Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Enrico da Susa, detto l’Ostiense
Daniela Parisi
Enrico da Susa fu essenzialmente un giurista, ed è giudicato dalla storiografia «il canonista più importante e brillante del secolo XIII» (Pennington [...] prima del corpo; lo spirito giudica il corpo. Il papa – a meno che non si macchi di eresia – non può essere giudicato da nessuno; razionale degli affari di una compagnia, ma anche segno della buona reputazione e della moralità dell’impresa mercantile ...
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RAVIZZA, Giuliano
Gabriele Moroni
Nacque a Pavia l’8 maggio 1926, secondo di due figli (dopo Carla, nata nel 1923) di Gilio e di Maria Milani. I genitori si erano sposati nel 1922. Il nonno paterno, [...] seguendo lo svolgimento degli incontri, non potevano fare a meno di inquadrare.
Nel 1970 presentò le sue creazioni alla Piero Tosi per i costumi. Nel 1987 Ravizza mise a segno un altro colpo pubblicitario: uno spot con testimonial Alain Delon e ...
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MANNETTI, Giovenale
Marco Vendittelli
Nacque presumibilmente a Roma alla fine del XII secolo.
Nel Duecento il M. fu l'esponente di maggior spicco della sua famiglia. I Mannetti, famiglia romana tanto [...] definitiva chiusura della questione iniziata circa ottant'anni prima.
Non meno problematico fu per il M. il tentativo di recuperare le in più fasi dalla famiglia Orsini. Si tratta del segno forse più tangibile di un deciso ripiegamento del prestigio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Gaetano Filangieri
Adriano Giannola
Filangieri è una figura di primo piano nell’Europa della seconda metà del Settecento: riceve a più riprese Goethe e intrattiene rapporti con il fior fiore dell’intellettualità [...] distributiva e – di conseguenza – il senso e il segno della potestà redistributiva del governo.
L’aspirazione alla felicità per le donne, che l’istruzione pubblica «le renderebbe meno familiari, rendendole più sociali. [...] L’educazione domestica è ...
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BIANCHINI, Lodovico
Pasquale Villani
Nacque a Napoli l'11 agosto 1803, da Domenico e da Margherita Sciullo; già a soli quindici anni, mentre faceva ampie letture soprattutto di economia e di storia, [...] o per meglio dire quando le produzioni nazionali abbiano prosperato a segno che vi sia un sovrappiù di capitali da poter essere avanzata cultura europea e proponevano programmi di più o meno radicale rinnovamento, il B., esaltando Genovesi e Verri ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Geminiano Montanari
Marco Bianchini
Geminiano Montanari appartiene al novero dei matematici che nell’Europa del Seicento acquisirono vasta fama nel campo dell’astronomia, ma si occuparono, con competenza, [...] costretti da necessità. L’opportunità di agire, nel modo meno dispendioso, è calcolata confrontando il tornaconto previsto e il velocità, che richiede il tempo per essere calcolata, è solo segno di coerenza non averla tirata in campo: non c’è il ...
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COTTRAU, Alfredo
Michele Fatica
Nato a Napoli il 26 sett. 1839 da Guglielmo e da Giovanna Cirillo, discendeva per il ramo paterno da famiglia originaria di Saverne in Alsazia e cadetta dei baroni Cottrau [...] 27 giugno 1870 si dimetteva dalle Meridionali. Questa data segnò l'ingresso del C. nel mondo propriamente industriale, 'opposizione di altri azionisti: Avagliano, pp. 292, 487-488, 492). Meno successo e minor fortuna il C. ebbe in altri campi. Non fu ...
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FASSINI, Alberto
Francesco M. Biscione
Nacque a Moncalvo (Alessandria) l'8 apr. 1875 da Mario Fassini Camossi, funzionario del ministero dell'Interno (dal 1892 prefetto), di piccola nobiltà piemontese, [...] sistema di fabbricazione viscosa, più economico e meno pericoloso dei precedente alla nitrocellulosa, e le 89.587 a 105.626, e il numero dei lavoratori - segno di sostanziali trasformazioni tecnologiche oltre che di un imperioso dominio sulla ...
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DEL GRANDE, Natale
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Roma il 9 dic. 1800 da Luigi, membro di una delle maggiori famiglie di mercanti di campagna dell'Agro romano, e da Rosa Fabri.
La figura del mercante [...] vita associata, in cerca di quelle occasioni che un potere meno arcigno veniva via via offrendo ai propri sudditi: l'istituzione dell'organizzazione e la mancanza di mezzi e rifornimenti, segno delle incertezze con cui da Roma si appoggiava e nello ...
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In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori [...] Il m. si dice infine aperto o chiuso a seconda che sia possibile o meno l’entrata o l’uscita di nuovi operatori, sia che ci si riferisca all che per un ordine viene trovato un altro ordine di segno opposto, e quindi un prezzo di equilibrio. In questo ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...