LUDOVICO III Gonzaga, marchese di Mantova
Isabella Lazzarini
Figlio primogenito di Gianfrancesco, marchese di Mantova, e di Paola Malatesta, nacque nel 1412; le fonti danno indicazioni incerte sul giorno [...] rilievo, all'interno di un quadro in qualche modo meno mobile, e quindi meno aperto, rispetto ai decenni precedenti. In questo senso, il lungo marchesato di L. III segnò il definitivo mutare della specializzazione militare della dinastia, insieme ...
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GREGORIO XI, papa
Michel Hayez
Pierre Roger nacque a Rosiers d'Égletons, nell'attuale dipartimento della Corrèze, intorno al 1330, dal nobile Guillaume (I), vassallo o ufficiale dei signori di Ventadour, [...] impiegato ebrei - che dovevano esibire sugli abiti il segno distintivo - come ufficiali o gabellieri, e al della prodigalità dello zio Clemente VI, ritenne di non poter essere da meno nei confronti dei membri del S. Collegio. I primi dodici cardinali ...
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CARACCIOLO, Domenico
Antonello Scibilia
Nacque il 2 ott. 1715 a Malpartida de la Serena, in Spagna, dove suo padre Tommaso, marchese di Villamarina e Capriglia, era tenente colonnello in un reggimento [...] sull'indole della "nazione siciliana" che aveva "maggior nervo e meno buon cuore dei Napoletani, ed infinitamente più unione tra la nobiltà dal Tanucci - a parte il sabotaggio cui venivano fatti segno - erano come le classiche gocce d'acqua in un ...
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FORTUNATO, Giustino
Maurizio Griffo
Nacque il 4 sett. 1848 a Rionero in Vulture (Potenza) da Pasquale e Antonia Rapolla, terzo di otto figli e primo maschio, in una famiglia molto unita.
Il clima in [...] Sinistra al potere, che le distinzioni tradizionali erano venute meno senza che se ne formassero delle nuove.
Se suoi vari malanni si cronicizzavano. Sul piano politico la guerra segnava la fine di quell'esperimento di chiarificazione e di educazione ...
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FALCO, Giorgio
Girolamo Arnaldi
Nato a Torino il 6 febbr. 1888 da Achille e Annetta Pavia, si laureò nel 1911 a Torino con una tesi in storia medievale su Alfano di Salerno. All'università aveva incontrato [...] e il periodizzamento"). Così si spiega che, accanto ai più o meno attesi F. Melantone, G. Sleidano, C. Cellario, Voltaire, Condorcet '44: "a chi si guardi oggi intorno, pare per molti segni imminente il giorno in cui la Chiesa, ormai sgombera da ogni ...
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CAVALLOTTI, Felice Carlo Emanuele
Alessandro Galante Garrone
Nacque il 6 ott. (secondo altre fonti dic.) 1842 a Milano, al n. 4129 di piazza S. Giovanni in Conca. Tipico rappresentante della democrazia [...] ). Il definitivo passaggio della famiglia da una regione all'altra segnò anche un declassamento sociale e un grave impoverimento. Il padre del C. giunse in questi anni alle stelle. Non meno vi concorsero i suoi troppo frequenti duelli (in uno dei ...
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BERENGARIO II, marchese d'Ivrea, re d'Italia
Paolo Delogu
Figlio di Adalberto, marchese di Ivrea, mutuò il nome dall'avo Berengario, re d'Italia e imperatore, da cui discendeva per via di madre, Gisla.
Adalberto [...] Italia tutta. E di inquietudine può essere segno anche la nuova organizzazione dei rapporti amministrativi legati - in primo luogo Attone di Vercelli, che non venne mai meno, pur condannando talvolta l'operato del re - vi furono fedeli laici che ...
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DE VECCHI, Cesare Maria
Enzo Santarelli
Nacque a Casale Monferrato (Alessandria) il 14 nov. 1884 da Luigi e da Teodolinda Buzzoni, in una famiglia di buona borghesia ligia alle tradizioni patriottiche [...] conserva pure le tue idee che nessuno toccherà e tanto meno cercherà di farti cambiare". Al primo congresso nazionale dell' del regime, rappresentata da R. Farinacci. Al primo toccò segnare i limiti obiettivi del devecchismo al governo della scuola, ...
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ALBERICO di Roma
Girolamo Arnaldi
Nato da Alberico di Spoleto e da Marozia, figlia di Teofilatto "senator Romanorum" e della senatrice Teodora, A. è generalmente menzionato come Alberico II, ma tale [...] quanto riguarda tale punto, egli non fece che proseguire nella direzione segnata da Marozia, che era poi una specie di via obbligata che per lei, si recasse senz'altro a Costantinopoli, a meno che non si ritenesse più conveniente che Romano stesso la ...
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DE BONI, Filippo
Ernesto Sestan
Nacque a Caupo, frazione di Seren del Grappa (presso Belluno), il 7 ag. 1816 da famiglia di modestissime condizioni: il padre Giacomo, oriundo di Villanova di Feltre, [...] e fino a un certo segno, liberale, allo Stato della Chiesa e, direttamente, agli Stati italiani, meno di tutti in quelli ? se ne sono venduti 50 esemplari non uno di più non uno di meno" si lamentava con l'amico Bosio (p. 87); Ragione e dogma, ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...