contributi biografici più recenti concordano nel voler retrodatare l'anno di nascita del [...] darci la poesia dei suoi più alti momenti, nella cui semplice ma concentrata forza, stile e immagini hanno tuttavia il segno di una classica discendenza; e, senza di essa, sarebbe forse rimasto soltanto uno scrittore "dialettale".
Se da una parte il ...
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BENIVIENI, Girolamo
Cesare Vasoli
Da Paolo Benivieni nacque a Firenze il 6 febbr. 1453 (stile fiorentino 1452), fratello di Antonio e di Domenico, entrambi personaggi di notevole rilievo nella cultura [...] dai Giunti nel 1578. E così pure compaiono nell'edizione del 1550 delle Rime spirituali di diversi autori ("in Venezia, al segno della Speranza") le sue versioni in terza rima dei Salmi di Davide (già edite dal Tubino a Firenze nel 1505) e della ...
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In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] di gran lunga il più esteso tra tutti quelli della Scuola: segno anche questo della preminenza del rimatore. A Giacomo si deve l un unico archetipo già toscanizzato (Contini); molteplici segni di natura storica e testuale suggeriscono invece la ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...