Forse la ricchezza sintattica è la vittima più illustre della narrativa contemporanea, che predilige periodi brevi, frasi nominali, discorsi diretti in rapida successione, pochi segni di interpunzione [...] apparente inferiorità. In effetti, lo stabilimento, che si erge in una bassa, a ridosso del fiume Astichello, il cui corso segna il confine del territorio comunale, non è quasi visibile. Percorrendo la strada che lo fiancheggia, a una quota piú alta ...
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Dobbiamo considerare che i rapporti con gli stranieri sono sacri al massimo grado […] Poiché infatti lo straniero è solo, senza compagni e parenti, merita più pietà da parte degli uomini e degli dèi (Platone: [...] il re che tutti credono morto, e pur non riconoscendolo, perché vestito da mendicante, gli offre la sua modesta elemosina, segno di grande generosità:«Ospiti e poveri vengono tutti da Zeus» (Omero: 114).Solo i Ciclopi non curano Zeus! A nulla ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con alcune curiosità su terminazioni particolari. Perché numerosi cognomi tipicamente lombardi terminano in -aghi?-ago è il suffisso prediale [...] con nomi personali. La -z finale non viene pronunciata ed è stato accertato che si tratta di un segno grafico convenzionale, non corrispondente ad alcun fonema, poi però stabilizzatosi, con cui notai, cartografi, funzionari, redattori di catasti ...
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Ricordo di aver letto dopo la maturità, durante l’estate del ’64, nei tascabili Mondadori, Le libere donne di Magliano. Mi appassionò la descrizione della follia, del delirio, della vita di quelle donne [...] a umane profondità assolutamente sconosciute nella crudezza della mia adolescenza. Quella lettura, quelle suggestioni lasciarono il segno. Forse anche per questo, studente nella facoltà di Medicina di Napoli, cominciai a frequentare la clinica ...
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La dimensione onirica ha una serie nutrita di attestazioni sin dall’epica, con varie manifestazioni, la più nota delle quali, probabilmente, è quella evocata nell’Odissea da Penelope (XIX 536-553), che [...] sogni allegorici, di cui si conferma il tradizionale valore predittivo e per i quali l’autore tenta una casistica di segni da decifrare, una fenomenologia delle forme simboliche oniriche. Fra esse, non mancano ampi richiami al mare e al suo popolo ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con il reale o apparente significato diminutivo (nelle puntate precedenti: qui e qui). -uccio e -uzzo (con -uz, -utz, -uzz)Nel lessico il suffisso [...] orsatto/orsato (nell’italiano standard è sopravvissuto il solo cerbiatto e con diversa vocale tigrotto, aquilotto, ecc.); il segno di un’appartenenza; e l’indicazione di una discendenza, tutte buone ragioni per formare cognomi. I più frequenti dei ...
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Gualberto AlvinoScritture verticali. Pizzuto, D’Arrigo, Consolo, BufalinoPrefazione di Pietro TrifoneRoma, Carocci, 2024 Se il dibattito sulla valenza autosufficiente della lingua letteraria, sui suoi [...] privo di motivazione tematica, sicché la corrente diegetica vacilla, si smorza, cede alla libera fulgurazione associativa», nel segno di ripetizioni non necessarie, di totale mancanza di revisione formale, di indicativi al posto di congiuntivi, di ...
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Senza assecondare, una volta tanto, l’amatissimo Gadda («Omettendo il periferico e spiritoso Ghislanzoni Antonio, da Lecco»), di Ghislanzoni sarà invece opportuno premettere qualcosa, a titolo di risarcimento [...] vista con gli occhi straniati di un gatto, che la consegna alle sue memorie, e lo fa con divertita perfidia, nel segno di quell’umorismo dalla forte connotazione etica cui s’accennava. Così un campionario di umanità squallida e vorace, sfila sotto lo ...
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Gisella BlancoLa parola del silenzio nella poesia contemporaneain AA.VV., Teoria e pratica del testo. Grammatica, nuovi media, didattica, letteraturaa cura di Giuseppe Paternostro e Vincenzo Pinelloprefazione [...] oltre i limiti fisici delle parole scritte. Sartre chiama “silence” la produzione di senso. Il lettore, cioè, organizza gli stimoli dei segni grafici in un “più” che non è dato trovare in forma scritta, ma che è l’essenza stessa dello scrivere, l ...
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La genealogia di Pinocchio posta a cappello del terzo capitolo delle Avventure lascia già intravedere gli interessi onomastici di Collodi, che sono formidabili nei suoi racconti meno famosi.La novelletta [...] sia un uomo giusto, basta a farne fede, fra le altre cose, il suo nome di battesimo. Quando un uomo si chiama Michele è segno manifesto che la Provvidenza divina lo ha voluto mettere sotto le ali di quell’Arcangelo che inventò le bilancie e che viene ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...
segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione di un’altra cosa, più astratta, con...
segno (signo solo in Detto 90)
Domenico Consoli
Qualunque cosa sensibile che oltre a manifestare sé stessa manifesta anche un'altra cosa con la quale è in genere collegata mediante un rapporto di effetto a causa, o di antecedente a susseguente.
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