Figlio (m. Zamora 1072) primogenito di Ferdinando I di Castiglia e di León. Ereditò (1065), alla morte del padre, la Castiglia. Il suo regno fu una serie di continue guerre, delle quali peraltro non si [...] il fratello Alfonso re di León e delle Asturie, che dovette cedergli il León (1071); ma la città di Zamora non volle riconoscere il dominio di S., che fu ucciso a tradimento durante l'assedio. La sua morte segnò la riscossa del fratello Alfonso. ...
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CONTI, Augusto
Mario Themelly
Nacque a San Pietro alle Fonti, fraz. di San Miniato (Pisa), il 6 dic. 1822 da Natale e Anna Passetti. Nelle scuole di quel comune trasse "dallo studio dei poeti e dalla [...] da famiglia religiosissima; fu, a suo avviso, l'educazione sensistica della scuola a spingerlo verso la "crisi d'empietà" che segnò gli anni della sua giovinezza tra 1836 e 1843. I ricordi religiosi dell'infanzia e la lettura dei filosofi scolastici ...
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LUCINO, Giovanni da
Sara Menzinger
Nacque verso la metà del XIII secolo da una famiglia dell'aristocrazia comasca.
La militanza politica e l'intervento ai vertici delle istituzioni comunali caratterizzarono [...] del Barbarossa; Atto da Lucino è menzionato con il medesimo titolo in un privilegio del 1191 con cui Enrico VI, in segno di gratitudine per l'aiuto offerto dai Comaschi al padre e a lui stesso, confermava alla città alcuni privilegi giurisdizionali e ...
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BROASPINI, Gasparo Scuaro de' (Gaspero di Verona)
Eugenio Ragni
Scarse sono le notizie biografiche relative a questo esponente della cultura veronese della seconda metà del Trecento, il quale fu in stretti [...] volta in un atto del 1355, ove è citato in qualità di teste d'una compravendita; se questo documento fosse il primo segno dell'attività pubblica del B. - non ne abbiamo però prove oltre la debole argomentazione a silentio -, si potrebbero senz'altro ...
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GONZAGA, Paola
Isabella Lazzarini
Figlia di Ludovico III, secondo marchese di Mantova, e di Barbara di Hohenzollern, nacque a Mantova nel settembre 1464, probabilmente il 23, ultima delle figlie della [...] la G. era a Sacchetta, nel maggio del 1475 si recò con la sorella Cecilia alle terme di Abano: dava probabilmente i primi segni di una salute cagionevole che l'avrebbe tormentata per tutta la vita, insieme con la malformazione della spina dorsale che ...
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Caprioli, Vittorio
Bruno Roberti
Attore e regista teatrale e cinematografico, nato a Napoli il 15 agosto 1921 e morto ivi il 2 ottobre 1989. Interpretò film appartenenti a generi assai diversi, ottenendo [...] critica di costume. La scomparsa di C. avvenne mentre provava in teatro Napoli milionaria di Eduardo De Filippo, e sempre nel segno di Napoli, con una piccola parte in 'O sole mio (1946) di Giacomo Gentilomo, un mélo ambientato durante le Quattro ...
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Erudito (York 735 - Tours 804). Il suo insegnamento, ispirato alla riscoperta della cultura classica, divenne fondamentale per la riorganizzazione del sistema scolastico di tutto l'Impero e contribuì alla [...] invito di Carlomagno passò in Francia, ove ricostituì (781) la Schola palatina. Secondo il costume da lui introdotto, segno di un rinato amore per le lettere classiche, volle chiamarsi, alla romana, Flaccus Albinus; lasciò nell'insegnamento impronta ...
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Fumettista, sceneggiatrice e illustratrice iraniana (n. Rasht 1969), naturalizzata francese. Proveniente da una famiglia di nobili origini (la madre è discendente dello scià di Persia Nasser-al-Din) ma [...] di una vera e propria autobiografia a fumetti, caratterizzata da un tratto grafico minimalista e quasi naïf (diventato il segno distintivo delle sue tavole in bianco e nero e senza prospettiva). Alle vicende autobiografiche si collega l’altro tema ...
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Poeta (n. intorno al 1235 - m. Firenze 1294), figlio di Viva di Michele. Intorno al 1265 entrò nei "Milites Beatae Virginis Mariae" (i cosiddetti frati gaudenti), opponendosi alla mondanità di essi. È [...] si appuntò l'intransigente polemica di Dante e degli stilnovisti, polemica che, come è stato osservato, è essa stessa segno di ammirazione e rispetto. Faticoso e oscuro nello stile, non riuscì mai a liberarsi dalla maniera provenzale; meglio che ...
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Pittore (Parigi 1876 - Rueil-la-Gadelière, Eure-et-Loir, 1958). Figlio di musicisti, giovanissimo si dedicò allo studio del violino per poi volgersi, dopo l'incontro con A. Derain a Chatou, alla pittura. [...] . Temperamento istintivo e inquieto, espresse la sua forte personalità attraverso uno stile di grande immediatezza, esasperato nel segno e nelle gamme cromatiche, pure e contrastate, che trovò nei ritratti, nei paesaggi e nelle periferie urbane ...
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ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...