DATI, Carlo Roberto
Magda Vigilante
Di nobile e illustre famiglia fiorentina, nacque a Firenze il 12 ott. 1619, da Camillo e Fiammetta Arrighetti.
L'iniziazione culturale del giovane D. avvenne sotto [...] pensione annua da Luigi XIV, il quale desiderava mostrare con segni tangibili della sua regale munificenza, la stimae l'ammirazione ibid. 1829, rassegna aneddotica di personaggi del tempo, più o meno noti, da S. Rosa a Ferdinando I, dall'Achillini a ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] della letteratura, le cui maglie censorie sono quasi sempre meno fitte di quelle dei mass media. Per questo, soprattutto è più un reato penale (è sanzionato con un’ammenda): segno della laicità dello Stato. Ma l’impatto sociale della bestemmia resta ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] gli usi secondari c’è quello di indicatore della soppressione delle prime cifre di un anno (il ’48).
L’apostrofo era un segno noto già nell’antichità. Certo, se si considera che l’abitudine di scrivere separando le parole si è diffusa intorno al IX ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] con e cum (9cedo per concedo, cir9 per circum e anche isolatamente 9 poteva stare per cum; è uno dei più antichi segni di abbreviazione, già presente tra gli esempi raccolti dal grammatico Valerio Probo nel I sec. d.C.), 7 e & indicavano la ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] dell’accento o dall’apertura o chiusura della vocale (àncora-ancóra, légge-lègge).
Inoltre, l’accento grafico va sempre segnato sui monosillabi che si prestano a essere confusi con omografi (come dà verbo / da preposizione) e sui monosillabi che ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] spezzare la simmetria del sistema, lo rendeva […] meno economico» (Castelvecchi 1986: XXII), data la semiconsonante, tra u e v. In seguito alle osservazioni di Tolomei, usò il segno ʃ per distinguere la s sonora e adottò le grafie ki (kiave, ma anche ...
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Il termine anafora ha più significati, di cui i più rilevanti sono quello testuale e quello retorico. In campo testuale, l’anafora è il fenomeno per cui per interpretare alcuni sintagmi del testo occorre [...] correre parallele, intersecarsi, interrompersi per spazi più o meno lunghi e, soprattutto nel caso di una concezione larga denotata da quella conduce a interpretare il pronome come un segno di distanza affettiva (o empatica).
Andorno, Cecilia (2003), ...
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grammatica
Franco De Renzo
Le norme che regolano una lingua
Nell'opinione di molti la grammatica rappresenta una parte dello studio della lingua, spesso fatta di faticosi esercizi o di regole da imparare [...] E, in sostanza, questo significato originario è rimasto più o meno lo stesso fino a oggi
Tante lingue, tante norme
Ciascuna Ferdinand de Saussure aveva elaborato una teoria linguistica di segno diverso. Tra le altre cose, Saussure sostiene invece ...
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L’elisione (dal lat. elisio «atto di rompere») consiste nella cancellazione di una vocale atona in fine di parola, quando questa sia seguita da una parola iniziante per vocale. Il fenomeno ha luogo quindi [...] per l’articolo la l’elisione in alcuni casi è facoltativa, per lo davanti a vocale è obbligatoria. Al plurale il fenomeno è meno frequente ed è oggi sentito come desueto: l’amici, l’erbe; nel caso del plurale maschile può aver luogo solo quando la ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] sigle: se I, che forse sta per Internet, è il segno distintivo della casa produttrice, su pod proliferano le interpretazioni. Una solito, ad essere sciolte parlando sono per lo più le sigle meno tecniche: il parlante dirà, per es., «anno accademico» e ...
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ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...
meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....