BELOCH, Karl Julius (Carlo Giulio), o più comunemente Julius (Giulio)
Arnaldo Momigliano
Tedesco di nascita, divenne cittadino italiano negli ultimi anni della sua vita, avendo insegnato storia antica [...] Inoltre la vita in Italia diede al B. un vantaggio meno facilmente definibile: lo sottrasse alla pesante atmosfera di ossequio delle università "tirannia del Mommsen" che lasciò il suo segno sui contemporanei d'oltralpe. Infine è impossibile separare ...
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BUONARROTI, Filippo
Armando Saitta
Primogenito di Leonardo, tenente del reggimento dei dragoni di stanza a Pisa, e della nobile senese Giulia Bizzarini, nacque a Pisa l'11 nov. 1761 (certificato di [...] Il soggiorno a Sospello e ancor di più quello a Ginevra segnarono una ripresa di contatti con il mondo politico esterno e costituita da "famiglie", ciascuna delle quali, composta da non meno di sette membri, era contraddistinta da un numero d'ordine ...
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GIULIO Romano (Iulius de Pippis, de Ianutiis; Giulio Pippi, Giannuzzi)
Enrico Parlato
Figlio di Pietro de Pippis de Ianutiis, nacque a Roma nel rione Monti, a macel de' Corvi, vicino alla colonna Traiana, [...] quindi in città poco più di un anno. Il suo pontificato segnò una battuta d'arresto per la committenza artistica papale ed ebbe "Giulio […] e gli altri artefici eccellenti furono poco meno (vivente Adriano) per morirsi di fame", pur segnalando la ...
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AMENDOLA, Giorgio
Michele Fatica
Nacque a Roma il 21 nov. 1907 da Giovanni Battista, più noto come Giovanni (sul quale si veda la voce di G. Carocci, in Diz. biogr. degli Italiani, II, pp. 761-765), [...] sull'Amendola. Non che questi fosse stato uno stalinista meno entusiasta e meno in buona fede di Secchia, ma assicurava ampi del partito del segretario di questo, G. Seniga (episodio che segnò la fine politica di un uomo che molto aveva contato sugli ...
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COLONNA, Marcantonio
Franca Petrucci
Nacque il 26 febbraio del 1535 a Civita Lavinia da Ascanio, gran connestabile del Regno, e da Giovanna d'Aragona. Il contrasto fra i genitori, culminato poco dopo [...] arrivato a Madrid il 18 genn. 1573, fu onorato e fatto segno di cortesie dal re e dai suoi consiglieri, come era dovuto , che il C. e la donna fossero amanti, né tanto meno che il Corbera fosse stato fatto eliminare dal viceré. Tuttavia, anche ...
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BOIARDO, Matteo Maria
Fiorenzo Forti
Nacque a Scandiano, castello del Reggiano, quando il Sole appariva nella costellazione dei Gemelli (son. 78), quindi fra il 21 maggio e il 21 giugno, nel 1441 o, [...] gelosia (92) vedendo l'amata donare ad un altro il sorriso e i segni d'amore che furono suoi (93), maledice la crudeltà (94) e -298. Mentre l'interesse per il lirico non era mai venuto meno del tutto, nonostante il titolo del saggio di E. Thovez, Il ...
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CASTELVETRO, Ludovico
Valerio Marchetti
Giorgio Patrizi
Nacque a Modena nel 1505 circa. Era figlio di Giacomo, ricco mercante dell'arte della lana e banchiere, e di Bartolomea Della Porta.
Fece i suoi [...] il rapporto tra il C. e il duca di Ferrara non era venuto meno neppure dieci anni dopo la partenza per l'esilio. A Vienna infatti il modo da mettere in luce l'universale struttura che regola il segno e la cosa, e da facilitarne la comprensione.
Nel ' ...
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Clemente I, santo
Francesco Scorza Barcellona
Nella lista dei vescovi di Roma fornita da Ireneo di Lione, C. (o Clemente Romano) è considerato il terzo successore degli apostoli dopo Lino e Anacleto. [...] Le Homiliae sono conservate in soli due manoscritti completi, segno probabile della scarsa diffusione che hanno avuto a causa della più narrativo rispetto alle Homiliae e una teologia meno eterodossa, presentando il giudaismo come una preparazione del ...
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COLA di Rienzo
Jean-Claude Maire Vigueur
Nacque a Roma nel rione Regola nell'aprile o maggio del 1313 da Lorenzo (Rienzo), taverniere, e da Maddalena, lavandaia. Apparteneva dunque ad una famiglia di [...] modello del Comune di popolo fondato sull'alleanza più o meno stretta tra la borghesia e il popolo minuto. Al massimo descreti" commentò l'Anonimo (p. 191), per il quale l'episodio segna l'inizio della fine. Il fatto è che pochi giorni dopo la parte ...
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CELLINI, Benvenuto
Ettore Camesasca
Figlio di Giovanni d'Andrea di Cristofano e di Elisabetta Granacci, nacque a Firenze il 3 nov. 1500. Il C. stesso cm la sua celebre Vita, i trattati e numerose lettere [...] che ha saputo pur troppo dire il fatto suo con i principi, non meno che le mani e l'ingegno adoperare nelle cose dell'arti" (Vite, aveva già proclamato nel Discorso allegato, con un sonetto di segno opposto del Grazzini (il Lasca), all'Orazione di G ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...