Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] lingue. Qualsiasi inventario grafematico non solo è meno ricco dell’inventario fonetico di una determinata varietà ə ʌ ʍ ɥ). Ampia è la lista dei diacritici, ovvero segni grafici che consentono di affinare la codifica e di raggiungere un alto grado ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] retorica, classicistica, antirealistica e antitecnica, che segnò la storia linguistica e civile dell’Italia. Ma leggeri spostamenti anche rispetto ai termini più semplici, come numero del meno e numero del più invece di «singolare» e «plurale», ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] , attraverso le parole di una linguista che ha segnato in modo indelebile la storia dell’educazione linguistica, che di determinanti, caratterizzati dalla proprietà di poter essere seguiti o meno da un nome. Perciò noi collochiamo in un’unica classe, ...
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L’arte cinematografica giunse in Italia prestissimo, portando al seguito un intero armamentario lessicale, in gran parte preso in prestito dalla fotografia: fotografia animata (vivente) e proiezione animata, [...] Pala, Scene cinematografiche, 1912 (Raffaelli 1993: 17-27).
Segno di rapida e duratura fortuna della nuova arte sono i in Italia sia le forme originarie, sia quelle più o meno adattate: dapprima kinetografo, poi cinetografo, cinetoscopio e altre ...
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Il termine anglicismo («una voce o frase dell’idioma inglese; ovvero una maniera di parlare», così nell’enciclopedia di Chambers tradotta a Venezia nel 1747; in ingl. anglicism risaliva al secolo precedente) [...] Già dalla fine della prima guerra mondiale si notano segni di cambiamento: si riduce il ruolo del francese come E gli anglicismi apparenti, creati in modo più o meno corretto in italiano impiegando analogicamente strutture formative dell’inglese, ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] scriptio continua), ma non per questo erano del tutto assenti i segni di interpunzione: per es., in iscrizioni anteriori al V secolo a anni la riflessione teorica tende sempre meno a collegare i segni di interpunzione a fenomeni di carattere ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] dei due insiemi di lettere che compaiono alle due parti del segno di uguale, l’anagramma è quello in cui le lettere tornano come curiosità linguistica e tocco di colore.
La seconda forma, meno comune e più letteraria, di presentazione del gioco è il ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] teoria linguistica moderna è basata sul principio dell’arbitrarietà del segno: nelle lingue, il legame tra il significato e il animali sono tipicamente riprodotti mediante parole onomatopeiche, più o meno convenzionali (ad es. pio pio per il pulcino ...
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Il periodo ipotetico (detto meno spesso costrutto condizionale) è una costruzione formata da due frasi, la principale (detta apodosi, cioè «conseguenza») e una subordinata ipotetica (detta protasi, cioè [...] substandard, in definitiva, non è solo un’opzione di registro meno alto per esprimere gli stessi messaggi, ma uno strumento più povero condizionale libera, invece, l’intonazione è conclusa, segno che la protasi, anche se sintatticamente subordinata, è ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] essa è in genere separata dal discorso indiretto da un segno interpuntivo, mentre nel parlato ha di norma un profilo agire diversamente. Sa tutto lui, non ha bisogno di nessuno, tanto meno di consigli (in Mortara Garavelli 1985: 128)
Segnali di un ...
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ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...
meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....