BORGOMAINERIO, Luigi
Luciano Caramel
Nacque a Como il 5 nov. 1834 da Giovanni e Rosa Rainoldi. Nel 1848 fu inviato dal padre a Milano, presso uno zio. Qui seguì i corsi di pittura dell'Accademia di [...] française e sul Figaro. Le sue vignette, soprattutto di argomento politico e di costume, sono caratterizzate da un segno veloce, incisivo e insieme controllato e preciso, capace di un'attenta caratterizzazione fisionomica. Molto meno intensa dovette ...
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FUGA, Ferdinando
Gaetana Cantone
, Ferdinando. Figlio di Giovanni e di Antonia Seravalli, nacque l'11 nov. 1699 a Firenze, dove fu tenuto a battesimo dal principe ereditario di Toscana, presso il quale [...] tutte le future tappe del suo codice espressivo, mentre vanno ricordati l'Accademia Medicea (1673-86) a Roma e il segno che lasciò nell'architettura della prima metà del Settecento.
La magnificenza di Roma moderna assurge a tema centrale di una sorta ...
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GIOLFINO, Nicola
Alessandro Serafini
Nato a Verona nel 1476, dall'intagliatore Nicolò e da Tommasina, è registrato nel 1490 - con il nome di Nicola e non di Nicolò - nell'anagrafe della contrada veronese [...] riflesso dello studio dei lombardi, soprattutto di Giovanni Antonio Boltraffio e Andrea Solario, che lo porta a usare un segno profondo e ombre insistite sulle carnagioni scure, con un prevalere complessivo dei toni bruni, su cui si staccano pochi ...
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PONZANELLI, Giacomo Antonio
Fausta Franchini Guelfi
PONZANELLI (Ponsonelli), Giacomo (Jacopo) Antonio. – Nacque a Carrara nel 1654 da Giovanni, scultore in marmo di una famiglia di marmorari documentati [...] di forme in continua trasformazione in uno spazio illusivo dagli accenti soprattutto decorativi.
L’ingresso nella bottega di Parodi segnò tutta l’attività di Ponzanelli, che da allievo divenne collaboratore del maestro e rimase a lavorare con lui ...
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PARMEGGIANI, Tancredi
Davide Lacagnina
– Nacque a Feltre il 25 settembre 1927 da Paolo e Francesca Zallot. Insieme ai fratelli più piccoli Romano e Silvia, trascorse i primi anni di vita a Bologna per [...] , in Dalai Emiliani, 1996, I, pp. 73-145).
A queste date la pittura di Tancredi risente delle esperienze che avevano segnato la sua formazione e appare ancora incerta fra il primitivismo di un artista come Gino Rossi, cui la Biennale del 1948 aveva ...
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COSTETTI, Giovanni
Giorgio Patrizi
Nacque a Reggio Emilia il 13 luglio 1874 da Massimiliano, sarto, e da una cucitrice, Luigia Sacchi, secondogenito della famiglia, essendo già nato, nel 1871, Romeo; [...] C. mantenne sempre un atteggiamento di radicale rifiuto. Il C. però non rinnegava la propria arte, nata sotto il segno di valori "fantastici", contro il realismo deteriore che ancora dominava. I primitivi dell'arte italiana vengono riletti come alta ...
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LUXORO, Tammar
Francesca Franco
Nacque a Genova l'11 febbr. 1825, figlio secondogenito di Giovanni Battista e Caterina Semeria. Nel 1842 si iscrisse all'Accademia ligustica di belle arti, frequentando [...] fusain e trasse suggerimenti utili che lo portarono a liberarsi dai rigidi schemi accademici così come dalla maniera calamista. In segno di gratitudine, alla Promotrice del 1856 espose un disegno di Paese, a lui donato dal maestro, e il dipinto Ponte ...
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CREMONA, Italo
Albino Galvano
Figlio di Antonio, medico, e di Marianna Pasciutti, nacque a Cozzo Lomellina (Pavia) il 3 apr. 1905; trasferitasi la famiglia a Torino nel 1911, vi compì gli studi classici [...] il R. Istituto universitario di architettura della città. In complesso il decennio 1935-45 lo vide molto attivo, ma segnò un relativo rallentamento del suo lavoro iniziale di pittore, anche se alla XXII Biennale veneziana (1940) era stato invitato ...
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GAMBINI, Silvio
Giuseppe Bonaccorso
Figlio di Luigi, nacque a Teramo da una famiglia di modeste origini il 18 ag. 1877. Studiò dapprima nella sua città natale, dove si diplomò nel 1897 come perito agrimensore [...] ) e con una lunga serie di costruzioni a Busto, culminata nella realizzazione della villa Ferrario in via Palestro, che segnò l'inizio del suo successo e della sua concreta influenza sull'ambiente architettonico cittadino.
Le ragioni di tale successo ...
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CUCINIELLO, Domenico
M. Antonietta Fusco
Nacque a Resina (l'odierna Ercolano in provincia di Napoli) l'11 settembre del 1780. Fratello dell'architetto Ciro e zio del drammaturgo Michele, alternò l'attività [...] . L'essersi rivolti a così giovani e poco conosciuti artisti è già segno della frequentazione dei miglior ambiente romantico napoletano: ma ciò che soprattutto dà un segno di novità all'opera è il testo, affidato a Raffaele Liberatore, letterato ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...