PONTI, Giovanni
Fulvio Irace
PONTI, Giovanni (Gio). – Nacque a Milano il 18 novembre 1891 da Enrico e da Giovanna Rigone, in una famiglia molto rappresentativa della borghesia imprenditoriale lombarda.
A [...] della ricerca di Ponti nel contesto inquieto degli anni che segnarono l’usura del razionalismo e le premonizioni di un cambiamento , Eugenio Soncini, Giuseppe Vaccaro, Carlo Villa).
Non meno emblematico della sua posizione è il libro L’architettura ...
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COSTANTINO I (C. Flavius Valerius Constantinus)
D. Faccenna*
Figlio di Costanzo I Cloro e di Elena, nato a Naisso (Mesia) il 27 febbraio del 280 circa, Augusto dal 306, morto nel 337. Detto anche C. [...] per attributo una insegna. Discussa è la interpretazione del segno sul labaro come cristiano. Eusebio la dice eretta subito pieghe sotto gli occhi, mento rotondo; gli occhi sono meno disegnati e più plastici, i capelli scendono compatti sulla fronte ...
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Albero
C. Lapostolle
A. Santoro
OCCIDENTE
di C. Lapostolle
L'uso di raffigurare a., sia con intenti puramente decorativi, sia con contenuti di carattere simbolico, passò, senza apparente soluzione [...] del tutto fitomorfe che alla fine del Medioevo risultano sempre meno stilizzate (Schiller, 19722). Il mosaico absidale di S. esempio dimostra che l'a. era ancora sentito come un segno vitale e attivo, capace non solo di esprimere significati antichi, ...
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GUGLIELMI, Gregorio
Enzo Borsellino
Nacque a Roma il 13 dic. 1714 (Mariette). Secondo Pascoli e Mariette fu allievo di F. Trevisani; mentre secondo Stetten (1788) si formò presso S. Conca.
Il G. fu [...] della Neue Bibliothek (1770); sempre in questa fonte, fra le meno ricordate sulla vita del G., si menziona la decorazione, durante il e l'angelo (di cui uno in controparte), sono segno di una complessa e articolata elaborazione progettuale, anche in ...
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FIGINO, Giovanni Ambrogio
Roberto Ciardi
Figlio di Giovanni Vincenzo, fabbricante di spade e proveniente da una nota famiglia di armaioli, e di Lucia Grassi, nacque a Milano; l'anno di nascita è incerto.
La [...] una inquieta luce temporalesca, decontestualizza e rende meno decifrabili le riprese dalla cultura figurativa romana raggelato plasticismo quella ridondanza e quasi caparbia esuberanza del segno che aveva trovato largo impiego negli esercizi grafici. ...
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Vedi MITHRA e MITREI dell'anno: 1963 - 1973
MITHRA e MITREI
M. J. Vermaseren
La religione del dio iranico e persiano M. si venne costituendo attraverso un lungo e complicato processo che, iniziatosi [...] Altre scene raffigurano i due nell'atto di porgersi la mano in segno di alleanza, che in una sola scena sembra davvero un'alleanza anche la nicchia di culto era di disegno più o meno ricco a seconda della composizione sociale della comunità; tanto la ...
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DE MAGISTRIS, Sigismondo
Simonetta Coppa
Appartenne ad una famiglia di pittori operosi nella prima metà del sec. XVI in area valtellinese e comasca; le notizie su di lui vanno dal 1515 al 1545.
Secondo [...] le figure che hanno movenze stentate da manichini, nel segno duro e marcato che definisce panneggi e fisionomie con esiti 1515 (in particolare nelle quattro Storie della Vergine), mentre meno manifeste sono invece le somiglianze con le opere del terzo ...
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Vedi SALONICCO dell'anno: 1965 - 1973 - 1997
SALONICCO (Θεσσαλονικεία, Θεσσαλονείκη, Θεσσαλονίκη; su alcune monete imperiali romane e iscrizioni funerarie: Θεσσαλονείκη, Θεσσαλονεικέων [πόλις]; in qualche [...] di Alessandro Magno. Secondo un'altra versione, meno attendibile, sarebbe stata fondata da Filippo II a rilievo, mentre quelle del fondo sono puramente indicate mediante il segno inciso ("rilievo negativo"), carattere questo che, anche se annunciato ...
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LEGISLAZIONE ARTISTICA nell'antichità
M. Cantucci
Con questa espressione si intendono tutti i provvedimenti adottati nell'antichità dai detentori del potere normativo statuale nel vasto campo dell'arte; [...] limitata agli schiavi ed agli stranieri; non si può fare a meno di rilevare una certa assenza di sentimento artistico presso i Romani cui essi sentivano allora il possesso dell'opera come un segno di ricchezza; in mancanza dell'originale una copia ben ...
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TIPOLOGIA
J.P. Deremble
Il termine t., dal gr. týpos, 'impronta', identifica il sistema concettuale consistente nel decrittare il marchio o 'tipo' originariamente impresso da Cristo, che ne è l'archetipo, [...] Canaan (Nm. 13, 23), dalla Vedova di Zarepta (1 Re 17, 9) e dal segno del Tau (Ez. 9, 4).I reliquiari in forma di trittico, il cui sistema di come in uno scrigno la Rivelazione cristologica. Non meno elaborata è l'opera dei miniatori mosani: valga ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...